Turchia, Georgia e Armenia in moto

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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda geom.Calboni » 24/04/2013, 14:51

Posti spettacolari...
Mi ricorda un po dall' atra parte, in Russia, la zona dell monte Elbrus.
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 24/04/2013, 15:45

Grazie dei commenti :-)
Si il Caucaso e' stato davvero una bella scoperta, non mi stupisce che ti ricordi della zona dall'altro lato, e' sempre la stessa catena... del resto a me ha ricordato tantissimo le Alpi :mrgreen:
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 24/04/2013, 21:52

Sabato 4 agosto: stamattina ripartiamo da Mestia e rifacciamo al contrario un bel pezzo della strada fatta per arrivare qui, fino a Zugdidi e un po' oltre. Poi però deviamo verso est in direzione Kutaisi, dove arriviamo dopo un pranzo veloce a base di gelato fatto lungo la strada. Fa caldissimo!!!
Kutaisi è una città abbastanza importante e a breve ci si dovrebbe trasferire il parlamento georgiano (adesso è a Tbilisi) ma dovendo fare delle scelte in un viaggio breve abbiamo deciso di non visitarla per bene. Vogliamo solamente vedere la cattedrale di Bagrati che sovrasta la città da una collina, ma per arrivarci passiamo anche dalla piazza principale su cui si affaccia il Museo di Storia.
La cattedrale è attualmente in restauro o per meglio dire ricostruzione totale, visto che il tetto era crollato secoli fa in battaglia. L'Unesco l'ha messa nella sua lista ma non sembra molto contenta di questa ricostruzione. A noi dispiace un po' non poterla vedere dentro ma solo da fuori, ma va bene anche così.
Dopo la visita risaliamo in moto e usciamo dalla città per raggiungere il monastero di Gelati, dove incappiamo anche in un matrimonio, che bello! Qui ci riposiamo un po' all'ombra e al fresco degli interni della chiesa, molto bella e affrescata, perchè all'esterno il caldo non dà tregua. Il complesso di Gelati è stato per secoli una specie di università e centro di cultura ma non resta molto degli altri edifici. C'è però la tomba di re David il Costruttore, molto venerato dai georgiani.
A questo punto (sono le 17:30) decidiamo di proseguire e cercare di arrivare fino a Gori per dormire, e ci riusciamo. Entrando a Gori vediamo una sterminata distesa di casette basse prefabbricate che sicuramente sono utilizzate dai profughi dell'Ossezia del Sud.
Sulla piazza principale di Gori troviamo un hotel (indicato anche dalla Lonely Planet) e ci sistemiamo. Nel pub accanto riusciamo invece a cenare: notevole che ci siano una cameriera che parla benissimo inglese e anche altri clienti stranieri, wow!! :D Gori per il resto sembra una città un po' smorta per essere in pieno centro il sabato sera... ma forse il divertimento sarà da un'altra parte. Noi usiamo un po' il wi-fi dell'hotel per prenotare 3 notti a Tbilisi a partire da domani, e poi nanna.

Tappa 09 Mestia-Gori.jpg
Il percorso di oggi (in VERDE CHIARO)
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Piazza di Kutaisi:
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Bagrati:
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Gelati:
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 24/04/2013, 22:33

Domenica 5 agosto: oggi abbiamo molta meno strada da fare ma parecchie cose da visitare. Iniziamo col museo di Stalin, che si trova proprio di fronte al nostro hotel. Stalin era nato qui a Gori e il museo risale a quando lui era ancora vivo, lo si nota nell'aria molto "celebrativa" del museo stesso: solo una piccola stanzetta ricostruisce la tragedia dei gulag e oltretutto è chiusa, noi che sappiamo della sua esistenza andiamo dalla custode e ce la facciamo aprire ma se no? Boh. Per il resto nelle altre grandi sale ci sono lettere, documenti, libri, foto e oggetti che ricordano il Baffone, la ricostruzione del suo ufficio, nonchè regali arrivati da mezzo mondo (inclusa l'Italia) per il suo 80esimo compleanno e infine anche la sua maschera funeraria.
Nel giardino del museo (serve biglietto a parte) ci sono la sua casa natale, "protetta" da una costruzione che la copre tipo gazebo, e la carrozza del suo treno privato.

