Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegro 17

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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Lebowski » 05/09/2017, 18:25

Leia:
effettivamente per gran parte del tragitto vedevo i binari. Avrei preferito il treno ma l'unico mattiniero partiva alle 7.

Geometra:
Le case con i segni di proiettili etc. le ho viste a Sarajevo, a Mostar e anche sul tragitto Mostar - Dubrovnik.
Anzi, a Mostar durante la guerra hanno proprio buttato giù la casa dove alloggiavo, che era fuori dal centro storico (ma poco fuori, vedi racconto sotto).
A mostar ne ho viste poche, mi sembravano quasi tutte case nuove, era evidente il perché: tutte ricostruite post guerra. La gran parte perché buttate giù durante.

Max:
Molti serbi se ne sono andati, se i numeri di quell'articolo sono veri. Mi riferisco alle percentuali: prima era di gran lunga più multietnica.
In parte però confermi anche tu questo: se prima era nei numeri più multietnica lo era anche nei modi. La gente si mischiava. Ora è, oltre che molto più musulmana, più chiusa: non c'è mescolanza. Si vive separati in casa.
Le mie impressioni sono più che altro rivolte a me stesso o, perché no, a chi vorrà andarci. Io pensavo di trovare "la Gerusalemme di Europa" come molti la descrivono. Mi sbagliavo. Bene che si sappia: non è vero. Lo dicono i numeri, non io.
Per il resto, tutto ciò (finanziamenti, no multietnicità, "risiko freddo" etc.) non è bellissimo perché non mette certo tranquillità. Come mi confermava la guida del tour e come pensavo già io. I wahabiti finanziano le megamoschee e mandano pure gli imam fare "proseliti". La Bosnia, se non erro, è in percentuale sul numero di abitanti, il maggior fornitore umano dell'Isis. E, disgressione, sono wahabite moltissime moschee in giro per l'Europa.
Di certo non entreranno mai nell'Ue, anche se le targhe delle loro auto ne indicano l'aspirazione (pure di quelle serbe, mi sono sorpreso nel vederle cambiare: ora hanno il fondo blu, chiaramente senza le 12 stelle. E' sparita la bandiera slava).
Ultima modifica di Lebowski il 05/09/2017, 18:29, modificato 2 volte in totale.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia, Croazia, Montenegr

