nord etiopia 2017

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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Maxdivi » 20/04/2017, 19:22

Alla fine alcuni nomi sono relativi anche a sonore sconfitte come quella di Adua 1896 o del massacro di Dogali.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Samusadork » 21/04/2017, 9:30

vilmer7 ha scritto:a Rimini persistono le vie con nomi di città etiopiche, eritree e libiche, per non parlare di Riccione che ha un quartiere chiamato Abissinia! non stupisce: il duce lì era di casa

A Genova la zona di Albaro (non a caso quartiere fighetto e tendenzialmente fascistello) è piena di nomi di ex colonie - per dire: Via Somalia e via Eritrea sono traverse di via Cirenaica, a sua volta traversa di via Dodecaneso - mentre nomi di battaglie coloniali (Adua, Amba Alagi anche qui una traversa dell'altra) si trovano in centro.
E' interessante secondo me notare come l'Italia non abbia mai davvero fatto i conti col suo passato di (piccola) potenza coloniale neanche nel dopoguerra, forse perché le "imprese" africane erano iniziate a fine 800 e venivano viste come una sorta di continuazione del Risorgimento (garantirsi "un posto al sole" come le altre potenze etc etc).
Come tutti, in Africa abbiamo fatto delle cose vergognose. Mio nonno ha fatto la campagna del '36 e non ne ha mai voluto parlare.
Samu è il nome, 's a dork è una constatazione...

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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Lebowski » 21/04/2017, 10:49

Secondo me bisognerebbe distinguere colonia per colonia.
L'Eritrea è un caso diverso. Come sottolinea Samu, divenne colonia nel 1880 e qualcosa, quindi quando il fascismo era ben lungi dal venire e, vado sempre a memoria, Mussolini (che fu socialista) non era neppure nato.
L'Eritrea divenne colonia in modo pacifico e gli eritrei erano tuttaltro che dispiaciuti, dato che sarebbero stati protetti dalla vicina Etiopia. Non a caso, nella guerra del 36, quando l'Etiopia divenne colonia, gli ascari eritrei erano ben felici della vittoria sull'Etiopia ed erano i primi ad entrare nei villaggi etiopi.
Forse anche per questo è quella "più legata all'italia e al periodo coloniale" e anche per via del fatto che fu tale per più di 50 anni, ci sono abitudini, luoghi e architetture che richiamano al nostro paese negli anni 20 e 30 più che in qualunque altro paese coloniale.

Insomma, parlare di Eritrea colonia per via del fascismo, o "colonia fascista" è sbagliato. E in Eritrea infatti non furono commesse le porcate (pesanti porcate, ben sottolinearlo) fatte da Graziani e i nostri avi. Questo è uno dei motivi personali che ad esempio mi fa favorire un viaggio in Eritrea piuttosto che in Etiopia.

In Albania - forse un po' azzardato definirla colonia - più o meno all'inizio ci fu una cosa simile, perché fu protettorato e gli albanesi, almeno all'inizio (dopo la prima guerra mondiale) non erano dispiaciuti della cosa e crimini non ne furono commessi.

In Somalia, Libia e soprattutto in Etiopia il discorso è diverso e sinceramente la penso più come Samusadork che Maxdivi, gli italiani non fecero né più né meno ciò che fecero altri paesi, forse non a livello del Belgio, ma non mi sentirei di parlare di "italiani brava gente".

Scusate la disgressione, ma il racconto del Rada sull'Etiopia per forza di cose, considerando la località, apre a certi argomenti. ;)
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda geom.Calboni » 21/04/2017, 11:34

