Orrido di Caino - Buco del Piombo - Monte Generoso

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Orrido di Caino - Buco del Piombo - Monte Generoso

Messaggioda geom.Calboni » 17/10/2013, 10:50

Lo scorso week end, in forma del tutto privata, Solosiberia ha guidato il sottoscritto, Porcaccia Bidet, Galla ed un amico fiorentino di Otra alla scoperta dell' Orrido di Caino, dei cunicoli della grotta del Buco del Piombo, nella zona di Erba in provincia di Como e all' ascesa del monte Generoso sul versante svizzero della Alpi sopra Mendrisio.
Per noi profani, sotto la guida dell' esperto siberiano, è stata una sorpresa enorme venire a conoscenza e vivere dei posti così elettrizzanti.
Gli orridi, per chi non lo sapesse, sono delle gole strette tra due muri rocciosi che di solito sono letti di piccoli fiumi o torrenti e dai quali poi scaturiscono delle cascate. Il territorio italiano è pieno di questi anfratti, orridi o vere e proprie gole stile canyon, dalla Alpi appunto fino alla Calabria passando per Toscana, Piemonte, Friuli Venezia-Gilulia.
Solosiberia ha visitato ed esplorato, nel tempo, praticamente tutti gli orridi della Lombardia che si concentrano grosso modo nella zona del lecchese ma non solo. Questa volta, quindi, ne ha approfittato per portare anche noi ad esaltarsi nella natura.

Orrido di Caino:
Affrontiamo una passeggiata tra i boschi che costeggiano il torrente Bova, affluente del fiume Lambro, risalendo tutta la valle fino alla fine ed ammirando dal basso la spettacolare grotta del Buco del Piombo a picco sulla valle stessa. Pensando che dopo alcune ore saremmo al suo interno. La natura è selvaggia. Tra alberi caduti che sbarrano il percorso, colorate salamandre che ci attraversano la strada, vegetazione fitta, sentieri sterrati e un paio di punti dove bisogna guadare il torrente ingegnandosi per non immergersi fino alle caviglie nell' acqua, raggiungiamo finalmente l' orrido, la stretta gola da dove il Bova stesso proviene scagliandosi in dislivello di una cinquantina di metri con una piccola cascata. E proprio li, dove la cascata sgorga è il punto in cui ci immetteremo nella gola per visitarla.
A causa di attrezzattura limitata ci dividiamo in gruppi. Primo giro Solosiberia e Galla. Si infilano nell' anfratto, spariscono e rientrano dopo pochissimi minuti. Una sorta di terrazzamento artificiale è stato costruito rispetto all' ultima visita di Solosiberia in loco lo scorso luglio. Con la densità di acqua che vorticosamente ridiscende è praticamente impossibile proseguire nelle nostre condizioni. O forse no... visto che con noi abbiamo un temerario.
Comunque, completiamo il giro di visita. E' la volta sempre di Solosiberia che rientra nell' orrido per studiare meglio la situazione accompagnando, questa volta, il Cancelliere Porcaccia Bidet fotografo ufficiale della spedizione.
Per ultimi tocca a me ed al fan di Otra. Saliamo sulla piccola cascata, ci inoltriamo nella gola, veniamo sopraffatti dalla pioggia che si forma dall' acqua che sgocciola dall' alto delle pareti rocciose che ci racchiudono ma anche noi ci rendiamo conto che dopo pochissime decine di metri il percorso è sbarrato. Apparentemente in realtà.
Torniamo indietro e Solosiberia e il novizio otrista mettono in atto il loro piano: rinfilarsi nell' orrido e far scavalcare ad uno dei due il terrazzamento in maniera da poter proseguire, almeno uno, fino alla foce del Bova nel profondo della strettissima gola. Ad arrampicarsi sotto lo scrosciare dell' acqua toccherà all' otrista, Solosiberia se lo caricherà sulle spalle ed il sottoscritto Calboni seguirà il duo per supporto e in qualità di fotografo.
Il gruppo entra nella strettoia, Solosiberia a piedi nudi nelle freddi acque, l' otrista in mutande coperto da un velino pseudo impermiabile e con degli stivali da pescatore, il sottoscritto con un giubbotto da Babbo Natale. La corrente del Bova non è fortissima ma si avverte, la pioggia che ci ricopre dall' alto e dai lati è fastidiosa, Solosiberia prende sulle spalle il temerario che si aggrappa alla parete della barriera e la scavalca. Calcoli sbagliati... non trattavasi di una terrazza su cui poi poter camminare e proseguire ma una sorta di vera e propria barriera che forma una specie di piscina. L' otrista è completamente immerso nell' acqua fredda fino al petto. Il velino è uno straccio, gli stivali pieni di acqua. Solosiberia con i piedi congelati rientra alla base, l' impavido otrista, invece prova a scalare la seconda barriera ma un buco improvviso nel terreno ed in quelle condizioni lo fanno desistere. Si rituffa dall' altra parte della prima barriera e docciato completamente guadagna anch' esso l' uscita col sottoscritto Calboni che ha immortalato l' intera sequenza.
Asciugatici, godiamo ancora dello spettacolo dell' Orrido di Caino e riprendiamo, tra natura e guadi la via del ritorno.