Messaggioda Lebowski » 05/09/2017, 18:25

GIORNO 5 - 8 agosto

Il pullman parte alle 10 e la fermata è a 200 metri. Me la prendo un po' comoda.
Vado ad acquistare acqua e quattro cose per il pranzo; poi vado a consegnare le chiavi a Mira, che mi offre un caffè.
Accetto, tanto non c'è fretta.
Parliamo un po' a fatica, lei conosce solo il tedesco, ma mischiando un po' di inglese, di tedesco e di croato, riesco a fare quattro parole e mi racconta della sua vita.
"La guerra l'hanno voluta i politici. Mio marito è musulmano, io croata eppure siamo sempre andati d'accordo" "quando è scoppiata la guerra la mia casa è stata distrutta, sono dovuta andare in Germania e ho fatto 5 anni là".
Non deve essere stato facile per lei. E per tutti i cittadini di Mostar. Buona parte della città fu rasa al suolo.
Fa un certo effetto sentirlo raccontare da persone direttamente coinvolte.
Mi offre la possibilità di fare un tour con suo figlio al parco naturale poco distante. Lui "arrotonda" così. Sarei con un paio di turiste, non so di dove, e non sarebbe neppure caro (30 euro) ma rifiuto.
"Se dovessi tornare molto volentieri". La saluto, prendo le mie cose e mi allontano verso la stazione autobus.
Non ho la minima idea di come sarà il mezzo ma quando lo vedo arrivare mi rassereno. Un pullman eurolines, moderno e doppio.
Vengo assegnato al piano superiore.
Lungo il tragitto faccio conoscenza con le persone dei posti vicini. Dietro ho una coppia inglese, dal lato opposto una coppia (che si rivelerà russa), più indietro un portoghese e due francesi.
Penso "sembra una delle classiche barzellette c'è un italiano, un francese etc."
Dopo meno di ora siamo al confine e la barzelletta prende forma: sai cosa fa una coppia russa su un pullman diretto in Croazia? Scende alla frontiera perché non ha il visto UE sul passaporto.
Erano diretti a Neum (Bosnia) ma non sapevano che, pur passandoci, eravamo costretti ad entrare in Croazia. Erano convinti di arrivare senza uscire dalla Bosnia.
Questo rallenta di un po' le pratiche doganali, già lunghe di per sé (circa 90 minuti).
Vengono fatti scendere e, senza saperlo, li ritroverò in Montenegro. In fondo erano simpatici, mi dispiace per loro.
In croazia la guerra passata si presenta su qualche murales, non pochi a dire il vero, tipo "Never forget Vukovar" o simili.
Intanto ne approfitto per guardare il mio passaporto e noto che non è stato timbrato. Ho il timbro di entrata in Bosnia ma non quello di uscita. Sulle prime mi preoccupo un po', ma chiedendo agli inglesi e al portoghese, anche loro mi confermano la mancanza del timbro sui rispettivi documenti.
Un'oretta dopo la frontiera iniziamo a vedere la costa e il mare. La strada è molto panoramica e il viaggio è piacevole.
Arrivo a Dubrovnik verso le 15. La stazione degli autobus è vicino al porto e la prima cosa che si vede è una gigantesca nave da crociera. E' abbastanza fuori dal centro storico ma ho scelto un ostello non molto lontano. Il problema è il caldo: è uno di quei giorni con caldo assurdo. Devo trascinarmi con valigia e borsa e sono costretto a fare più soste per raggiungere, sotto un sole impietoso, l'ostello. Quando entro grondo letteralmente ed è situato ad "appena" 1 km dalla stazione degli autobus, in altra situazione non avrei avuto problemi.
Non nascondo di avere un po' le palle girate. Che ruotano ancor di più quando, alla reception, mi comunicano che dovrò pagare anticipatamente, senza vedere la stanza. In kuna. Scelgo la carta di credito, dato che non ero ancora provvisto di moneta locale. A casa, giorni dopo, scoprirò il cambio "truffaldino" che va ad aggiungersi al costo non proprio irrisorio della notte a dubrovnik.
L'ostello è nuovo, arredato in modo colorato ma asettico.
Prendo possesso della mia stanza privata e faccio una doccia rigeneratrice. Poi esco per cambiare soldi e fare una sorta di pranzo-merenda, alle 17, in una panetteria ambulante, dove scelgo un bel burek al formaggio (purtroppo con cipolle, che digerirò a mezzanotte).
Ormai sono le 18. E' presto per cena e serata ma tardi per andare in centro. Così scelgo di riposare un'oretta in camera navigando un po' in Internet.
Per cena scelgo un ristorante poco lontano, ma lo trovo inspiegabilmente chiuso (alle 19 e 30?). Così scendo in città. Fa ancora molto caldo e ho scelto di indossare jeans, convinto di trovare una serata più fresca, sbagliando. Grondo ancora di sudore e, sia maledetto google maps, mi ritrovo a fare un giro più lungo, in salita.
La guardo dal lato positivo: dall'alto posso vedere dubrovnik al tramonto, che mi appare veramente bella. Anche al suo interno il giudizio estetico non cambia.
Ha solo qualche piccolo difetto: è letteralmente invasa da turisti ed è turistica anche nei prezzi.
Sapevo di essere nella zona più cara della Croazia ma al ricordo della mia prima volta in Croazia mi viene da piangere. Eravamo 6 amici, 15 anni fa, nel Quarnaro. Casa grande, pavimento in parquet, 3 camere, 2 bagni ultrafunzionali, divano in pelle, tv satellitare, due balconi e condizionatore al prezzo di circa 60 euro al giorno (10 euro a testa). Ora, per una singola in una camera di ostello con minuscolo bagno privato, ne pago 55. Per non parlare dei prezzi dei ristoranti di allora e di oggi. Forse aumentati x3 o x4.
dalla mia prima volta, ci siamo tornati altre 7 o 8 volte, anche fuori stagione. Notavamo un lieve aumento dei prezzi, ma sino ad arrivare a questi, dopo 8 anni dalla mia ultima volta… sinceramente è troppo.
Per fortuna non ho fame. Decido quindi di prendere un gelato rinfrescante… poi si vedrà.
Appagato lo stomaco è la volta degli occhi. La città è veramente bella, un gioiello. Invasa però da turisti. Nel centro storico apprezzo le stradine laterali, meno frequentate, che si inerpicano verso l'alto: mi hanno ricordato Lisbona. Mi fermo in un baretto per una birra artigianale e per i primi bilanci sulla città: mi fa piacere di essermi fermato, anche se viaggiare alla "una città al giorno" non fa per me: stamattina ero ancora in Bosnia, ora sono in Croazia, domani sarà in Montenegro, verso un'altra realtà. Descritta da molti come "la Croazia come era una volta". Non so, io ho bisogno di assaporare un posto, non solo di vederlo. Ma tant'è.
Sarà un viaggio nel passato? Non vedo l'ora di arrivarci per scoprirlo.
Decido di tornare verso le 11. Non mi va di cercare disco in collina (tanto la sveglia domattina sarà abbastanza presto) e sulla "nuova strada di ritorno", più breve e pianeggiante, mi fermo in un baretto. Ordino un tè freddo, scambio due parole con due russe ivi presenti e poi mi incammino.
Crna Gora, domani tocca a te.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda geom.Calboni » 06/09/2017, 8:57

Effettivamente, Dubrovnik non ha entusiasmato neanche me. Anche noii restammo solo un giorno. Bella si, soprattutto la passeggiata sulle mura a picco sul mare ma... come luogo non mi ha entusiasmato. Anche se ha avuto il suo ruolo nella storia anche per via dei bombardamenti ma è stato tutto ricostruito.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Maxdivi » 06/09/2017, 14:35