Ed infatti l' Eritrea mantiene vari esempi di architettura italiana e fascista, come visto in seguito al viaggio del mio amico.
Tra l' altro conosco persone, giovani, nate in Eritrea ma italiane di passaporto come anche figli di coppie miste.
Di contro, per la mia esperienza, in Italia meno immigrati eritrei ma più etiopi, molti dei quali dissidenti.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 02/05/2017, 19:56

segue 11 marzo
L'ascesa, dicevo, si può fare anche senza guida . La strada per salire a tratti è ripida, ma facilmente individuabile. La roccia è multistrato e multicolore, viola,gialla,bianca,ocra e dalla chiesa(in cima alla rupe) si gode di una bella vista sull'altopiano assolato. La chiesa non è bella come quella vista arrivando da wukro, ma è comunque interessante. Vi si accede attraverso 2 pesanti porte che danno luce all'ambiente interno. Colonne a forma di croce sostengono una sala alta e affrescata (purtroppo i dipinti non sono in buono stato). La vista del sancta sanctorum è occultata da un tessuto pesante e broccato. Tutto intorno alla piccola chiesa c'è un tunnel, anch'esso scavato nella viva pietra. Ad una estremità c'è un piccolo ambiente circolare con delle incisioni. Rappresentano delle croci e delle figure umane. Pare che nei giorni di maggiore afflusso si riempia la chiesa,il tunnel,lo spazio antistante e, alla base della rupe, ci siano anche fedeli che l'età tiene fermi ad altezze inferiori. Lungo la scalata e la discesa è noto come ci siano gradini scavati nella roccia morbida dai passi dei visitatori della chiesa. Scendendo notiamo altre chiese sull'altro versante della scarpata. La guida ci dice che il prete di quella chiesa non è contento di ricevere visite e quella chiesa, quindi, è inaccessibile.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Maxdivi » 03/05/2017, 12:44

Lebowski ha scritto:Secondo me bisognerebbe distinguere colonia per colonia.
L'Eritrea è un caso diverso. Come sottolinea Samu, divenne colonia nel 1880 e qualcosa, quindi quando il fascismo era ben lungi dal venire e, vado sempre a memoria, Mussolini (che fu socialista) non era neppure nato.
L'Eritrea divenne colonia in modo pacifico e gli eritrei erano tuttaltro che dispiaciuti, dato che sarebbero stati protetti dalla vicina Etiopia. Non a caso, nella guerra del 36, quando l'Etiopia divenne colonia, gli ascari eritrei erano ben felici della vittoria sull'Etiopia ed erano i primi ad entrare nei villaggi etiopi.
Forse anche per questo è quella "più legata all'italia e al periodo coloniale" e anche per via del fatto che fu tale per più di 50 anni, ci sono abitudini, luoghi e architetture che richiamano al nostro paese negli anni 20 e 30 più che in qualunque altro paese coloniale.


In Albania - forse un po' azzardato definirla colonia - più o meno all'inizio ci fu una cosa simile, perché fu protettorato e gli albanesi, almeno all'inizio (dopo la prima guerra mondiale) non erano dispiaciuti della cosa e crimini non ne furono commessi.

In Somalia, Libia e soprattutto in Etiopia il discorso è diverso e sinceramente la penso più come Samusadork che Maxdivi, gli italiani non fecero né più né meno ciò che fecero altri paesi, forse non a livello del Belgio, ma non mi sentirei di parlare di "italiani brava gente".

)


Mi trovo d'accordo.
Etiopia ed Eritrea sono paesi vicini ma paesi diversi e "rivali".

Mi piace anche il raffronto con l'Albania, poiche' e' veritiero.

Albania ed Eritrea furono favoriti dall'occupazione italiana ( il kosovo venne affidato dai fascisti all'albania ad esempio e si ebbero gli episodi criminali della brigata Skandenberg ) . In senso lato poi si puo' benissimo dire che l'Etiopia sta alla Serbia come un' Albania sta all'Eritrea.

L'Etiopia ricava solo vantaggi economici che poi sfruttera', quali la rete stradale fascista e la piccola imprenditoria italiana che sara' come detto invitata a rimanere. Ma paga il suo tributo di sangue come sconfitta.