Dopo questa interessante visita riprendiamo tutta la nostra roba e raggiungiamo la prossima tappa, Uplistsikhe, appena fuori Gori. Notare che ci siamo persi e abbiamo chiesto ad un tassista di farci strada: non ha dovuto andare lontano per mostrarci la direzione giusta, ma non ha voluto minimamente essere pagato!! Gentilissimo!
La prossima tappa è appunto la città nella roccia di Uplistsikhe, un sito archeologico tuttora in corso di scavi dove si può visitare la parte alta ormai scavata. Il paesaggio è totalmente diverso dal verde del Caucaso, qui è molto arido. Questo sito deve essere abbastanza turistico, ci sono un paio di bus di gruppi organizzati! In ogni caso è interessante ma non direi stupefacente. Il sole picchia ma il forte vento ci salva dal morire di caldo.
Dopo un veloce pranzo nel baretto del sito torniamo in sella alla moto, ma ci fermiamo poco dopo per scattare delle foto da un ponte. Mentre siamo fermi là, alcuni ragazzini che stavano facendo il bagno nel fiume ci si avvicinano incuriositi: sorrisi, domande in uno scarso inglese... vogliono farsi delle foto con noi e Marco li fa addirittura salire sulla moto. Un bellissimo incontro!! Devo dire che in tutta la Georgia e l'Armenia abbiamo sempre suscitato enorme curiosità girando sul nostro bestione: ho perso il conto delle volte in cui ci hanno ammirato la moto parcheggiata, fatto domande quando eravamo fermi, chiesto di farci foto assieme, e addirittura fotografati in corsa da un'auto che ci sorpassava. Un giorno non ricordo più dove mentre ci eravamo fermati a bordo strada per guardare una cosa nella guida, un'auto di grossa cilindrata si accosta a noi (fermandosi in mezzo alla strada statale!), ne scende un tipo dall'aria minacciosa... e inizia a chiederci da dove veniamo, quanti km/h fa la moto, e cose del genere!!!! Ci siamo sentiti delle celebrità!!! :lol:
Torniamo al racconto: la meta successiva è la cittadina di Mtskheta, culla della religione cristiana in Georgia. Qui visitiamo due chiese, oltre a rilassarci un po' all'ombra su un prato. La prima chiesa, Samtavro, non mi colpisce molto. La seconda, la cattedrale di Svetitskhoveli, è un po' il Vaticano georgiano ed è circondata da mura. Particolare il fatto che al suo interno ci sia una seconda chiesetta più piccola e tutta affrescata, che credo fosse l'edificio originale.

Come ultima visita di oggi andiamo sulla collina di fronte a Mtskheta e visitiamo la chiesa di Jvari, bella più per il panorama che per la chiesa in sè. Marco vorrebbe restare fino al tramonto per fare qualche bella foto (adesso siamo totalmente controluce) ma sono le 18 e il sole tramonta alle 20, inoltre abbiamo da fare ancora qualche km e trovare il nostro hotel a Tbilisi. Ok, niente foto al tramonto!
L'hotel si trova un po' in periferia, quando lo troviamo rimaniamo un po' perplessi dalla zona, residenziale ma di livello medio-basso. Però la proprietaria, Maya, si rivela una persona squisita e l'hotel è di recente costruzione, molto curato e carino. Non hanno ancora un ristorante, ma Maya ci indica dove poter cenare lì vicino (15 minuti a piedi, passando anche per uno stradone trafficatissimo). Ci dice il nome del ristorante ma non ce lo scrive, sicchè noi che non leggiamo il georgiano abbiamo un po' di problemi a capire quale sia!! Per fortuna non ci sono molti ristoranti in zona, anzi questo sembra l'unico, per cui indovinando un po' di lettere e fidandoci dell'apparenza (non molto "apparente" a dire il vero) entriamo e per fortuna era quello!
E' un posto abbastanza elegante con anche musica dal vivo, frequentato solo da gente del posto. La cameriera non sa una sola parola di inglese, noi ci fermiamo a "voda" e "pivo" col nostro russo, per cui poi per capire qualcosa del menu (tradotto in inglese ma senza spiegazione dei piatti... a cosa mi serve che mi trascrivi "kachapuri" se non so cos'è??) Marco si mette a fare i versi degli animali per ordinare la carne!!!! :lol: :lol: Che risate!
Dopo cena rientro in hotel, lavaggio vestiario e a letto.

