Referendum Turchia

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Referendum Turchia

Messaggioda Maxdivi » 17/04/2017, 15:30

Come sapete si e' tenuto un discusso Referendum in Turchia proposto dal presidente Erdogan leader dell'Akp, al potere da diversi anni.

Il risultato e' stato combattuto pare con una vittoria del 51 per cento, che ha visto a favore del SI soprattutto nella parte anatolica del paese e nei centri minori. Grandi citta' come Istanbul, Ankara,Smirne e luogh costieri piu' a favore del No.

Sono dettagli che magari vedremo meglio. Per ora mi sto informando meglio.

Erdogan può vincere (anche senza brogli) ma se nei principali centri è minoranza senza avere una larga maggioranza in altre parti... diciamo che ha ampie praterie davanti a sè nel campo del consenso. Da conquistare o in cui perdercisi si vedrà.

Ecco parlavo proprio di questa cosa con uno dei miei amici turchi con la chat stamane.
Poi magari specifico la cosa.

Mi sono fatto linkare dei materiali per informarmi meglio e nella maniera piu' diretta possibile aggirando i media nostrani distortori della comunicazione.

Intanto facciamo gli scooponi di Pulcinella un po' curioso ( nel senso che chi si e' occupato della Riforma Costituzionale Turca questa cosa gia' la conosce ma e' invece stata taciuta dal 99 per cento dei media stranieri ):

Il Referendum Costituzionale aumenta il numero dei parlamentari ( passano da 550 a 600 )

Si diventa eleggibili come parlamentari gia' dall'eta' di 18 anni

La Costituzione attuale non e' quella di Ataturk, ma e' frutto del colpo di Stato militare del 1980


Mi informo meglio sia su quanto si dice laggiu', sia su altri dettagli della riforma alla prossima.
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Re: Referendum Turchia

Messaggioda Maxdivi » 20/04/2017, 19:36

Finito di leggere le modifiche.

La mia impressione finale e' un "Ni". Non male, ma nemmeno benissimo.

Vediamo cosa cambia in blu il testo corrente in rosso il modificato:

IX. Potere giudiziario

ARTICOLO 9- Il potere giudiziario è esercitato da tribunali indipendenti per conto della nazione turca.



IX. Potere giudiziario

ARTICOLO 9- Il potere giudiziario è esercitato da tribunali indipendenti ed imparziali per conto della nazione turca.


----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Potere legislativo

I. La Grande Assemblea Nazionale della Turchia

A. Composizione

ARTICOLO 75- La Grande Assemblea Nazionale della Turchia è composta di 550 deputati eletti da suffragio universale







Potere legislativo

I. La Grande Assemblea Nazionale della Turchia

A. Composizione

ARTICOLO 75- La Grande Assemblea Nazionale della Turchia è composta di 600 deputati eletti da suffragio universale.
Ultima modifica di Maxdivi il 20/04/2017, 19:51, modificato 1 volta in totale.
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Re: Referendum Turchia

Messaggioda Maxdivi » 20/04/2017, 19:49

B. Ammissibilità di essere deputato. Eleggibilita'

ARTICOLO 76- Ogni turco di età superiore a 25 anni può essere eleggibile come deputato.

Non eleggibili.....Le persone che non hanno completato l'istruzione primaria, che sono state prive di capacità giuridica, che non hanno eseguito servizio militare obbligatorio, che sono vietati dal servizio pubblico, condannati a Un termine di carcere per un anno o più, escludendo i reati involontari o con una pesante carcerazione; Coloro che sono stati condannati per offese disonorevoli come l'appropriazione indebita, la corruzione,ecc.



B. Ammissibilità di essere deputato- Eleggiblita'

ARTICOLO 76 Ogni turco di età superiore a 18 anni può essere deputato.

Non eleggibili.. le persone che non hanno completato l'istruzione primaria, che sono state prive di capacità legale, che hanno rapporti di servizio militare, che sono vietati dal servizio pubblico, sono stati condannati a un La durata di un carcere di un anno o più, escludendo i reati involontari o con una pesante carcerazione; Coloro che sono stati condannati per offese disonorevoli come l'appropriazione indebita, la corruzione, ecc.
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Re: Referendum Turchia

Messaggioda Maxdivi » 20/04/2017, 19:57

Va precisato che il referendum non rimpiazza la costituzione dell 1980 in toto ( che certo ha avuto comuqnue delle modifiche gia' prima nei novanta e duemila ) con una ex novo, ma la trasforma in determinati articoli per il Presidenzialismo completo.