La guerra con l'Etiopia risulta sanguinosa gia' da fine ottocento, poiche' e' una potenza regionale africana, un Impero, con grosso esercito, e gli italiani, come ogni colonizzatore che si rispetti ( da Cesare nelle Gallie o gli spagnoli in Mesoamerica ) tendera' a sfruttare gli stati tribu' locali sottomessi per utilizzarli come guide o rivoltosi per abbattere quell'Impero.

Personalmente apprezzo molto l'orientale-ospitale Etiopia ( che non prova rancori per indole e cultura ) e ben poco la filoitalica Eritrea, stessa cosa per l'orientale Serbia e la "filoitalica" Albania-Kosovo proiettate con occhi di ammirazione per l'occidente nostrano.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 05/05/2017, 20:01

Il prete della chiesa che visitiamo noi, invece, non pè di questo avviso, anzi! durante la discesa, candidamente, ci chiede dell'altro denaro. Nella zona ci sono uccelli molto coorati, in particolare ne vedo uno dai colori molto accesi. Blu sul dorso e rosso nella parte finale delle ali. Arrivati a valle i terribili ragazzini si sono rivelati per nulla aggressivi. Pare che il governo stia lavorando molto nelle scuole per evitare che questa aggressività riemerga come nei decenni passati. Si legge nei resoconti di lanci di pietre e altre delicatezze simili. Ad ogni modo, scortati da qualche pecora dalla coda grssa e da 5 caprette arriviamo al tuc tuc col quale torniamo verso il pullman. L'ufficio delle guide non ci farà alcuna ricevuta, ma il tempo inizia ad essere poco e paghiamo senza la possibilità di recriminare troppo. La strada per adigrat attraversa delle zone rocciose di pietra chiara. Ci sono delle fenditure molto proofnde nella roccia e perfino sdai ponti non si riesce a vedere il punto più basso di questi canyon. Arrivati ad adigrat l'autista, come anche alla partenza prova a chiederci un prezzo gonfiato, ma con decisione gli ribadiamo che se vuole gli diamo quanto hanno pagato gli altri. Mangiamo in un ristorante decisamente bello, a forma di tucul. Mangiamo 2 njera e una sorta di spezzatino di vacca. L'hotel è pulito e con wi fi funzionante, ma il cesso non scarica e nel bel mezzo della notte mi tocca andare a chiamare il portiere, che con uno sturacessi dal manico molto lungo risolve la situazione.

12 marzo adigrat central guest house
La mattina si apre con una gita nella camera al piano di sotto, la doccia pare non voler funzionare. Per colazione mangio un succo di frutta molto denso di mango e papaja accompagnato ad un pane dolce. Mi ritrovo con la mia compagna di viaggio nei pressi della chiesa cattolica della città. Da lì andiamo a prendere il successivo mezzo per raggiungere un sito pre-axumita di yeha , situato poco prima di adwa. La strada per raggiungerlo è decisamente panoramica. Le montagne rocciose e rossicce sono erose in vetta dai venti. Si creano degli ampi tavolati (che si chiamano amba)all'apparenza del tutto pianeggianti. I versanti di questi sono scarpate molto ripide. Più a valle , dove la pendenza diventa meno proibitiva si vedono ampi terrazzamenti delimitati da muretti a secco e vasche di raccolta dell'acqua. Qui le case sono più solide, deve essere una zona battuta da forti venti. Le case sono di pietra e hanno tetto "piatto"; il tetto è di lamiera ondulata. La stessa è assicurata alle pareti da grossi sassi posti in corrispondenza dei muri. Arrivando a fondovalle la terra si fa di colore più chiaro. La spianata è solcata da un fiumiciattolo, con la portata di un rigagnolo, che scorre in fondo ad un profondo canyon. Tutta la zona è caratterizzata da una vegetazione molto rada. Arbusti, cactus, piante pioniere e qualche albero punteggiano i versanti e la piana che andiamo ad attraversare è ancor più arida e sassosa. Durante la discesa dò la mia macchina al bigliettaro per fare una foto per me (che sono impossibilitato a muovermi quasi sepolto da sacchi e bagagli vari) e gli altri passeggeri lo prendono un pò in giro :lol: . Dopo inticho si cominciano ad intravedere dei faraglioni dalla forma molto singolare. Ne avevo letto anche nei racconti di malaparte, che descrisse queste zone durante l'epoca imperiale. In effetti danno proprio nell'occhio per le strane forme tipo faraglioni, isaolati in mezzo alla spianata. Li avevano notati anche i preaxumiti e la scelta di un luogo sacro qui vicino sicuramente è stata influenzata dal fatto che è chiaramente riconoscibile anche da lunghe distanze. Scesi dal bus siamo circondati da ragazzini che letteramlmentte ci mettono le mani in tasca
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda geom.Calboni » 08/05/2017, 9:03

