kosice-debrecen

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kosice-debrecen

Messaggioda radaulpa » 13/11/2015, 18:40

Il viaggio prende corpo giusto giusto perché trovo la combinazione di aerei wizz: orio-kosice ven sera 21 debrecen-orio domenica sera 18.Porto da quelle parti una collega e mio cugino.
La città ora ha circa 240.000 abitanti ed è la seconda città più popolosa della Slovacchia. E’ sede della Corte costituzionale slovacca, di due università, dell'accademia aeronautica slovacca, di un'arcidiocesi di rito romano e di un'eparchia di rito bizantino. Andò quasi completamente a fuoco in un incendio terribile nel 1556 e durante il XVI XVII secolo vide scontri religiosi anche importanti tra cattolici e protestanti.
Il Volo, posticipato alle 21.20 parte regolare e il volo prosegue tranquillo. Arrivati a Kosice l’autobus aspetta che arrivino i bagagli e parte. Termina alla stazione dei bus (1 eur a cranio), a 400 mt dalla cattedrale e dalla piazza centrale. Passeggiamo nel centro alle 12 circa e qualcuno in giro c’è.
La serata del venerdì in effetti siamo un po’ scarichi e i miei 2 accompagnatori hanno il concetto chiave “ammazzarsi di birra” differente dal mio. I locali invece il concetto di spaccacranio lo interpretano in maniera più simile a quella vista nei nostri raduni e di ubriachi in giro ne vediamo più di uno (uno mi regala anche un tatuaggio di quelli ad acqua, secondo la collega era gay-giusto per non farmi mancare l’usuale approccio da parte di omosessuali) Alloggiamo all’ostello kosice (15 eur a cranio chiuso dalle 11 alle 15), centrale, atmosfere rilassate, con baretto al piano terra –madrid cafe-
Il premio ubriacone della serata lo vince un ragazzo che appena fuori dalla stazione , ubriaco, dopo un diverbio rimane a lungo in terra, urlando qualcosa verso il tizio che lo ha spinto a terra.
La piazza centrale (Hlavnà Ulica) svela la vocazione commerciale della città. Ai miei occhi appare evidente che nasce come luogo di mercato, e di passaggio di carovane. La strada principale si allarga (creando lo spazio per le contrattazione e l’esposizione delle merci) per poi ritornare una via unica subito dopo la piazza.
Nel mezzo di questo spazio, a mio insindacabile giudizio, un po’ alla volta sono comparse la cattedrale romanica(notevole da fuori e ben illuminata la notte, ma nulla di eccezionale dentro), il battistero, una torre, fontane , giardini e un obelisco con immagini che non ho ben identificato. Affacciano sulla piazza vari edifici in stile neobarocco (così come l’obelisco). La città è stata centro universitario importante e si è sviluppata soprattutto nel XVIII secolo. Nella zona intorno alla piazza altri edifici notevoli, tra cui segnalo quello proprio tra la stazione e il centro città, subito dopo un ponte che dà sul parco vicino alla stazione dei treni(che, per vostra informazione, è accanto a quella dei bus). Ho comperato una cartolina con stampa del 1600 , che reca il nome di Cassovia. La città appare murata e le guglie viste al momento paiono le stesse viste da me oggi.
Abbiamo fatto un giro appena fuori dal centro. La architettura non lascia certo estasiati. Notiamo però che le auto sono comunque non vecchie e alcune decisamente nuove. La raccolta viene effettuata differenziata e i palazzi non erano scrostati (parliamo delle vie immediatamente fuori dal centro storico propriamente detto. Entriamo in un supermercato e ne usciamo con una grappa locale : sliva, molti di noi sanno che è una grappa alla prugna. Il nostro giro fuori dal centro finisce al museo locale. All’interno una parte naturalistica e due mostre non permanenti. Nel retro c’è una chiesa e un campanile in legno, una volta, pare , una caratteristica non rara delle campagne slovacche.
Segnalo un mercato giusto vicino alla piazza con un barettino(squallido il giusto, decisamente volgare direbbe qualcun altro) che fa angolo sulla piazza del piccolo mercato alimentare. Qui comperiamo delle noci sgusciate, un tè locale che mi aveva indicato l’ostellante,e prendiamo confidenza con prodotti locali (principalmente tuberi) che avremo modo di mangiare nel ristorante med malina (Hlavna Ulica 81).
Lì io mangio un pezzo di carne di maiale-con cotenna- cotto nella birra al miele; viene accompagnato da senape e da un’altra salsa molto forte, immagino fosse composta di un cavolo tipo crauti con aceto. Mi piace molto. I miei commensali mangiano petto di pollo con riso e zucchine e l’altro una sorta di cotoletta ripiena di carne, annaffiamo con 3 birre e acqua (totale 10 eur a testa).