Comunque la riforma prende una Costituzione Militare e la trasforma in una Costituzione Civile. Questo gia' comprende diversi significati nel suo corpo. Ed assomiglia molto a quella americana. Tuttavia ha dei difetti a mio giudizio.

La Costituzione uscita fuori e' comunque facilmente sistemabile con un paio di successive modifiche che vanno a rimediare ai due errori-difetti ( secondo me voluti da Erdogan ):

1 Le due tornate elettorali ( legislative e presidenziali ) come detto andrebbero sfalsate temporalmente ( almeno per una parte del parlamento come negli Usa )

2 La figura/e del/dei Vicepresidente/i andrebbero associate direttamente all'elezione del Presidente anziche' nominati da lui. Questo per risultare, seppur abbinate, anch'esse delle figure elette e gia' note senza equivoco ( anche se con probabilita' le sceglierebbe da figure politiche del suo partito elette tra i parlamentari, ed in questo caso e' previsto che debba rinunciare al seggio per la vicepresidenza )

Buona sul giudiziario dove escono di scena i militari dalla Corte Costituzionale e parte dei Consiglio dei Giiudici viene ora anche eletta dal parlamento e non nominato per intero dal presidente.

Vedremo anche questi punti.
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Re: Referendum Turchia

Messaggioda geom.Calboni » 21/04/2017, 11:49

Riguardo la tornata elottorale in senso stretto, il progetto europeo con il quale partecipai come osservatore ad un paio di elezioni in Ucraina ed una in Bosnia, non ha organizzato la missione in Turchia perchè:

"Perché l'osservazione il giorno del voto è irrilevante se la manipolazione è già avvenuta nei mesi precedenti la votazione. E perché inviando una missione, tu implicitamente credi nell'integrità del voto. Anche per questo motivo l'OSCE ha inviato osservatori a lungo termine* ma non osservatori a breve termine**."


* = Partono per lo stato dove si terranno le elezioni da monitorare mesi prima delle votazioni e "studiano" le condizioni precedenti al voto stesso, monitorano la situazione, la campagna elettorale, il clima politico, etc. in tutto il paese e ci restano per un periodo successivo alle votazioni stesse per monitorare il post ed avere il quadro completo.

** = Vanno nello stato dove si tengono le elezioni giusto i giorni precedenti ed immediatamente successivi per monitore i vari seggi.


Giusto per apportare elementi al clima di sospetti.
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Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: Referendum Turchia

Messaggioda Samusadork » 21/04/2017, 14:11

Scusa Geo, il virgolettato che riporti fa parte di una conversazione privata o è la motivazione ufficiale del mancato invio degli osservatori? Perché nel secondo caso è roba da guerra mondiale...
Samu è il nome, 's a dork è una constatazione...

Chiedetemi di isole dell'Egeo, Corsica, un po' di Messico, un po' di Giappone.
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Re: Referendum Turchia

Messaggioda geom.Calboni » 24/04/2017, 11:41

Samusadork ha scritto:Scusa Geo, il virgolettato che riporti fa parte di una conversazione privata o è la motivazione ufficiale del mancato invio degli osservatori? Perché nel secondo caso è roba da guerra mondiale...

Il virgolettato, tradotto dall' inglese, è un messaggio ufficiale da parte del capo delegazione del progetto di osservazioni elettorali del quale ho fatto parte in passato. Quindi non dell' Osce vera e propria ma di un progetto europeo che comunque ha delle collaboarzione con l' Osce.
Non mi sono informato però, ma essendo cose pubbliche credo siano facilmente riscontrabile sul sito dell' Osce, se davvero l' Osce, come dettomi nel messaggio, non ha inviato osservatori di breve termine.
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Re: Referendum Turchia

Messaggioda cametauval » 24/04/2017, 12:24

io ai mie amici non ho più il coraggio di scrivere.... :x
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Re: Referendum Turchia

Messaggioda Maxdivi » 03/05/2017, 12:22

Causa mancanza di tempo non riesco per ora a riportare gli altri passaggi completi.