Lebowski ha scritto:Max:
Molti serbi se ne sono andati, se i numeri di quell'articolo sono veri. Mi riferisco alle percentuali: prima era di gran lunga più multietnica.
In parte però confermi anche tu questo: se prima era nei numeri più multietnica lo era anche nei modi. La gente si mischiava. Ora è, oltre che molto più musulmana, più chiusa: non c'è mescolanza. Si vive separati in casa.
Le mie impressioni sono più che altro rivolte a me stesso o, perché no, a chi vorrà andarci. Io pensavo di trovare "la Gerusalemme di Europa" come molti la descrivono. Mi sbagliavo. Bene che si sappia: non è vero. Lo dicono i numeri, non io.
Per il resto, tutto ciò (finanziamenti, no multietnicità, "risiko freddo" etc.) non è bellissimo perché non mette certo tranquillità. Come mi confermava la guida del tour e come pensavo già io. I wahabiti finanziano le megamoschee e mandano pure gli imam fare "proseliti". La Bosnia, se non erro, è in percentuale sul numero di abitanti, il maggior fornitore umano dell'Isis. E, disgressione, sono wahabite moltissime moschee in giro per l'Europa.
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Infatti tutto cio' non e' affatto bello. Ma sono le conseguenze di un conflitto. Che possono essere superate solo con il tempo e le nuove generazioni che non hanno vissuto quel periodo nefasto, a patto che non subiscano le prediche e l'indottrinamento del nazionalismo etnico-religiso che in Bosnia si fa eccome.
Oggi la nuova educazione dottrinale etnica fa si che i bambini msuulmani salutino una persona piu' anziana non con la forma laica slava <<dobar den>> ma con un arabo reiligoso << salam aleku>> forma impensabile per la Jugoslavia socialista multietnica.
Prima la gente non si sentiva musulmana, croata o serba, ma si definiva proprio e semplicemente jugoslava. Molti anche figli di coppie miste oggi quasi impensabili.

Wahabiti e stile arabico dell'islam sono cose del tutto estranee anche alla Bosnia musulmana storica che ha vissuto l'islam ottomano, piu' aperto e multiculturale, anche piu' artistico architettonicamente parlando. Ed ecco che purtroppo anche quelle moschee ricostruite o riparate non sono piu' come una volte, dentro e' stato imbiancato e reso minimalista tutto, quando la tradizione ottomana vuole e prevede ricchi motivi ornamentali all'interno delle moschee ( chi e' stato ad Istanbul sa com'e' l'interno di una moschea ottomana ).

Chiaro che i numeri etnici sono diversi da quelli anteguerra, a parte chi prima si dichiarava jugoslavo ( la maggioranza ) sono stati fatti scambi e spostamenti. Quindi zone che erano in maggioranza musulmane sono diventate totalmente serbe ( vedi Srebrenica appunto, Pale, Bijelina, ecc. ) . Mentre il centro di Sarajevo non vede quasi piu' nessun serbo e la cattedrale centrale e' quasi in disuso soppiantata dal tempio di istocno Sarajevo ( chi e' rimasto al centro usa piu' psesso la piccola cappela orotodossa ).

La multietnicita' intesa come interazione tra le fedi-etnie non esiste. E' come Nicosia a Cipro solo senza il muro.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Lebowski » 07/09/2017, 17:22

Il Ponte di Mostar, prima del tuffo

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Il suo "fratellino gemello"

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Qualche via di Mostar e il ponte di notte:

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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Lebowski » 07/09/2017, 17:25

Dubrovnik al tramonto:

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I palazzi del centro, di chiara impronta veneziana:

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Lo stradun e la folla:

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Una via laterale, dove riposare e bersi una birretta artigianale in tranquillità:

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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Lebowski » 10/09/2017, 22:06