radaulpa ha scritto: il cesso non scarica e nel bel mezzo della notte mi tocca andare a chiamare il portiere, che con uno sturacessi dal manico molto lungo risolve la situazione.

Questa è si una avventura :D :D :D
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 09/05/2017, 19:46

La strada verso il sito di yeha - https://it.wikipedia.org/wiki/Yeha - prevede una decina di km di strada sterrata. Veniamo corteggiati prima da un mezzo che va nella direzione opposta alla nostra, poi finalmente ne arriva uno che va nella nostra direzione. é strapieno. Siedo nel vano posteriore con un' altra ventina di persone. Siamo tutti ben compressi e ho un ginocchio ossuto nel fianco destro, ma so che il tragitto è breve e queste situazioni, onestamente, mi divertono. La strada dopo qualche curva ferma in un villaggio minuscolo, composto di poche case con tetto in lamiera. Ad aspettare il bus una decina di uomini anziani accovacciati, avvolti nei loro scialli bianchi e in compagnia dei fidati bastoni. Il sito stupisce per la precisione ed accuratezza del taglio della pietra. Il tempio si presenta come un quadrato aperto da un lato con i segni di un altare al centro. La struttura è stata cannibalizzata dai cattolici per costruire la cattedrale ( chiusa) che c'è lì a fianco e manca la parte superiore. Una struttura in cavi d'acciaio appoggiata sulle stesse mura ne protegge la parte superiore. la struttura non è affatto piccola. Scrocchiamo qualche informazione al gruppo di inglesi che ha un archeologo come guida. A fianco c'è un piccolo cimitero, la cattedrale di cui sopra e un minuscolo oratorio. Nel minuscolo oratorio ci sono dei reperti molto interessanti illustrati sempre dallo stesso archeologo. Spiccano delle pietre con iscrizioni e soprattutto dei manoscritti illustrati vecchi di 600 e 1000 anni (così riferisce il monaco). I manoscritti vengono conservati in custodie di pelle (parecchio impolverata). Sfogliandolo appaiono immagini sacre dai colori ben vividi. Rappresentano storie della vita della madonna e il padre,il figlio e lo spirito santo rappresentati come 3 anziani (il cristianesimo ortodosso etiope, a seguito dello scisma di nicea del 313dc si attesta su posizioni monofisite: rifiuta cioè la dottrina che vede padre figlio e spirito santo riuniti in una unica entità, per cui vedere questi 3 vecchi nelle chiese è cosa abbastanza consueta). Poco distante dal complesso religioso ci sono i resti del supposto palazzo abitato dal potente locale. I mattoni sepolti dal tempo dimostrano che qualcosa c'era, e la dimostrazione ancora più evidente sono le 6 colonne che facevano da ingresso al palazzo reale. Ci fa da guida un ragazzino con i capelli ricci schiacciati dal cesto di frutta che porta sulla testa. E' molto giovane e abbastanza minuto, ma parla un pò di inglese. Si guadagnerà una mancetta tenendo per noi i posti sul pullman che sta per partire. Sulla strada per axum ci fermiamo ad adua per una birretta. Il "centro storico" di Adua è stato letteralmente sventrato per fare posto alla strada asfaltata a due corsie che la attraversa. E' un vero peccato, pare che qui ci fossero edifici pre-coloniali ora persi per sempre. La strada per axum è breve, il nostro autista sarà un ragazzo giovane dalla risata facile. Arrivati ad axum , dopo aver trovato pieno l'hotel Kaleb finiamo all'hotel Africa (una istituzione locale tra i viaggiatori). Qui trovuiamo un cambio (mero) molto favorevole, offerte a 300$ per il tour in dancalia e altri servizi per viaggiatori. Cena presso un ristorante destinato a locali (ovviamente con menù da digiuno). Da notare che i commensali (anche le coppie ) non si siedono di fronte, ma uno a fianco dell'altro
Ultima modifica di radaulpa il 09/05/2017, 19:58, modificato 1 volta in totale.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 09/05/2017, 19:56