Ad ogni modo suggerisco la pagina wikipedia italiana che ho controllato per bene e risulta ben scritta sui dettagli delle norme:

Articolo 9 La magistratura è tenuta ad agire in condizioni di imparzialità.

Articolo 75 Il numero di seggi nel parlamento aumenta da 550 a 600.

Articolo 76 L'età minima per candidarsi ad un elezione scende da 25 anni a 18 anni. È abolito l'obbligo di aver completato il servizio militare obbligatorio per i candidati. Gli individui con rapporti militari sono ineleggibili e non possono partecipare alle elezioni.

Articolo 78 La legislatura parlamentare è estesa da 4 a 5 anni. Le elezioni parlamentari e presidenziali si tengono nello stesso giorno ogni 5 anni. Per le presidenziali è previsto un ballottaggio se nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta al primo turno.

Articolo 79 Vengono istituite le regole per i cd. «parlamentari di riserva», che vanno a sostituire i posti dei deputati rimasti vacanti.

Articolo 87 Le funzioni del Parlamento sono: a) approvare, cambiare e abrogare le leggi; b) ratificare le convenzioni internazionali; c) discutere, approvare o respingere il bilancio dello Stato; d) nominare 7 membri del Supremo Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri; e) usare tutti gli altri poteri previsti dalla Costituzione ( come dichiarare la guerra ).

Articolo 98 Il parlamento monitora il governo e il vicepresidente con ricerche parlamentari, indagini parlamentari, discussioni generali e domande scritte. L'istituto dell'interpellanza è abolito e sostituita con le indagini parlamentari. Il vicepresidente deve rispondere alle domande scritte entro 15 giorni.

Articolo 101 Per candidarsi alla presidenza, un individuo deve ottenere l'approvazione di uno o più soggetti che hanno ottenuto il 5% o più nelle elezioni parlamentari precedenti e di 100.000 elettori. Il presidente eletto non è obbligato a interrompere la sua appartenenza a un partito politico.

Articolo 104 Il presidente diventa sia il capo dello Stato che capo del governo, con il potere di nominare e rimuovere dall'incarico i ministri e il vicepresidente. Il presidente può emettere «decreti esecutivi». Se l'organo legislativo fa una legge sullo stesso argomento di un decreto esecutivo, quest'ultimo diventerà invalido, mentre la legge parlamentare entrerà in vigore.

Articolo 105 Il Parlamento può proporre un'indagine parlamentare nei confronti del Presidente con la maggioranza assoluta (301). La proposta va discussa per 1 mese, per poi essere aperta con l'approvazione di 3/5 (360) dei deputati (votazione segreta). Concluse le indagini, il parlamento può mettere in stato di accusa il presidente con l'approvazione dei 2/3 (400) dei parlamentari (votazione segreta).

Articolo 106 Il Presidente può nominare uno o più Vicepresidenti. Se la Presidenza si rende vacante, le elezioni presidenziali devono svolgersi entro 45 giorni. Se le future elezioni parlamentari si dovessero svolgere entro un anno, anch’esse si svolgono lo stesso giorno delle elezioni presidenziali anticipate. Se la legislatura parlamentare termina dopo più di un anno, allora il neo-eletto presidente serve fino alla fine della legislatura, al termine della quale si svolgono sia le elezioni presidenziali che parlamentari. Questo mandato non deve essere contato per il limite massimo di due mandati del presidente. Le indagini parlamentari su possibili crimini commessi dai Vice Presidenti e ministri possono iniziare in Parlamento con il voto a favore di 3/5 deputati. A seguito del completamento delle indagini, il Parlamento può votare per incriminare il Vice Presidente o i ministri, con il voto a favore di 2/3 a favore. Se riconosciuto colpevole, il Vice Presidente o un ministro in questione viene rimosso dall'incarico solo qualora il suo crimine è uno che li escluderebbe dalla corsa per l'elezione. Se un deputato viene nominato un ministro o vice presidente, il suo mandato parlamentare termina immediatamente.

Articolo 116 Il Presidente o 3/5 del Parlamento possono decidere di rinnovare le elezioni politiche. In tal caso, il Presidente decade dalla carica e può essere nuovamente candidato. Le nuove elezioni saranno sia presidenziali che parlamentari.