GIORNO 6 - 9 agosto

Il taxi dall'ostello alla stazione autobus mi costa 8 euro (per fare un 1 km).
C'è il supplemento valigia, la chiamata, il costo del viaggio. Il supplemento "vaffanculo" lo dono io gentilmente a costo zero.
Un gentile cadeux che regalerò anche alla controllora dell'autobus: lascio la mia valigia a costo 1 euro nel bagagliaio dell'autobus - ne ero già al corrente, quindi nulla da reclamare - ma quando salgo con il bagaglio a mano compreso nel prezzo lei mi intima di "imbarcarlo" perché avrei due bagagli a mano: il secondo è una borsa di plastica contenente una bottiglietta di acqua e una confezione di tuc. La guardo e le dico "se vuoi metto questa borsetta nella borsa del bagaglio a mano". Lei capisce e dopo un paio di rimostranze mi fa andare.
A essere sincero la Croazia mi ha deluso su quel fronte: si è visti come turisti da spremere. Non è più la Croazia di una volta.
Dopo 4 ore mezzo di viaggio, per fare 80 km, eccoci arrivati a Cattaro. Il viaggio è stato piacevole perché per arrivare lì si passa tutto il fiordo, costeggiandolo dall'alto e poi dal basso.
L'ostello-albergo scelto è molto particolare.
Pochi giorni prima della partenza, causa caldo e altre ragioni, mi ero visto costretto restare sveglio a lungo.
Così per ingannare la noia mi ero collegato a internet in piena notte ed avevo trovato libera una nuova proposta rispetto all'appartamento prenotato settimane prima. Più economica, molto più centrale. Mi evitava taxi e lunghe camminate quotidiane per la metà del costo. Riesco quindi ad accaparrarmi una camera con bagno privato, aria condizionata, frigo, posizione centralissima a soli 20 euro a notte.
Scoprirò poi il giorno seguente che trattasi di scuola-ospedale riservata a bambini con problemi psicologici e sensoriali. In estate la scuola è chiusa e i bambini fanno ritorno in famiglia. Le stanze vengono così affittate e il collegio si trasforma in un ostello-albergo con profitti destinati in beneficenza per il sostentamento della struttura.
Più o meno colgo questo da un paio di recensioni di altri ospiti.
Arrivato in camera - direi anche ampia - noto che trattasi di una "tripla" con tre letti singoli, del resto è un ostello. Faccio subito una doccia rigeneratrice e verso le 16 mi butto in città. In pochi minuti entro dalla porta est, dove trovo Pippi Calzelunghe ad accogliere i visitatori (ma perché?).
Non mi dilungo molto nel descriverla, mi colpisce subito per la sua bellezza: è una Venezia in miniatura, senza i canali.
L'architettura, sia militare che civile, lo dimostra. Lo sapevo già prima di partire ma sia per la particolarità del centro abitato che per la bellezza paesaggistica che lo circonda - il fiordo più meridionale d'Europa - mi colpisce in senso molto positivo.
è una delle più belle cittadine mai viste in vita mia. Non mancano i turisti ma tutto sommato è abbastanza vivibile.
Il caldo è l'unica cosa che fa cadere la qualità della breve visita cittadina. Faccio merenda, mi fermo in un supermarket a comprare un paio di prodotti e poi torno in camera a sistemare le cose e a prepararmi per la serata.
Per cena scelgo un ristorante poco lontano dall'ingresso cittadino, abbastanza bello. Mi fa compagnia la musica italiana (Dalla, De Gregori etc.) e prendo uno dei miei piatti preferiti della zona: calamari ripieni.
Il costo non è eccessivo, con pane e birra me la cavo per circa 10 euro. Dopo 10 minuti di cammino nella cittadina incontro la coppia russa gettata a forza fuori dall'autobus alla frontiera: li saluto e scambio due parole con loro. Sono tornati a Sarajevo per poi virare sul Montenegro.
Mi fa piacere per loro, sono riusciti a risollevare la vacanza.
Kotor anche di sera si rivela molto bella: le luci e il buio donano un fascino particolare alle vie, che si trasformano in continui palcoscenici popolati di turisti seduti ai tavoli dei ristoranti, di artisti di strada, di persone di ogni età e ceto sociale in giro per le viette e le piazzette.
Anzi, tolti i croceristi la città diventa ancora più vivibile. Anche se 3 persone su 4 sono straniere (ancora tantissimi inglesi e americani).
non è da movida e verso l'1 i pub chiudono la giornata e si apprestano ad aprirne un'altra l'indomani.
Così, con i locali in chiusura decido di tornarmene alla base. Domattina mi aspettano i 1320 scalini delle mura cittadine.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda geom.Calboni » 11/09/2017, 9:14

Noi, con Jena e Gc, approdammo a Kotor in battello con una sosta precedente all' isolotto - chiesa di San Giorgio. Il rimpianto è stato quello di non averla "vissuta" (Kotor).
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Lebowski » 13/09/2017, 11:07