Buco del Piombo:
Solosiberia, esperto della zona, ci comunica che il sentiero dall’ orrido di Caino al Buco del Piombo è interrotto, per questo l’ unica strada percorribile è quella che lui fece lo scorso aprile affondando, al tempo, nella neve.
Si raggiunge in auto il vertice dell’ Alpe del Vicerè e da lì, tramite un sentiero, si ridiscende verso la grotta. Il cammino è impervio, lungo (soprattutto al ritorno tutto in salita) ma non difficile. Dopo circa 40 minuti raggiungiamo l’ accesso alla enorme grotta alta come il Duomo di Milano.
Affrontiamo la lunga gradinata che costeggia a picco un anfratto nel quale scorre un torrentello. La vista è mozzafiato all’ indietro verso Erba e sopra verso la caverna gigante. Raggiunta la grotta restiamo, noi che per la prima volta visitiamo il luogo, esaltati dalla bellezza del luogo. Un posto che fino a poco tempo fa ospitava gite e visite guidate ed ora caduto nell’ abbandono più assoluto.
L’ androne gigante conosciuto come Buco del Piombo è spettacolare per la sua ampiezza e le enormi rocce che creano delle terrazze naturali sulla vallata sottostante. Secoli fa questo era stato un posto fortificato del quale ora restano solo qualche rudere delle antiche mura.
Raggiungerlo è risultato impervio ma ne è valsa la pena. Anche le altissime cascate a doccia che filtrano dalla parte superiore della montagna creano atmosfera.
Ma con l’ esperto Solosiberia è ovvio che la nostra visita non può limitarsi a questo. Ed allora via verso l’ interno ad esplorare, finchè sarà possibile, la rete dei cuniculi cavernosi completamente bui e tetri. Un po di tensione c’è, il buio, il fiumiciattolo che attraversa il tunnel principale, la massa rocciosa che sembra schiacciarti, un leggero senso di claustrofobia, la paura dell’ ignoto ma anche per noi viene naturale mettere da parte queste sensazioni, sopraffatte dalla voglia di conoscere le viscere della montagna.
Non con poca difficoltà, soprattutto per il nostro equipaggiamento scarsamente adeguato ma con la sapiente guida di Solosiberia avanziamo sempre di più per le caverne abbandonate. Raggiungiamo il massimo consentito, finchè il livello del ruscello non diventa più alto, ci godiamo per alcuni istanti il silenzio ed il buio più profondo col solo rumore dell’ acqua ad accompagnare il momento. Siamo tutti a pochi centimetri di distanza ma non riusciamo neanche a distinguere le nostre sagome, niente. E’ il buoi più profondo. Profondo come il punto delle cave in cui ci troviamo.
Il rientro verso l’ auto sulla cima della montagna è mesto ma le emozioni vissute sono ancora intense.