Articolo 119 La possibilità del presidente di dichiarare lo stato di emergenza è ora oggetto di approvazione parlamentare per avere effetto. Il Parlamento può estendere la durata, accorciarla o rimuoverla. Gli stati di emergenza possono essere estesi fino a quattro mesi tranne che durante la guerra, dove non ci saranno limitazioni di prolungamento. Ogni decreto presidenziale emesso durante uno stato di emergenza necessita dell'approvazione del Parlamento.

Articolo 123 Il presidente ha il diritto di stabilire le regole e le procedure in materia di nomina dei funzionari dipendenti pubblici.

Articolo 126 Il Presidente ha il diritto di nominare alcuni alti funzionari amministrativi.

Articolo 142 Il numero dei giudici nella Corte costituzionale scende da 17 a 15. Quelli nominati dal presidente scendono da 14 a 12, mentre il Parlamento continua a nominarne 3. I tribunali militari-corti marziali sono aboliti a meno che non vengono istituiti per indagare sulle azioni dei soldati compiute in guerra.

Articolo 159 Il Supremo Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri viene rinominato in "Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri". I membri sono ridotti da 22 a 13, e i dipartimenti giudiziari scendono da 3 a 2: quattro membri sono nominati dal Presidente, sette dal parlamento, gli altri 2 membri sono il ministro della giustizia e il sottosegretario del Ministero della giustizia. Ogni membro nominato dal parlamento viene eletto in due turni: nel primo necessita dell'approvazione dei 2/3 dei parlamentari, al secondo dei 3/5.

Articolo 161 ll presidente propone il bilancio dello Stato al Grande Assemblea 75 giorni prima di ogni nuova sessione annuale di bilancio. I membri della Commissione parlamentare del Bilancio possono apportare modifiche al bilancio, ma i parlamentari non possono fare proposte per cambiare la spesa pubblica. Se il bilancio non viene approvato, verrà proposto un bilancio provvisorio. Se nemmeno il bilancio provvisorio non approvato, il bilancio dell'anno precedente sarà stato utilizzato con il rapporto incrementale dell'anno precedente.

Diversi articoli Adattamento di diversi articoli per il passaggio dei poteri esecutivi dal governo al presidente.

Temporaneo articolo 21 Le prossime elezioni presidenziali e parlamentari si terranno il 3 novembre 2019. L'elezione del Supremo Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri avverrà entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge. I tribunali militari sono aboliti con l'entrata in vigore della legge.

Diversi articoli Gli emendamenti 2, 4 e 7 entreranno in vigore dopo nuove elezioni, gli altri emendamenti (tranne quelli temporanei) entreranno in vigore con il giuramento del nuovo presidente.






Altro difetto quindi a mio giudizio e' quello dello scioglimento mutuo di presidente e parlamento con possibilita' di indire elezione per entrambi, quando sarebbe opportuna una completa indipendenza dell'uno dall'altro.
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Re: Referendum Turchia

Messaggioda Maxdivi » 29/04/2019, 17:36

Riflessioni sparse ( insieme di interventi miei rraggruppati ) sulla Turchia e le recenti elezioni prendendo spunto da un articolo:







Semplice e banale retorica teorica neanche economica, ma proprio da giornalismo pseudo-economico.
L'autore cerca di ricavarne un pessimo esempio di politica economica per creare un fantomatico parallelismo col governo italiano attuale, poiche' non gli piace e lo vuole mettere in cattiva luce.
Sfruttando il nome comune Lira turca-Lira italiana :-D

Ora di questa cosa del governo pentastellato-leghista non mi frega nulla 8-) .

Resto quindi sulla Turchia e posso solo dire che il giornalista probabilmente ignora la storia della Turchia repubblicana ( direi anche l'ultimo impero ma andremmo troppo oltre cronologicamente ). Oppure la ignora volutamente per raggiungere il suo fine retorico.

Ankara non e' mai stato un paese sovrano, ne' ad "economia sovrana".
Ha sempre avuto creditori di cui tenere conto ed era un paese sottosviluppato parlando di tutti i settori, dal primario non meccanizzato all'industria ( per tutta la guerra fredda ), per arrivare al terziario in tempi moderni post guerra fredda e quindi proprio l'epoca erdoganiana.