GIORNO 7 - 10 agosto

"mi costi come i muri di cattaro" è una frase che ancora oggi, in Veneto, si usa da parte maschile per descrivere donne particolarmente esose o che, prima di concedersi, fanno sudare le sette camicie. La città chiese infatti di passare alla Serenissima più di una volta e, alla fine, la Repubblica si concesse ma gli abitanti della Serenissima sapevano che avrebbero dovuto pagare forti tasse per erigere le mura difensive. Ora, secoli dopo, voglio vedere se i soldi dei miei avi (presumibilmente anche la mia città pagò la sua parte) sono stati spesi bene. Ho scelto un orario mattiniero per cercare di evitare il caldo. Ma già al mio risveglio, considerando la calura di questi giorni, capisco che trattasi di un semplice "limitare i danni".
Mi aspettano i 1320 gradini delle mura, a zig-zag, sotto quasi 40°.
Faccio colazione e mi reco subito in città, allo sgabbiotto del centro di informazione turistica per una cartina. Scopro che l'ingresso è dall'altra parte e così mi incammino.
Una cosa che ho notato di Cattaro e in parte del Montenegro è che non sono molto attrezzati per il turismo, comunque in forte espansione:
uffici del turismo improponibili (sgabbiotti tipo edicole nostrane piantati in mezzo alla piazza o uffici postali), vie senza cartelli etc.
Arrivato al punto di salita, pago i 3 euro di ingresso a un bambino di 10 anni seduto a un tavolo, nel ruolo di controllore - e non ho ancora capito se trattasi di costo reale per la visita o di "tangente" - e inizio a salire.
Fa un caldo assurdo, ci saranno tra i 35 e i 40 gradi. Sono capitato in uno di quei giorni dello scorso agosto in cui il caldo è opprimente sin dalle prime luci dell'alba.
La scalata del castello di S.Giovanni non è difficile ma non è neppure agevolissima, con alcuni punti un po' "pericolosi". E con alcuni turisti, se ne segnala una di 100 kg seduta su un seggiolino nel punto di "cambio zig zag" intenta, in tutta calma, a mangiarsi un panino. Poco sopra vedo una persona che per poco non cade per scansarla ma lei va avanti imperterrita. Mi dà fastidio perché ogni tot metri c'è comunque uno spiazzo dove poter ammirare il paesaggio, senza dar fastidio alcuno agli altri. Una persona più magra che educata e intelligente.

Mentre salgo rifletto su una cosa: da quest'anno le varie mura difensive veneziane sparse per l'Italia e l'Adriatico sono Patrimonio Unesco. In teoria, le più occidentali non sono quelle bergamasche - anche se bergamo è la città che si è attivata di più - ma cremasche, dato che noi siamo più a ovest e quindi sarebbero dovute essere il punto di partenza. Le nostre non sono "passate" perché ridotte male. il che è vero, negli anni più volte si sono staccati dei pezzi, con i soliti italici scaricabarile sulle responsabilità. Le ultime, scendendo, dovrebbero essere quelle di Cattaro. Però queste mi sembrano ridotte molto ma molto peggio delle nostre, sono a tutti gli effetti dei ruderi. Mi chiedo come mai le loro sì e le nostre no. Mistero. E vedendo come sono "curate" penso che i miei avi hanno speso soldi inutilmente, ora le trattano alla cazzo e potrebbero almeno spendere i 3 euro di ognuno per conservarle meglio. Se una donna costa come le mura di cattaro facciamo almeno in modo che sia bella. Per i miei antenati, dico. Mi sento quasi il diritto di reclamare lo ius primae noctis con Miss Kotor, considerando quanto avranno speso secoli fa e vedendo come le trattano ora.

La scalata fatta in altri momenti dell'anno sarebbe anche fattibile ma ora è improponibile. Le tento tutte, mi metto a dorso nudo, compro un'altra bottiglietta d'acqua etc. ma arriverò fino al punto finale del percorso blu, poi si passa obbligatoriamente al rosso (i colori indicano la difficoltà, più o meno come le piste da sci). Vedo la cima poco distante ma durante la salita faccio una scoperta: il mio sudore dà molto ma veramente molto bruciore agli occhi. Ho gli svarioni. Dopo vari passaggi mi ero fatto forza "ancora un po'" ma alla fine preferisco cedere. Grondo letteralmente. La visita è comunque ultraconsigliata, lo spettacolo del fiordo circondato dai monti è letteralmente mozzafiato e migliora man mano che si sale. La discesa è molto più agevole e mentre scendo incrocio le persone che, più o meno, sono salite con me. Ciò significa che loro si sono arrese prima. Le capisco, una scalata a 40° è da muli della prima guerra mondiale. Spiace, perché in altri periodi avrei fatto i circa 100-150 gradoni mancanti alla vetta. La mia via crucis si è fermata prima.

Ridisceso in città decido di andare a pranzare in un bar sulla strada dell'albergo e poi di tornare in camera per farmi una bella doccia.
Il locale è un bar esclusivamente autoctono e quindi ordino in croato. Cevapcici, birra, patatine, pane. Per 4 euro in totale, se ricordo bene.
Ci sono 4 o 5 persone al suo interno, uomini che si conoscono. Parlano e discutono di altre persone e colgo alcune frasi: si riferiscono a persone che vivono a Milano, parlano di abiti, di costo della vita etc.
Sono le classiche situazioni da bar di paese. In ogni angolo del globo poco cambia: chi pensa di sapere tutto, chi lo contraddice, chi alza la voce, chi giura che sia così, etc. Anche non conoscendo le parole - ne capisco poche, non abbastanza per capire tutta le frase - la teatralità delle persone è più che sufficiente per cogliere le intenzioni di chi parla agli altri.
Il palcoscenico è più o meno quello, in tutto il mondo.