Tappa di oggi:

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Tappa 10 Gori-Tbilisi.jpg (123.73 KiB) Osservato 6468 volte



Museo di Stalin:

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La casa natale di Stalin:
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Uplistsikhe

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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 24/04/2013, 22:40

(seconda parte delle foto di questa giornata... erano troppe per un post solo!!! :mrgreen: )

Chiesa di Samtavro:

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Chiesa di Jvari vista da Mtskheta:

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Cattedrale di Svetitskhoveli:

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Panorama di Mtskheta dalla chiesa di Jvari:

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Chiesa di Jvari:

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Ristorante di Tbilisi:

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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda geom.Calboni » 25/04/2013, 21:55

Leia74 ha scritto:Domenica 5 agosto: oggi abbiamo molta meno strada da fare ma parecchie cose da visitare. Iniziamo col museo di Stalin, che si trova proprio di fronte al nostro hotel. Stalin era nato qui a Gori e il museo risale a quando lui era ancora vivo, lo si nota nell'aria molto "celebrativa" del museo stesso: solo una piccola stanzetta ricostruisce la tragedia dei gulag e oltretutto è chiusa, noi che sappiamo della sua esistenza andiamo dalla custode e ce la facciamo aprire ma se no? Boh. Per il resto nelle altre grandi sale ci sono lettere, documenti, libri, foto e oggetti che ricordano il Baffone, la ricostruzione del suo ufficio, nonchè regali arrivati da mezzo mondo (inclusa l'Italia) per il suo 80esimo compleanno e infine anche la sua maschera funeraria.
Nel giardino del museo (serve biglietto a parte) ci sono la sua casa natale, "protetta" da una costruzione che la copre tipo gazebo, e la carrozza del suo treno privato.

Quando andammo noi, invece, il Museo era chiuso (credo a causa della guerra) ed anche se la guardia ci venne a parlare e si esaltò per il nostro essere italiani non riuscimmo a convincerlo a farcelo visitare.
Il giardino con la casa e il vagone ferroviario, invece, erano di libero accesso. C'era anche una statua di Stalin lì, come ce ne era una grande nel mezzo della piazza principale che forse ora hanno eliminato.
Se il pub di cui parli è quello proprio nella piazza ci siamo stati anche noi. Era una sorta di irish pub.
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 26/04/2013, 12:38

geom.Calboni ha scritto:Il giardino con la casa e il vagone ferroviario, invece, erano di libero accesso. C'era anche una statua di Stalin lì, come ce ne era una grande nel mezzo della piazza principale che forse ora hanno eliminato.
Se il pub di cui parli è quello proprio nella piazza ci siamo stati anche noi. Era una sorta di irish pub.


Le statue non ci sono più, almeno non le ho viste. Il pub può essere quello... sul retro c'era un cortile interno dove abbiamo cenato sotto dei gazebo, si stava una favola, abbiamo mangiato carne e funghi mi pare.
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda vilmer7 » 28/04/2013, 13:05

mitici leia/sabri e balza!
gran bel giro in moto ;)
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 29/04/2013, 23:31

Grazie Vilmer :-)

Proseguo col racconto: il giorno dopo, lunedì 6 agosto, decidiamo di fare la gita in giornata da Tbilisi a Stepantsminda e ritorno. Potevamo farla anche domani ma preferiamo oggi, così se qualcosa va storto abbiamo anche domani per recuperare.
Dopo la solita mega-colazione a base di uova (almeno 2 a testa!), prosciutto, formaggio, insalata di pomodori e cipolle, pane con sesamo e burro e marmellata che secondo loro dovremmo spalmare sul pane col sesamo che è salato (bleah), riprendiamo la moto e andiamo verso nord. Oggi percorreremo la famosa Strada Militare Georgiana che collega Tbilisi alla Russia, non arriveremo fino al confine ma quasi.
La prima tappa dopo un'oretta di strada è la bella chiesa fortificata di Ananuri, proprio a lato strada. Il lago su cui si affaccia è artificiale e costruito DOPO la chiesa, ma ci sta proprio bene devo dire :lol:

Finita la visita si riparte e ci inoltriamo di nuovo tra i monti del Caucaso, ritrovando il verde e i paesaggi già visti nello Svaneti (meno le case-torri ma comprese le mucche in mezzo alla carreggiata :D ).
Ad un certo punto arriviamo ad un passo a più di 2300 metri d'altezza e qui inizia un pezzo di strada sterrata, sapevamo che c'era ma non la sua lunghezza. Come sterrato non è difficilissimo ma in moto si fa più lentamente che con altri mezzi che quindi ci sorpassano alzandoci un bel muro di polvere e sassolini :evil: A metà del pezzo sterrato troviamo una stranissima parete di calcare arancione (un cm prima e un cm dopo c'è erba) creata suppongo dall'acqua che vi scorre sopra. Ci fermiamo come molta altra gente, la ammiriamo e ci riempiamo le bottiglie :mrgreen:
Il pezzo sterrato termina dopo 11 km circa, e dopo un altro po' di strada dai bellissimi paesaggi arriviamo a Stepantsminda, anche detta Kazbegi, ultimo "avamposto" georgiano prima del confine nonchè centro abbastanza turistico per chi vuole esplorare le montagne circostanti.

