La Salonicco di Jena

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Salonicco è una città di cui si è sempre parlato poco, prende il nome da una figlia di Filippo II, sorellastra di Alessandro, Thessalonike, lontana da Atene e dalle isole, non sufficientemente conosciuta a livello turistico ma in un giro verticale dei Balcani partendo da Lubiana o da Budapest è la meta finale di un percorso a dir poco denso di emozioni e scoperte.
Stiamo parlando della seconda città della Grecia , di una importante città macedone, romana poi bizantina e infine dominata per cinquecento anni dagli Ottomani ( fino al 1912 ) e resta tuttora città universitaria cosmopolita, industriale e al centro di importanti vie di comunicazione.
In questa nostra missione che dura ormai da un po’ di anni in cui ci siamo autoproclamati “ archeologi “ dilettanti per ricoprire città ricoperte dall’ oblio e sotterrate dalla polvere della storia e dalla poca informazione “ occidentale “, non potevamo non trovarci bene in questa città mediterranea, soleggiata, sonnolenta ma anche vibrante che conserva tutti i tratti balcanici che andando verso sud inizieranno a venir meno.
Un paio di giorni o uno bello tirato posso bastare per ammirarne le bellezze, ne servono qualcuno di più per viaggiare lenti come piace a noi e scoprire
l’ anima della città, dall’ arco di Galerio costruito dall’ imperatore romano nel 303 per celebrare la vittoria sui persiani , alla torre bianca costruita sul lungomare e che faceva parte delle fortificazioni turche sin dal 1430, dai mercati ottomani ora restaurati di Bezesteni o Modiano, sino alle splendide chiese bizantine ( Salonicco è la città greca che ne conserva il maggio numero ), Agios Dimitrios e Archeiropoiitos, fino alla chiesa Ortodossa di rito greco di Agia Sofia.
Ma non è tutto qui la Rotonda mausoleo di Galerio poi trasformata in chiesa e moschea ( si può notare l’ unico minareto rimasto a Salonicco ), il museo archeologico e le varie rovine sparse in mezzo ai palazzi della città ne rendono la visita estremamente interessante.
Salonicco è una città giovane e palpitante 100000 giovani ( quasi un quarto degli abitanti ) provenienti anche da varie parti di Europa animano i caffè e i luoghi di ritrovo con dj sin dal pomeriggio delle varie zone centrali della città, e sebbene non abbiamo avuto modo di sondare la nightlife vera e propria del week end c’è chi giura ci sia da divertirsi.
Un salto nella storia ci fa ripercorrere due eventi tragici che hanno funestato i destini della città, il primo un terribile incendio nel 1917 che ha praticamente distrutto gran parte della stessa di stampo orientale e ottomano e che è stata totalmente ricostruita in stile europeo, il secondo la tragedia degli ebrei durante l’ invasione nazista , Salonicco è stata una città con una vastissima comunità ebraica, ora di questo non rimane più alcuna testimonianza.
Il melting pot della città era assicurato appunto dalle diverse ed etnie che si sono avvicendate, nella storia greci , turchi , ebrei , minoranza bulgara e degli scambi di popolazioni avvenute durante le varie guerre balcaniche di inizio 900. A Salonicco cristiani, ebrei e musulmani hanno convissuto in pace per secoli. La tragedia del 900’ come ho potuto appurare quasi ovunque durante i miei viaggi è stata una con forme e modi differenti aver azzerato la multi etnicità vera delle città e aver favorito o spinto tramite guerre e politica interessata , odi etnici, divisioni , e città o stati mono etnici e quindi monoculturali, cancellando secoli di storia lingue e di tradizioni.
Tornando alla Salonicco ebraica gli ebrei sefarditi messi in fuga dalla cattolicissima Spagna ma anche da varie parti d’ Europa nel 1492 e dediti ai commerci popolarono in massa la città divenendo la maggioranza, le sinagoghe divennero i centri della comunità, successivamente ci furono altre ondate migratorie, ma l’ incendio del 1917, la fine dell’ impero ottomano e le guerre balcaniche modificarono la demografia della città rendendola a maggioranza greca.
La tragedia vera è propria come altrove era dietro l’ angolo fin dal 1942 , con l’ invasione nazista, e il crescere dell’ antisemitismo tra fame, lavori forzati , malattie e treni che partivano per Birkenau e altri lager ( circa 40000 ebrei furono uccisi con il gas ) la comunità ebrea venne azzerata, l’ immenso cimitero distrutto e le case e proprietà vendute ai Greci.
Salonicco in definitiva mi ha affascinato sebbene ora molto moderna è una città dove aleggiano i fantasmi della storia, dove ho trovato tratti che già conoscevo di un mondo così vicino ma anche così lontano al nostro, su quella via secondaria dell’ Orient express che portava da Budapest attraverso Belgrado e Skopje fino ad Atene, e ed è tappa obbligata di quella Macedonia storica che vede nella statua di Alessandro Magno sul lungomare e nelle dispute sul nome della Repubblica Jugoslavia di Macedonia un esempio di come cose simili vengano considerate in maniera interessata o stupida differenti.
Consiglio il libro : Salonicco città di fantasmi di Mark Mazower, Garzanti, un po’ caro ma ne può valere la pena Il Novecento ha voluto nascondere il passato multiculturale della città, modello di una convivenza riuscita tra musulmani, cristiani ed ebrei: “La storia raccontata dai nazionalismi si basa su false continuità e comodi silenzi….”
Non si può che ripensare alla Bosnia, ma anche a tante altre cose recenti e contraddizioni, senza fare del passato un mito talvolta pittoresco si ha sempre da imparare.

LUCA TOCCO

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