Saziato abbondantemente torno in camera per una doccia e per riposare un po'. Nel tardo pomeriggio faccio ritorno in città per acquistare qualche souvenir e girarla ancora un po'. Ormai ho già fatto tutto, non è grandissima, così mi reco alla stazione autobus a fare il biglietto. Vengo inspiegabilmente rimbalzato: si può fare solo il giorno della partenza, entro 6 minuti (nb 6) dall'orario dell'autobus. Non so quanto sia vero ma il giorno dopo capirò che trattasi di "non ho voglia di lavorare" locale.

A cena chiedo informazioni per saziarmi in "albergo" al modico costo di 3 euro. Non c'è menu e possibilità di scelta, fanno un solo piatto. Questo mi viene comunicato dalla gentile receptionist.
C'è una cotoletta con puré. Del resto è una sorta di scuola-ospedale, quindi ci sta. Accetto, il prezzo mi sembra favorevole.
Finito il tutto, decido di andare a chiedere qualche informazione in più alla receptionist sull'"albergo".
Mi spiega che è stato creato dopo la seconda guerra mondiale per bambini sordi e/o muti, portati al mare. Poi, negli ultimi anni la tecnologia ha risolto un po' i problemi di sordità e loro si sono allargati accogliendo anche quelli con problemi psicologici. A gestirlo, d'estate, gli insegnanti. Che fanno del loro meglio, lei stessa insegna matematica. I proventi dell'attività alberghiera finiscono per l'acquisto di attrezzature, dato che i finanziamenti statati sono calati di molto. Mi fa piacere di aver contribuito, nel mio piccolo, a questa realtà. E in fondo la sistemazione non è neppure malvagia, anzi ottima considerando il costo basso. Pulito, centrale, buon comfort. Ovvio, non ottimo ma loro si impegnano e per il costo va più che bene.

La serata la svolgo con un giro in città. Mi concedo un dolce nel bar della piazza "centrale", un hotel 5 stelle, con una millefoglie e un tè freddo, al costo di 4,30 euro. Direi ottimo e mi sorprende considerando la location.
Non c'è molto altro da segnalare rispetto alla serata precedente.
Mi dispiace lasciare kotor, ora mi aspetta una sorta di "vacanza" a Budva, al mare vero e proprio, per poi passare a Podgorica, l'ultima tappa prima di tornare. Il viaggio, pian piano, volge al termine.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda geom.Calboni » 14/09/2017, 13:51

Io infatti, noto "schiavo del caldo", col cavolo che mi sono permesso a fare la scalata delle mura. La rimpiango spesso ma... arriverà il tempo di tornarci. Magari con un clima un po meno ostile ;)
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Leia74 » 14/09/2017, 14:26

Per mia fortuna quando ci sono stata era fine maggio e non faceva cosi' caldo, sono arrivata in cima. Le mura in alto sono messe un po' meglio delle altre che si vedono salendo se non ricordo male...
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Lebowski » 14/09/2017, 20:19

In che periodo siete andati a kotor tu, Jena e Gc?

Vedevo che sopra erano messe meglio, sono arrivato poco sotto. Ma non ce la facevo più e il fatto che il percorso diventasse più ripido mi ha indotto a scendere.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda geom.Calboni » 15/09/2017, 8:47

Lebowski ha scritto:In che periodo siete andati a kotor tu, Jena e Gc?

Grosso modo il tuo stesso periodo: ultimi giorni di agosto.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Maxdivi » 15/09/2017, 12:03

Le scale erano troppe anche per i miei gusti, saltate.

Vero e' che in Montenegro, neonata nazione di poche anime, si conoscono tutti tra loro.
I prezzi generalmente scritti nei negozi sono prezzi per turisti, tra loro invece si fanno il prezzo effettivo. Se cosi' non fosse del resto il Montenegro, paese che adotta l'euro ma ha redditi bassissimi, sarebbe un paese dal costo della vita insostenibile per i suoi abitanti.

Ecco perche' tanti turisti serbi provenineti dalla seppur piu' ricca Belgrado si fanno la spesa prima in dinari a casa e se la portano in macchina o in bus, sigarette comprese :D

Non so se sia cambiato qualcosa quest'anno, ma tutta la citta' veneta di Cattaro e' patrimonio Unesco da anni. C'e' da dire che fu quasi rasa al suolo da un forte terremoto in epoca jugolava e quindi gran parte di cio' che si vede (come anche a Budva del resto) , e' ricostruito coi soldi Unesco.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda obe » 15/09/2017, 15:01

Ho letto ora il racconto fino a Dubrovnik, sempre bello ed interessante leggerti.. poi avendo fatto un viaggio simile lo scorso anno ancora di più per avere quel confronto che è sempre positivo.

Ma sai che ultimamente anch’io inizio a sentire un po’ il peso “di fare un viaggio”, poi appena arrivo a destinazione passa tutto, ma l’organizzare, il prepararsi.. infatti quest’anno ho fatto all-in, vedremo il prossimo anno.

Sarajevo
La birreria Sarajevsko, alla fine una serata lì ci sta.. anche per il fatto che fosse ancora attiva durante la guerra, immaginare lo scambio sottobanco di birre.. un luogo che comunque ha la sua storia!