La sua industria dipendeva da capitali stranieri e per il novanta per cento dei casi si trattava di delocalizzazioni per industrie occidentali : pensiamo solo ai noti Jeans Levis per la vicinanza alla materia prima cotone e manodopera in abbondanza a basso costo comunque brava a cucire, ma anche l'estrattiva ( cromo, ecc. ), tutta in mano a multinazionali estere.

Il settore d'eccellenza era l'esercito, finanziato direttamente da Washington da renderlo il secondo-terzo migliore nella Nato dopo gli stessi Usa.

La Lira turca ha sempre fatto schifo in quell'ambito di sottosviluppo e dipendenza straniera, tanto che la sua svalutazione a n zeri ha creato esemplari numismatici da collezione molto ricertati.

Finita la Guerra Fredda la gente si e' stancata del Kemalismo stantio sia politico che economico, appesantito dai finanziamenti americani che furono dimezzati e che aggravo' la crisi anche della moneta. In tutto questo ha pesato anche il boom demografico e la fuga in massa di contadini proletari dalle campagne verso Istanbul.

Nacque la YTL, la nuova lira turca pesante "segando" gli zeri mossa alternativa degli anni novanta ad altri paesi "pupazzati" dagli Usa che cambiarono proprio valuta tipo il Brasile che abbandono' il cruzeiro, o altri che dollarizzarono proprio l'economia e/o valuta ( dall' Ecuador, al Peru', all'Argentina , ecc.).
Dimostrando che nessuna ricetta sia totalmente buona o totalmente sbagliata, neanche se ti e' suggerita dall' FMI o BM ( che spingevano proprio per austrita' e dollarizzazione ) ma dipende da molteplici fattori.

Furono quindi lasciati liberi i partiti demoislamici turchi che vinsero ovviamente a mani basse senza lo spauracchio di golpe militare.
Si cercarono nuovi creditori ed evendimente li si trovarono nei paesi arabi del golfo ( tipo il Qatar ).

Questa pioggia di gasdollari e petrodollari consenti' lo sviluppo della Turchia sotto Erdogan con massicci investimenti e la creazione di una agricoltura modernizzata, un certo numero di industrie a marchio turco ( pensiamo a Toksoz noto per Pernigotti ) ma soprattutto un robusto terziario ( quindi anche banche ) con la nascita di tutta una classe sociale medio-alta imprenditoriale e professionista nelle grandi citta'.

Erdogan ha provato ad agganciare il suo paese all'Unione Europea e quindi all'economia del mercato comune. Francia, Germania e Gb non l'hanno mai, volutamente fatto entrare nell'UE, consci che sarebbe diventato un forte competitore nel mercato europeo una volta sgravato di dazi, ecc. Oltre al peso dei parlamentari turchi, che sarebbero stati pari in numero ai tedeschi.

Il paese Turchia si e' trovato cosi' ancora una volta "sospeso" ed isolato tra oriente ed occidente.
Ha provato a creare una sua terza via autonoma nei balcani, africa mediterranea, medio oriente, asia centrale turcofona ( Turkmenistan, Uzbekistan, ecc. ) cercando una sfera d'influenza propria e mercati per far sfogare i suoi prodotti ed il denaro accumulato dalla crescita in altri investimenti infrastrutturali in questi paesi.
Anche qui tra errori di Erdogan ( guerra in Siria ad esempio ) e la pronta risposta dell'occidente ( o di Israele e l'Iran per il medio oriente ) si e' trovato poi la strada sbarrata.

Anche i suoi finanziatori (Qatar ) si sono trovati in situazioni mutate e di difficolta'.

Come si voleva che andasse a finire la storia della Turchia? E soprattuto cosa c'entra Salvini e Di Maio? La storia ed il presente economico italiano e' diverso.

Il decollo o l'affondamento di una valuta o dell'intera economia non e' imputabile unicamente ai meriti o demeriti di un governante ( questo neanche nella politica videogiocata ).

Cio' che comunque resta, aldila' di Erdogan o non Erdogan, alla luce degli eventi nazionali ed internazionali accaduti, e' che la Turchia del 2019 e' un paese piu' ricco e dove si vive meglio del 1989 o del 1999.
E tanto di questo rimarra' anche quando Edogan alzera' i tacchi.



Non ho fatto nessun elogio ad Erdogan, anzi ho sempre sostenuto di non credere alle <<crescite miracolose>> ne' alle <<bacchette magiche>> per tanti paesi.

