da geom.Calboni » 21/09/2012, 20:10
La tristezza per la perdita di Cangaceiro ha riportato qui vecchi amici che per i più disparati motivi personali avevano preso magari altre strade.
Nella drammaticità della cosa mi fa piacere. Vuol dire che anche se il tempo passa, le vite cambiano ma qualche vincolo speciale resta.
Questa cosa mi commuove ancora di più. Sono un nostalgico…
Cangaceiro come Prada, come qualcuno ha giustamente ricordato. Leggerli quasi quotidianamente o vederli anche una sola volta, seppur persone completamente diverse e non paragonabili tra loro, ti restano dentro.
Riguardo il Canga, leggendo i vostri commenti mi convinco sempre di più che i suoi amici più veri, seppur virtuali, fossimo proprio noi.
Forse davvero solo noi conoscevamo il Canga meglio rispetto alla famiglia e ad i suoi conoscenti reali.
L’ ho conosciuto un po “meglio” di tutti voi per 2 motivi:
- Per combinazione era originario dell’ hinterland fiorentino.
- Gli avevo “dato spago” e, dopo che era risultato incompreso dai più in giro per la rete dove lo avevano sbattuto fuori da molti forum (in un caso aveva ricevuto anche sorte di minacce telefoniche a suo dire), lo “accolsi” quasi alla stregua di un suo mentore, di un agente, di un mecenate.
Alcune volte nei topic mi mandava senza mezzi termini “a quel paese” per stronzate ma sapevo che era così, conoscevo un po il personaggio e neanche gli rispondevo seppur incazzandomi in cuor mio ma…già dal post successivo era tutto come prima.
Lasciatemi sdrammatizzare… era un po come Cassano (lui) e Capello (io)
Era fissato per l' anonimato e la privacy, non voleva che i genitori, i datori e colleghi di lavoro o altri in generale sapessero che il "Cangaceiro" che impazzava su internet fosse lui. Era schivo e non amava i “riflettori” su di lui se non fosse stato certo che nessuno potesse accostare il suo vero nome al nickname che lo contraddistingueva.
Eppure qualcosa era cambiato. Negli ultimi forse uno o due anni, i suoi timori e la sua timidezza nei confronti di tutti noi forumisti iniziava a sparire tanto che si era aperto di più sul forum e si era “concesso” ad incontri privati con Andreas e soprattutto lo scorso novembre ad un evento Otra si presentò a tutti ma davvero tutti come il “Maestro Cangaceiro”. Per l’ occasione sfoggiò il suo vecchio vestito Alessandrini reso celebre nel suo “romanzo”. Si lasciò far presentare tutti senza vergogna o timori. Mi colpì questo suo atteggiamento.
L’ ho incontrato di persona forse una decina di volte. La maggior parte di esse, prima della sua personale “glasnost”, era meticoloso. Ricordo che una volta mi ricevette nel luogo dove lui lavorava ma solo ad un orario prestabilito ed in notturna (per natura stessa della mansione a volte aveva dei turni notturni) . Uscii di casa di notte; parcheggiai al punto prestabilito all’ orario fissato; mi passò davanti a piedi senza guardarmi; dopo alcuni minuti mi fece uno squillo sul telefono e finalmente ebbi il via libera.
Era un po “strambo” in alcuni comportamenti ed alcuni suoi discorsi ma faceva parte del personaggio. Mandava decine di mail a mailing list con indirizzi di persone che conosceva un po meglio o aveva visto solo una volta: “Se devo cambiare un tubo, ad esempio, mando una mail a tutti e magari tra questi c’è un idraulico che mi sa consigliare e far risparmiare”, diceva. Pratico no?
Era famoso per parlare di ragazze e sesso in maniera diretta e senza tentennamenti ma…non era un viscido, un “rattuso”, un porco. Parlava di questi argomenti quasi con la tenerezza di un bambino. Non che i bambini parlino di ciò ovvio ma lui era ingenuo, spontaneo ed esilarante al tempo stesso.
Per questo nella sua volgarità non c’erano mai offese o cattiverie.
Otra, il geometra Calboni, il suo spazio Cangaceiro docet lo esaltavano. Lui trovava ispirazione dalla gente che lo pompava a scrivere, a seguirlo, a farlo sentire vivo.
In questo NOI TUTTI l’abbiamo aiutato, magari col sottoscritto come punta dell’ iceberg per ovvi motivi, ma lui questo attaccamento lo apprezzava.
L’ ultima volta lo vidi una notte dello scorso maggio. Mi invitò nelle suite dell’ hotel dove alloggiava in compagnia di Julia, la ragazza conosciuta nel suo ultimo viaggio in Bielorussia che aveva invitato in Italia. Per l’ occasione organizzò una sorta di aperitivo a tre in camera dove mi presentò Julia, si bevve, si mangiò qualcosina, mi chiese consigli, si parlò e si scherzò. Dopo la mezzanotte volle chiamare Jena per un saluto ed un collegamento telefonico con un altra delle sue persone di riferimento di Otra.
Era contento. O almeno lo sembrava.
Forse davvero tutto era una maschera e la vita, dal suo punto di vista una delusione. Solo sentirsi esaltato sul forum e pensare a quell’unico mese all’ anno in cui cambiava aria a Chisinau, la sua seconda casa lo teneva ancora sul filo.
Ma è anche vero che qualcosa di altro gli stava cambiando. Questo anno sostituì Chisinau con Minsk e l’ anno prossimo voleva tentare il grande salto in Venezuela.
Nel frattempo la storia con Julia lo aveva tormentato e chi segue lo spazio “Cangaceiro docet” sa i consigli, le discussioni ed anche,perché no, le bonarie prese per il culo nei suoi confronti.
Ora il suicidio. Dove sono da ricercare la cause? In una depressione celata dalla maschera del personaggio “Cangaceiro” o in un fattore improvviso e scatenante che ha ribaltato la sua vita nel giro di pochissimi giorni o poche ore?
Cercare di capire lo sento come un dovere morale.
Ovviamente gli aggiornamenti non mancheranno.
Otra, indipendentemente da tutto, organizzerà qualcosa in suo ricordo e magari qualcosa anche di duraturo nel tempo. Se si hanno idee ben vengano.
Al ricordo del Canga affiancheremo anche quello, con l’ avallo di Vilmer, di Prada.
Alla stregua di un suo stretto parente sono tre giorni che ricevo mail ma soprattutto telefonate da ogni parte d’ Italia, da forumisti, amici che sapevano del Canga, fans in genere.
Cangaceiro, se quello che cercavi era la stima di stesso, da ovunque tu sia osserva la notorietà che ti eri riuscito a costruire. Con l’ aiuto di nessuno ma giusto con le tue parole scritte, il tuo modo di essere che trasmettevi in quello che scrivevi e le espressioni da te coniate che sono entrate nel glossario di decine di persone.
Tra noi forumisti più stretti e non soli, come ha sottolineato Lebowski, è solito scherzare e ripetere allo sfinimento alcune delle tue più geniali uscite.
L’ espressione “Si skizza”, la più famosa, la più riuscita, con fini puramenti goliardici è diventato di grosso dominio.
Non elenco i casi ma decine di persone oramai fanno uso sistematico di questa espressione per fini ludici e scherzosi. Alla stregua dei copioni dei film di Fantozzi e di Lino Banfi.
Forse, in fondo, anche tu eri un artista incompreso.
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".
Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.
Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.
"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"