Interessante anche questa guida locale, ed effettivamente, l’influenza turca anch’io l’avevo sentita molto.. magliette da calcio del galatasaray, molte targhe che sottolineavano la provenienza dei soldi per la ricostruzione ed anche lo sponsor della squadra di calcio che era la Turkish Airlines.
In particolare il centro l’ho trovato molto “turco”

Peccato per la sera al Kino Bosna, per me è stata forse una delle più belle serata del mio viaggio nei Balcani, l’ambiente, il fumo, la musica, la gente.. mi ha riportato a luoghi ormai così difficili da trovare..

Leb“
Mi siedo alla panchina poco distante. Rivedo la posizione di Kusturica. Non lo giudico più. Capisco la tragedia di questa città, di come si sia sentita durante la guerra e di come sia stata smembrata nell'anima dopo il conflitto. Non voglio giudicare e capisco di aver sbagliato. Sono moltissime le posizioni, a volte molto contrastanti, su Sarajevo. Penso vadano accettate tutte, specie da chi è cittadino di questa città. Tanti altri famosi cittadini, vedendo cambiata Sarajevo, si rifiutano di tornarci.

Troppo vero


Leb“
Mostar: prima era un melting pot. Ora il monumento più famoso non è altro che un muro travestito da ponte: di qua i musulmani, di là i croati. Oggi mi pare molto, da parte delle persone, una convivenza forzata. E questo non è bello e nemmeno sicuro, rimane una polveriera. Di che multiculturalismo stiamo parlando?


Anche su questo, ho avuto la tua stessa sensazione.. da una parte noi e dall’altra voi, zero unione.. mi diceva l’autista che anche le scuole hanno classi separate e programmi di studio differenti

Dubrovnik, anche qui ho avuto la tua stessa impressione.. città bellissima, ma ormai invivibile.. troppi turisti, trappole ovunque… ho fatto due mezze giornate ma non vedevo l’ora di andarmene.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Leia74 » 15/09/2017, 15:51

obe ha scritto:mi diceva l’autista che anche le scuole hanno classi separate e programmi di studio differenti


Giusto stamattina leggevo un articolo a riguardo:
http://www.repubblica.it/esteri/2017/09 ... 175502682/
Cosa ne pensate?
Le mie foto:
http://sabrinastravels.shutterfly.com

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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Maxdivi » 15/09/2017, 16:48

Leia74 ha scritto:
obe ha scritto:mi diceva l’autista che anche le scuole hanno classi separate e programmi di studio differenti


Giusto stamattina leggevo un articolo a riguardo:
http://www.repubblica.it/esteri/2017/09 ... 175502682/
Cosa ne pensate?


Articolaccio un po' ad minchiam, confusionario e serbofobo-russofobo nella parte descrittiva delle guerre balcaniche. ok per la sintesi ma si nota la posizione che non ci sorprende, del resto e' Repubblica :D .

Andrea Tarquini giornalista invasato di Repubblica ha scritto:
Da noi e in Francia il mitizzato Sessantotto partì come ammirazione di sistemi totalitari ed ebbe un orribile, triste sbocco nel terrorismo degli anni di piombo.




:shock: :shock: :shock:


Andrea Tarquini giornalista invasato di Repubblica ha scritto:Dopo la morte di Tito, il nazionalista serbo Slobodan Milosevic tentò di stravolgere il sistema federale titoista. Una dopo l'altra, le repubbliche jugoslave risposero invocando il diritto alla secessione. Prima la Slovenia, poi Croazia e Bosnia-Erzegovina.


Se cio' puo' essere vero per alcune situazioni, vale per la repubbica socialista di Serbia, dove Milosevic, il presidente di quella repubblica, tocco' l'equilibrio delle province interne di Kosovo e Vojovodina. Sul federale molte questioni bollivano in pentola e fuori gia' morto Tito. Insomma non e' che Zagabria cantassero l'ave Maria. ispirazioni, movimenti e tentativi di secessione ci sono sempre stati ( anche quando la Jugoslavia era monarchia, fomentati dall'italia mussoliiniana ndr ) solo sempre soffocati con successo.
La presidenza della Jugoslavia, invece, dalla morte di Tito fino alla dissoluzione, variava a rotazione annuale tra serbi, croati, sloveni, ecc. Se pur e' vero che l'esercito federale era per lo piu' legato alla Serbia, nondimeno l'ultimo presidente della Jugoslavia socialista era un comunista croato, Mesic, poi riciclatosi come nazionalista-conservatore croato, con un processo di trasformismo analogo a quello di Milosevic.
A dire che la Jugoslavia era morta fu proprio Mesic.
Se un presidente dichiara morto lo stato al pubblico-cittadini, ecco che lo stato, se gi' ha delle difficolta', non puo' che crollarti sotto i piedi.