13 marzo Axum Africa hotel
Colazione in un postaccio a fianco dell'hotel. La colazione locale prevede salsa di pomodoro, un po di piccante, cipolla cruda e uovo all'occhio di bue con pane. Per gli amanti del dolce , invece, pane e miele. Il pezzo forte della città è il parco delle stele. Prima che i regnanti si dessero al culto cristiano le tombe erano formate da ambienti sotterranei con varie camere sovrastate dalle note steli. Le steli hanno scolpito una porta alla base e tante finestre quante sono le camere della tomba a dare senso di altezza alla stele. Vediamo anche la stele che era stata trafugata dall'italia durante il colonialismo e compriamo una spilletta che celebra l'amicizia tra italia ed etiopia nata in occasione della restituzione della stessa. Nel parco ce ne sono varie, alcune tenute in piedi da cavi e contrappesi. La più imponente è caduta e se ne vedono i pezzi (e chi li sposta??!??!). Ci sono anche alcune piccole steli non scolpite (non solo i regnati si facevano la tomba con stele). Notevole che in cima alle steli spesso c'era una sorta di stemma che però non ha retto la prova del tempo.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda geom.Calboni » 10/05/2017, 8:41

Deve esser stato un viaggio davvero esaltante...

L' archeologo dirige degli scavi in zona? Il gruppo di turisti erano turisti o "ospiti istituzionali" dello stesso?
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 10/05/2017, 18:41

geom.Calboni ha scritto:L' archeologo dirige degli scavi in zona? Il gruppo di turisti erano turisti o "ospiti istituzionali" dello stesso?


I "nuovi" gruppi organizzati tendono ad offrire una esperto del campo (geologo,archeologo, etc dipende dalla destinazione) piuttosto che una guida generica.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda Leia74 » 11/05/2017, 10:55

Si infatti, molti tour operator offrono "viaggi con l'archeologo" o "viaggi col geologo" o "viaggi con lo storico"... costano di piu' ma forse si ottiene qualcosa di meglio? Boh non li ho provati :D
Scusa Rada, non ho capito se il vostro giro in Dancalia che avete pagato sul posto lo avete anche TROVATO sul posto o avevate gia' dei contatti prima di partire.
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Re: nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 11/05/2017, 13:53

Leia74 ha scritto:Scusa Rada, non ho capito se il vostro giro in Dancalia che avete pagato sul posto lo avete anche TROVATO sul posto o avevate gia' dei contatti prima di partire.


Ho preso contatti da qui in Italia.
Come già sperimentato altre volte confermo che non conviene prenotare dall'italia.
Le partenze sono pressocchè quotidiane fino a maggio (ETT organizza gruppi ogni 2 giorni).
La zona è diventata parecchio più sicura perchè i banditi eritrei sono meno aggressivi e la presenza dei militari più massiccia (anche per scortare lavori di estrazione dei minerali nella zona).
Non lo ho CERCATO se mi chiedevi in particolare questo. Ma sia ad addis che a Axum me lo hanno proposto. C'è anche un ufficio di ett a mekele e immagino che si possa anche comprare sul posto (350$ 4 giorni). Un ragazzo polacco mi disse di aver comperato a 300$ (i prezzi sono a persona).
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nord etiopia 2017

Messaggioda radaulpa » 13/05/2017, 12:58

segue axum 13 marzo.