Gia' dal 2007 andando in Turchia e vedendo certe cose ho sempre maliziosamente sospettato e pensato che, per quanto abile potesse essere Erdogan a sentire i racconti, prima come sindaco di Istanbul e poi come Premier, non fosse tutta farina del suo sacco.
Infatti sopra non manco di citare piu' volte gli arabi del golfo ed il Qatar con i loro capitali sponsor. Insomma servono i soldi e certe cose non piovono dal cielo.

Quello che pero' contesto all'articolista ( ma anche ai sovranisti ), e' che la Turchia non sia esempio di nulla, positivo o negativo, e lontano dall'Italia.

Questo perche' ,come detto, da un lato non e' tutta farina di Erdogan il decennio d'oro di crescita ( sempre di capitali esteri alla base si parla ).

Dall'altro lato il sovranismo turco non e' stato sempre una scelta, o meglio si e' rivelata obbligata in certi momenti, visto che avevano seguito per filo e per segno le direttive di Bruxelles ( e altri ) fino ad un certo punto, ma poi hanno trovato la porta chiusa degli europei ( non noi Italia sempre sostenitori dell'entrata turca da Berlusconi a Prodi ).

A favore di Erdogan va' detto comunque, che al netto dei capitali esteri, il paese e' cresciuto, invece durante le epoche militari o del governo del Chp, supportato dai capitali americani, il paese e' rimasto abbastanza immobile per via anche dell'ostilita' di una certa nomenclatura sociale repubblicana, che avrebbe dovuto essere il motore dello stato ( oggi questo motore nuovo c'e' ed ha fatto molto ).
Significa che qualche soldo nel paese e' stato ben speso/investito oltre ad allargare i conti svizzeri o americani.

Come per il Veneuzuela di cui si parlava tempo fa, tante di queste cose che vediamo sono sistemiche e cicliche del sistema paese.

A quanto stava il Debito turco nel 2001? E la Lira turca nel 2001?

Debito, svalutazione fanno parte della Turchia a prescindere del Governante semplicemente perche' questi Stati, diciamo "squilibrati", hanno la "copertina di Linus", troppo corta per coprire contemporaneamente la faccia ed i piedini. Tocchi per abbassare qua e si alza la' e viceversa. Ed e' tutto fortemente dipendente dal clima politica nazionale ( la politica stile "chavista" del consenso tra le masse rurali citata ha perfettamente senso in quelle situazioni e l'assistenzialismo, la "carita' musulmana", fa' parte di tutti i partiti demoislamici del mondo musulmano ) ed internazionale ( le tensioni Turchia-Occidente non aiutano.. anzi innescano ). Non c'e' nulla che non abbiamo gia' visto laggiu'.



La Turchia e' sempre stata un paese fortemente europeista proprio per motivi politici ed economici nazionali ( compresa la dipendenza storica da prestiti esteri, nonche' il rapporto import-export con l'UE ).
In estensione cio' vale anche per Cipro Nord, che ha sempre voluto integrarsi a Cipro greca.

Questo e' valso anche e forse maggiormente per la Turchia a guida Erdogan ( l'adesione faceva parte del suo programma elettorale, l'Akp e fece trattative l'Akp stesso ed avvio' il programma di integrazione legislativa ed economica commerciale ) quantomeno fino agli anni 2008-2009, poi le cose sono cambiate inevitabilmente per ovvi motivi.

Dicendo questo sopra non voglio tessere le lodi di Akp e di Erdogan, ma riferirmi proprio ad una cronaca nuda e cruda dei fatti dell'ultimo ventennio.

Restando sulla Turchia, la situazione mutata, nazionale ed internazionale, ha certamente riportato, in tempi recenti anche sul Bosforo come in Europa, in voga il nazionalismo, che in componente molto minoritaria e' sempre stato presente sulla scena politica ( Mhp ).

Ma anche qui non c'e' differenza negli approcci populisti elettorali di entrambi gli schieramenti ora:
nel momento in cui l'europeismo e' stato per forza e per scelta quasi obbligata, stoppato ed arenato ( e dal canto suo l'Europa sta attraversando una crisi d'identita' e progetti comuni ) sia l'Akp che il Chp si sono appoggiati a partiti nazionalisti per quest'ultima tornata amminisitrativa.