Sono circa le 14:30 e non abbiamo pranzato: si va di biscottini e gelato comprati in un mini-market. Riempito lo stomaco, si apre il dibattito: come arrivare alla vera meta del giro di oggi, la chiesetta di Tsminda Sameba. Questa si trova infatti in cima a una montagna e per arrivarci ci sono da fare altri 6 km di vero sterrato: anzi, proprio una mulattiera. Ci sono i taxi 4x4 che per l'equivalente di 20 euro ti portano su e ti riportano giù, ma Marco vorrebbe cimentarsi con la moto. Io ho paura, so che non ha mai guidato su sterrato, la moto è pesante (ha gomme da sterrato ma non è un leggero monocilindrico, è un bestione...) e in più non si fa sterrato col passeggero!!! Ma... capisco che ci tiene e dico OK si va. E che Dio / Allah / Yahve / chivipare ce la mandi buona.

Non so ancora come, ma siamo arrivati su interi e senza mai cadere. In alcuni punti era davvero difficile, Marco è stato bravissimo. Sassi, tornanti, salite in forte pendenza, sabbia... lui ha guidato in piedi sulle pedaline e io seduta dietro che mi sollevavo almeno un po' dalla sella per non distruggermi la schiena, non vedevo ovviamente nulla davanti (solo la sua schiena) e mi sono dovuta fidare "ciecamente"...
Una volta su, ci fermiamo ancora ad una certa distanza dalla chiesa ma ormai siamo arrivati, Marco scende dalla moto e ha un sorriso a 42 denti, la soddisfazione è davvero tantissima. Poi però si deve riposare perchè è stato pesante! :lol:
Dopo circa un centinaio di foto a lui + moto + chiesa e poi a lui che va e viene da qui alla chiesa con la moto (se non si fosse capito voleva documentare ben bene l'evento :lol: ) andiamo a visitarla: interessanti alcuni bassorilievi sulle mura tra cui una specie di lucertolone, ma come un po' tutte le chiese della zona è più bello il contesto in cui si trovano che non la chiesetta in sè.

Le visite di oggi sono terminate ma resta da fare la strada di ritorno, a cominciare dai famigerati 6 km di sterrato bastardo. Stavolta preferisco far scendere Marco da solo e mi accaparro un taxi 4x4 a cui dico di seguirlo a breve distanza così se cade lo aiutiamo (e io riesco a fargli due foto nei punti più tranquilli dove ci avviciniamo di più a lui). In alcuni punti ha rischiato di cadere (in discesa è più difficile che in salita) e alla fine mi ha detto che se ci fossi stata anche io forse saremmo caduti. Ottima scelta il taxi!! :mrgreen:
Il resto della strada è piuttosto semplice, anche se gli 11 km di sterrato "tranquillo" ci sembrano più pesanti dell'andata, sarà la stanchezza. Ci fermiamo di nuovo per due foto ad Ananuri e arriviamo a Tbilisi verso le 20:30. Siamo talmente stanchi che accettiamo la proposta di Maya, la proprietaria del nostro hotel: non c'è ancora il ristorante in albergo ma se aspettiamo una mezz'oretta ci prepara qualcosa lei per cena. Gentilissima!!! Polpette e patate e anche stasera abbiamo cenato bene!! Ultimo compito della giornata: prenotiamo 3 notti a Yerevan da dopodomani in avanti (domani sera dormiamo ancora qui a Tbilisi).

Tappa di oggi:

Tappa 11 Tbilisi-Kazbegi-Tbilisi.jpg
Tappa 11 Tbilisi-Kazbegi-Tbilisi.jpg (128.4 KiB) Osservato 6468 volte
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 29/04/2013, 23:44

Ecco le foto della giornata:

Ananuri:

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E noi dove passiamo?

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Lungo la strada (nel pezzo sterrato)

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Parete calcarea:

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Per la strada:

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Tsminda Sameba vista da giù, da Stepantsminda

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Arrivare a Tsminda Sameba con la propria moto, soddisfazione massima! :mrgreen:

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Tsminda Sameba (quello in moto in basso a sinistra con la giacca blu è Marco)

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Tsminda Sameba:

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Panorama da Tsminda Sameba:

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Discesa da Tsminda Sameba:

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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 21/05/2013, 22:57

Chiedo scusa per l'attesa, sono sempre più incasinata...
Proseguo il racconto con la giornata seguente, martedì 7 agosto: oggi niente moto, si visita Tbilisi.