La visita prosegue nella zona orientale della città. Visitiamo il bagno della regina di saba (una cisterna in realtà posteriore alla mitica regnante di memoria biblica), una stele molto interessante con inciso in 3 alfabeti (geez,amarico e greco) un atto pubblico (non ricordo di preciso il soggetto) e ancora oltre la tomba di re Kaleb. Sulla strada incontriamo degli studenti che cercano di vendere artigianato: prima abram e, dopo la visita della tomba, birzag. La tomba di kaleb ha una bella posizione panoramica. Il re è ricordato per le sue campagne militari volte a espandere la fede cristiana nell'area del Corno d'Africa, del Sudan e del sud dell'Arabia. Venerato come santo dalla Chiesa ortodossa etiope, Chiese ortodosse orientali e Chiesa cattolica, è stato il fondatore del Monastero di Debre Damo. Fuori dal monumento funerario (senza stele, essendo re cristiano) abbiamo una accesa trattativa coi rivenditori di souvenirs e riusciamo ad accodarci ad un tedewsco con autista. Con lui andremo verso i monti simien con un mezzo privato, in questo modo risparmiamo un sacco di tempo (nonchè una levataccia per prendere il bus).
Tornando verso l'hotel notiamo i troni in pietra su cui venivano incoronati i sovrani di etiopia (ovviamente in prossimità di chiese) e dopo aver mangiato una banana torniamo in hotel. In hotel cambio tutto il contante che mi è rimasto (e finchè non torna il ragazzino giro nervosamente per la stanza da letto). Ottenuto il contante andiamo al ristorante antika. E' una scelta felice. Non tanto per il menù (ovviamente vegetariano, dato il periodo di digiuno), quanto per le danze che si svolgono sul palcoscenico all'interno del locale. Hanno abiti molto colorati, le donna hanno gonne lunghe e acconciature complesse. I balli di coppia sono praticamente senza contatto. Le coppie di ballerini stanno di fronte appaiati o uno di fianco all'altro uomini da una parte e donne dall'altra. Più che le gambe i balli vedono un movimento delle spalle e della parte superiore del corpo. Uno dei ballerini si agita velocissimo! Alla fine dello spettacolo i ballerini scendono tra il pubblico e invitano a ballare dei commensali. Usciti ci godiamo la luna piena in una città che pare abbastanza pulita e sicura. Di sicuro lo status di città turistica incide, ma noto strade tutto sommato asfaltate bene, marciapiedi lastricati e una offerta turistica a vari livelli. Tornati in hotel riincontriamo birzaf, una studentessa incontrata nel pomeriggio. Ci ha portato dei regalini. Siamo molto stupiti e contenti di vederla e ci intratteniamo un pò a parlare con lei. Nell'hotel ,largamente utilizzato da occidentali in transito, c'è anche un gruppo di avventure nel mondo. Facciamo 4 chiacchiere anche con una ragazza di cuneo poi si va a dormire.

14 marzo africa hotel Axum

Sveglia tutto sommato non traumatica, colazione con sugo piccantino in un postaccio vicino all'hotel. Riincontriamo abram, il ragazzo conosciuto il giorno prima nei pressi della stele e mentre parliamo conm lui dei ragazzini si propongono di pulirci le scarpe (anche se abbiamo de sandali). Subito dopo ci troviamo con chi ci darà un supposto oneroso passaggio verso il campo base dei monti simien. La strada verso la città di debark è ben nota per la sua spettacolarità. C'è chi definisce questa zona come caos geologico. La strada in effetti non tradirà affatto le aspettative facendosi via via più spettacolare. Il paesaggio , inizialmente pianeggiate, ha ampie zone coltivate. Dopo che la strada volge verso sud il paesaggio si fa via via più secco e da pietroso, con l'innalzarsi della terra passa da pietroso a roccioso. La vista spazia per vari km su una terra molto irregolare e dai colori chiari. é punteggiata di arbusti ed alberelli
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