Ecco che abbiamo l'Akp in coalizione con Mhp da un lato. Dall'altro lato Chp in coalizione con Iyi.

Iyi e' nuovo di fondazione, ma non negli esponenti e contenuti poiche' la stessa leader e' una fuorisciuta dell'Mhp e negli anni novanta era nelle stesse liste dei partiti demoislamici in cui si presentava Erdogan ( poi tutti rimossi dai militari, Erdogan compreso ).

Non c'e' nessuna alchimia: io cito il passato ( l'ho fatto anche per il Venezuela ), semplicemente perche' ti spiega ed e' uguale al presente, essendo il sistema paese pressapoco lo stesso, nonostante le riforme ( che spesso si esauriscono nel tempo, ma il paese sotto resta il medesimo ).Debito e/o svalutazioni quindi saranno sempre problemi che ritorneranno a galla ciclicamente per i turchi.

Erdogan ( ed il suo gruppo ) se avesse potuto oggi sarebbe un membro Ue ed userebbe l'Euro, al quale avrebbe aderito in maniera entusiasta. E' ben lontano da chi in Italia propugna il ritorno alla Lira.

Faccio notare che le masse disagiate delle periferie urbane sono persone che vengono dalle aree rurali.

E' un fenomeno di cui ho gia' parlato e riguarda la Turchia degi ultimi trent'anni almeno. Sono quindi le stesse persone che ieri erano contadini e braccianti scappate dalla campagna, che si va spopolando.

Dal punto di vista della strategia elettorale del consenso quindi l'Akp cerca l'appoggio delle medesime persone, che si sono spostate.

Lo spostamento, l'urbanesimo e' inevitabile e si e' innescato gia' quando Erdogan era sindaco di Istanbul. E' inevitabile perche' la meccanizzazione dell'Agricoltura richede meno masse per forza lavoro. L'altroieri la gente scappava in Germania ed Europa a lavorare in fabbrica, negli ultimi trent'anni invece e' la ritrovata ricchezza in crescita di citta' come Istanbul ad attrarre chi cerca fortuna.

Tempo fa molti di questi immigrati in citta', al momento dei censimenti, ritornavano ai villaggi e cittadine per farsi censire li' e grantirsi i sussidi per loro e la comunita' rurale.
A rimetterci pero' erano citta' come Istanbul che con fondi e quindi infrastrutture e servizi inadeguati doveva far fronte ad un numero sempre maggiore di residenti "fantasma", che non erano nemmeno censiti.
Sussidiarli direttamente sul posto quindi non e' una scelta cosi' negativa, volta a ridurre il disagio nelle periferie dove effettivamente risiedono.
Questo tenendo conto che la campagna ha gia' ricevuto molto ed e' effettivamente cresciuta e si e' modernizzata nelle strutture produttive diventando meccanizzata ( oltre che esportare macchinari ) ed ha aumentato gia' le rese.


Si ma spiegate alla stampa nostrana che il partito socialdemocratico turco e' il DSP...e' inutile che La Repubblica e La Stampa cerchino di trovare sinistra dappertutto ( Italia compresa ).

Sui risultati nessuna sorpresa, ad Ankara gia' i sondaggi davano avanti Chp-Iyi. Ad Istanbul gia' si dava il testa a testa serrato.
per il resto Chp saldo sulle coste, quindi Smirne ed Antalya non fa notizia. Idem il partito curdo a sud-est.

Quella della carta elettorale uscita e' quindi una carta un po' storica, per zone di prevalenza dei vari partiti, delle elezioni in Turchia, semmai erano i boom Akp di precedenti tornate a risultare eccezionali. Vi metto mappe precedenti per confrontarle e considerate che Chp ha in "pancia" Iyi ( profughi dissidenti di Mhp ), cio' ha consentito di vincere in distretti come Adana e soprattutto Ankara dove il candidato e' appunto un ex Mhp https://en.wikipedia.org/wiki/Mansur_Yava%C5%9F.

Certo strappare Istanbul dopo 25 anni fa' notizia, ma insomma non se ne puo' piu'...ora anche Santa Sofia che dovrebbe ritornare moschea, e quella chiaveca di moschea piazzata al Taksim sono cose vergognose.
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Maxdivi
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