Andrea Tarquini giornalista invasato ( e stipendiato ) di Repubblica ha scritto:In quest'ultima repubblica, le atrocità commesse negli anni Novanta dalla soldataglia di Milosevic contro la stessa Costituzione titoista furono particolarmente orribili: basti ricordare il massacro di Srebrenica. Per farla breve, la Nato intervenne più volte contro massacri e pulizia etnica dell'uomo forte che aveva usurpato a Belgrado il potere di Tito stravolgendolo, e alla fine l'azione militare dell'Alleanza atlantica e poi la rivoluzione democratica contro Milosevic guidata a Belgrado dai movimenti giovanili serbi, con Zoran Djindjic e la signora Vesna Pesic quali leader europeisti, portarono sia alla fine della Jugoslavia sia alla caduta di Milosevic.


La Nato NON intervenne in Bosnia ( 1992-1995 ). In Bosnia arrivo' l'Onu. Anche con varie polemiche anche relativamente al caso Srebrenica ( caso dei caschi blu olandesi ). La Nato intervenne nella crisi successiva del Kosovo ( 1999 ).

Andrea Tarquini giornalista invasato ( e stipendiato ) di Repubblica ha scritto:. Il dittatore finì sotto processo al tribunale internazionale dell'Aia e si tolse la vita in cella. Ma i suoi seguaci, russofili e spesso legati a Mosca, assassinarono Zoran Djindjic


Milosevic non si e' suicidato in cella. Quello era Hitler nel bunker a Berlino.
Il premier Dindic fu assassinato dalla mafia serba, che non e' esattamente un partito filorusso.


Andrea Tarquini giornalista invasato ( e stipendiato ) di Repubblica ha scritto:Negli ultimi anni, sotto la leadership europeista e modernizzatrice di Aleksandar Vucic prima premier poi presidente,ora affiancato dalla giovane premier laureata in UK e Lgbt dichiarata, Ana Brnabic, la Serbia si è incamminata verso una stabile crescita economica, nella lotta a corruzione e nostalgie, e verso l'integrazione nell'Europa, con Italia e Germania come partner-chiave.


Vucic non e' un europeista. Ha fatto parte per tutta la sua carriera del Partito Radicale Serbo. Che e' lo stesso partito dell'ex presdiente Nikolic a sua volta ex ministro di Slobodan Milosevic. Anche Vucic era ministro del regime Milosevic. Lo steso Vucic pur avendo espresso recentemente posizioni piu' miti non ha mai parlato di rompere con la Russia, ne' imporvvisamente e' diventato amico della comunita' Lgbt serba, dove per altro gli omosessuali non sono affatto ben visto dal 90 per cento della popolazione direi.


La riconciliazione in Bosnia-Erzegovina è lenta, vent'anni dopo gli orrori di guerra. Ma i giovani sono decisi a costruirla, sui banchi di scuola e in piazza, e domani da nuova classe dirigente. Molti insegnanti appoggiano i loro allievi. "Se elevi dei Muri e delle barriere nelle scuole, primarie e secondarie, non potrai mai consentire ai giovani di chiedersi come socializzare tra gruppi etnici del paese",



Questa e' l'unica cosa sensata e vera dell'articolo ed infatti non l'ha scritta Tarquini.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Samusadork » 15/09/2017, 21:46

Articolo imbarazzante. Mi aspettavo una sua decostruzione su queste pagine e non sono stato deluso :D
Samu è il nome, 's a dork è una constatazione...

Chiedetemi di isole dell'Egeo, Corsica, un po' di Messico, un po' di Giappone.
Il mio avatar è tratto da In the woodland.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda Lebowski » 16/09/2017, 10:50

Al di là delle imprecisioni etc.
sul tema "rivolta studentesca" direi che a occhio non mi sembrano molti.
Bene che ci siano, magari si muove qualcosa.
Ma prima di avere classi unite dovrebbero avere programmi comuni. Ad esempio, dovrebbero riuscire a mettersi d'accordo sui libri di storia.
Una cosa (credo) impossibile.


Max
Sui prezzi non lo sapevo. Io però ho trovato il Montenegro economico, non caro.
Alcuni dei prezzi riportati mi stupivano in senso positivo, vedi dolce+bibita nel bar di un hotel 5 stelle in piazza.
A budva un po' più cari, ma ci sta. E soprattutto più trappole per turisti: i ristoranti del porticciolo, in centro, con costi tipo Italia. Ma bastava uscire un po' per pagare meno della metà. Ci sta, ovvio.

Obe
le impressioni erano più o meno comuni. il Kino Bosna resta un gran rimpianto, specie per le serate del lunedì - io non sapendolo avevo programmato proprio di andarmene a Mostar quel giorno - ma la chiacchierata con la proprietaria è stata interessante.
A quanto pare tu e Leia siete gli unici ad essere arrivati in cima al Castello di S. Giovanni.
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Re: Back to the future balkan ed: Bosnia (Croazia) Montenegr

Messaggioda geom.Calboni » 16/09/2017, 11:30

Il già noto Tarquini, il "Goracci di Repubblica" :)
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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