Usciti dal ristorante torniamo in ostello per una pennica e poi prendiamo il treno per Miskolc, da cui andremo a Debrecen. Non ci sono autobus diretti e i 2 treni sensati per coprire la tratta partono alle 6 e alle 18 (1 h 30 min sola andata 9eur a/r 6.50 eur ), gli altri prevedono vari cambi e tempi di percorrenza decisamente più alti. Con il treno delle 18 si ha giusto il tempo di fare il biglietto e andare al binario del treno per Debrecen; consiglio caldamente di cambiare fiorini in stazione a Kosice, in teoria i bigliettari magiari prendono euro, ma dato che i tempi sono decisamente stretti, se volete utilizzare questa combinazione conviene già averli pronti (1860 HUF a cranio). I treni che abbiamo preso noi erano decisamente ben messi, puliti e nuovi.
Debrecen ci accoglie con una temperatura bassa e una nebbia fitta. Alloggiamo al Fonix hotel(molto vicino alla stazione- 34eur la tripla). Il gestore parla tedesco ed è disponibile quasi quanto è utile una maglietta strappata per spostare dell’acqua.
Il centro di debrecen non è proprio minuscolo, c’è una bella piazza da cui parte la via principale che arriva alla stazione. Il sabato sera è stato bello vivo con vari ggggiovani a popolare le vie del centro.Nella zona centrale c’è un collegio universitario in uno stile che pare del 1600/1700 e un paio di vie pedonali con tetti in stile mitteleuropeo, nonché un paio di cupole metalliche con pennone.
La domenica abbiamo visitato il mercato delle pulci locale; chiedete di Jibi , tutti lo conoscono. Ci si arriva con autobus 15 o 30 dalla stazione (lato stazione), la fermata è la seconda fermata con nome vagohid utca, comunque vedrete il fermento tipico che c’è nelle zone di mercato. A parte qualche vinile, i venditori di coltelli e accette con coprilama in cuoio e qualche orologio a cipolla non ho trovato cose imperdibili, divertenti sono i rivenditori di pneumatici e i chioschetti di bevande alcoliche (di cui uno con clientela cantante). Abbiamo assaggiato un bicchiere di vino rosso, uno di vino bianco e una grappa locale. Io mangio dei wustel , mentre i miei compagni di viaggio ,affamatissimi, mangiano da una bancarella che vende cibo orientale.
Arrivati in centro ci mangiamo le mani. Le bancarelle che avevamo visto il giorno prima servono piatti locali, riconosco anatra arrosto (pare laccata) e della carne (pare fegato)con verdure, formaggi di vacca e capra, carni affumicate. Tra i dolci l tipico dolce ungherese arrotolato e una sorta di frullato a base di cioccolato fondente. A diffondere musica ci pensa un complessino rock. Sono giovanissimi. Tra loro spicca la cantante, che guarda in volto il pubblico senza remore(a differenza degli altri) e un chitarrista con 2 dita sole alla mano sinistra. Suonava con un plettro fissato ad un anello del pollice.
Arriviamo in aereoporto e la sorpresa! Il volo è stato cancellato! In realtà il fatto che tutto fosse andato liscio, per quanto mi lusingasse essendo io l’organizzatore, aveva tolto pepe alla trasferta. La cancellazione mi divertiva! Comunque wizzair (con una media personale invidiabile di 2 voli spostati al giorno dopo dopo su 6 totali presi da me) ci ha fornito autobus e hotel fino a Budapest. Affamatissimi , cerchiamo da mangiare, ma finiamo in un posto dove nessuno dei tre finisce il cibo(pessimo).
Il volo di ritorno viola liscio. Ciò che farà curriculum (we che ancora non mi era capitato) è la carta di imbarco con il posto in stand by. La addetta al check in ci fa” il posto pare ci sia, ma non so effettivamente se c’è” e ci stampa i biglietti con un bel STBY al posto del numero del sedile. Volo comatoso e arrivo a Milano all’alba.
Robusta dormita in aereoporto e autobus per milano, da dove andiamo in ufficio.
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Re: kosice-debrecen

Messaggioda geom.Calboni » 20/11/2015, 13:46

Come già noto Sono stato sia a Kosice che a Debrecen in tempi diversi.

A Kosice avete visitato il "quartiere" LUNIK IX dove vivono centinaia di persone di etnia rom?
E' un quartiere in periferia con enormi condomini "alla sovietica" dove furono insediati da parte del governo cecoslovacco (ai tempi) migliaia di cittadini di etnia rom appunto.
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: kosice-debrecen

Messaggioda obe » 12/12/2015, 12:30

bella esperienza Rada..
sono città che purtroppo non ho mai visitato, mi piacerebbe fare un giro in quelle zone stando fuori dalle classiche capitali
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