Monte Generoso:
“ Tra le varie volte, ho affrontato l’ ascesa fino a 1704 metri, finanche con Pibi e Radaulpa in notturna. Vuol dire che la cosa è per tutti… “, così Solosiberia accompagna la sua proposta di raggiungere la vetta del monte svizzero.
Abbandoniamo l’ auto sopra la frazione di Salorino a Mendrisio e dal rifugio Bellavista ci inoltriamo per il bosco per un trekking di circa un’ ora e mezza, in salita ovviamente. Ci sarebbe anche un trenino che sale quasi fino in cima ma… che senso avrebbe?
Scarpiniamo nel bosco, usciamo da esso, attraversiamo la ferrovia e ci inerpichiamo su per il crinale del monte a picco sulla valle. Un passo falso e potresti rotolare fino in città. Il sentiero è impervio ma è vero che, in fondo è per tutti se l’ hanno affrontato “ finanche Pibi e Radaulpa in notturna… “. Le condizioni atmosferiche volgono al peggio, una sottile e duratura pioggia ci innaffia, cala la nebbia con visibilità inferiore alla media, più si sale più la neve già caduta in autunno aumenta. Salire e stare attenti a dove mettere i piedi poiché a sinistra affondi nella neve, a destra c’è il baratro richiede un tempo lento ma lo spettacolo delle nuvole miste a nebbia che avvolgono la valle ripaga della fatica. Raggiungiamo il rifugio in cima, finalmente, stanchi ma anelanti del meritato riposo. Ma cosa diciamo? Questo è il rifugio, non la vetta vera e propria.
Solosiberia non accetta variazioni di programma. In marcia fino a tutti i 1704 metri dall’ apice dei quali si gode un immenso spettacolo su Lugano e l’ omonimo lago da un lato, sull’ Italia fino ad Alessandria dall’ altra. Nebbia, pioggia e neve scivolosa rendono la salita in stile spedizione di sherpa sull’ Himalaya.
Peccato però non poter godere del panorama a causa delle condizioni atmosferiche. Ma va bene così, considerato la magia che comunque regalano una sensazione di sospensione del tempo e dello spazio.
In queste condizioni ora tocca ridiscendere. Il freddo e la nebbia più fitta si fanno avvertire sempre di più tanto che per masticare un panino, previa approvazione dell’ Addetto agli Affari Religiosi di Otra, il Cancelliere Porcaccia Bidet, optiamo per l’ atrio della piccola cappella ubicata vicino al rifugio.
Rifocillatoci, riprendiamo la discesa vera e propria. Un’ altra ora e mezza di lentissima emozione pura.


A breve, il Cancelliere pubblicherà qualche foto didascalica della spedizione.
Per la serie più completa, invece, è possibile visionarla sul profilo ufficiale OTRA su Facebook: Viaggiatori Indipendenti.
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Re: Orrido di Caino - Buco del Piombo - Monte Generoso

Messaggioda solosiberia.it » 17/10/2013, 11:56

bella descrizione! allora mi devo considerare un saggio...!!!
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Re: Orrido di Caino - Buco del Piombo - Monte Generoso

Messaggioda Maxdivi » 17/10/2013, 13:51

La neve? babbo Natale? torrenti montani e salite? :mrgreen:
Questa escursione non e' per me 8-) da buon uomo di pianure meridionali :D
Ottima la descrizione..il Geometra si evolve nel visitare angoli bui ed anfratti non solo di periferie urbane :D bene cosi' :)
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Re: Orrido di Caino - Buco del Piombo - Monte Generoso

Messaggioda geom.Calboni » 17/10/2013, 15:12

Ho sempre sostenuto che "bisogna (-erebbe) conoscere l' Italia prima di andare all' estero" ;)
L' Italia avrà tante cose che non vanno ma a livello di interesse "turistico" ha tantissimo da offrire ;) e magari a due passi da casa tua e neanche lo sapevi...
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Re: Orrido di Caino - Buco del Piombo - Monte Generoso

Messaggioda gc23 » 17/10/2013, 19:21

Complimenti per la spedizione, ottime le foto su su Facebook.
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Re: Orrido di Caino - Buco del Piombo - Monte Generoso

Messaggioda Porcaccia Bidet » 17/10/2013, 22:58

gc23 ha scritto:Complimenti per la spedizione, ottime le foto su su Facebook.
Troppo buono.
Ne metto qui qualcuna, come scritto, il grosso è su Facebook.
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