Al mattino scendiamo dalla metro a Avlabari e ammiriamo da lontano il gigantesco palazzo presidenziale e l'enorme cattedrale di Tsminda Sameba costruita dal 1994 in avanti. Non ci andremo vicino e ci accontentiamo della vista d'insieme. Prima vera tappa è la zona di Abanotubani, a cui arriviamo attraversando il fiume. Qui si trovano i bagni turchi, con le loro cupole che spuntano dal terreno e le facciate orientaleggianti.

Poi camminiamo nel il centro storico visitando varie chiese, la sinagoga e passeggiando per le strade alberate o affiancate da edifici in legno dai colori pastello. Sono in corso numerosissimi lavori di restauro e si passa da edifici quasi cadenti ad altri rinnovati e splendenti, con tutte le relative vie di mezzo, incluse impalcature e strade sventrate e impraticabili. L'impressione è che Tbilisi si stia rifacendo il trucco.
Ad un certo punto deviamo sul lungofiume per ammirare il moderno Ponte della Pace, costruito nel 2010 dall'architetto italiano Michele de Lucchi. Pare che a causa della sua forma sia soprannominato il Ponte "Always" dal nome di una nota marca di assorbenti femminili... :lol: Notevole è notevole, certo non c'entra nulla col resto della città vecchia...

Proseguendo verso nord passiamo anche vicino alla stranissima Torre dell'Orologio che ci è piaciuta molto, poi per delle vie più trafficate arriviamo alla piazza Tavisuplebis. Ormai sarebbe ora di pranzo ma prima decidiamo di visitare il Museo di Belle Arti (abbiamo pensato di stare al chiuso nelle ore centrali della giornata per salvarci dal caldo e approfittare dell'aria condizionata). Il biglietto base non costa nulla ma dà accesso solo ad un paio di stanze insulse, per vedere il tesoro del museo bisogna pagare il supplemento (questo sì ha un prezzo normale) e visitare con una guida che è obbligatoria. Gioielli in oro, icone, oggetti smaltati, croci di legno o di pietra, quadri antichi... davvero molto bello e con la spiegazione della guida si apprezzano anche di più. Peccato che non si possano fare foto.

Usciti cerchiamo un posto dove pranzare (panini tipo fast food) e poi entriamo nel secondo museo di oggi, il Museo della Georgia (in via Rustaveli). Qui ci sono varie collezioni, quelle che ci interessano di più sono la sezione archeologica con bellissimi gioielli in oro (se qualcuno a Roma è stato alla mostra I Tesori della Colchide nel febbraio-marzo 2012, ecco, veniva tutto da lì!!!) e soprattutto il Museo dell'Occupazione Sovietica. Qui sono esposte foto e documenti che raccontano le epurazioni e le violenze fatte al popolo georgiano dal 1921 al 1991, con dei riferimenti alle attuali situazioni dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud.

Quando torniamo fuori sono ormai le 17 ma fa ancora caldo. Passeggiamo sull'alberata via Rustaveli, arteria principale della Tbilisi moderna, con i suoi edifici otto-novecenteschi tra cui l'Opera, il Teatro, il Parlamento... ci sono negozi e anche abbastanza gente a passeggio. Arrivati in fondo decidiamo spostarci in metro e andare a prendere la funicolare che sale alla Fortezza: da qui ammiriamo i panorami sulla città: devo dire che Tbilisi ci è piaciuta parecchio, ha un suo stile e si sente che sta a metà tra occidente e oriente. Andiamo a rendere omaggio alla mega-statua della Madre Georgia ma non visitiamo l'interno della Fortezza, siamo stanchi e inizia ad essere tardi (e poi mi sembra che dentro non ci fosse nulla). Scendendo a piedi torniamo nel centro storico e ceniamo in un locale iper-turistico che si rivela una delusione.

Rientrati in hotel rivediamo i programma per domani: per sera dobbiamo essere a Yerevan (abbiamo prenotato l'hotel ieri) e quindi ci rendiamo conto che non facciamo in tempo a vedere tutto quello che avremmo voluto. A malincuore decidiamo di tagliare la lunga deviazione per Davit Gareja, che ci avrebbe portato ai confini con l'Azerbaijian. Tanto prima o poi in quella direzione ci andremo, e allora recupereremo.
Termina così la nostra ultima giornata in terra georgiana (ultima in questa prima parte del viaggio). Oggi doveva essere un giorno rilassante visto che eravamo in giro senza moto, e invece siamo più stanchi degli altri giorni!!!! :lol:
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Messaggioda Leia74 » 21/05/2013, 23:11

Ecco le foto della giornata! :-)
Allegati
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Palazzo Presidenziale
DSC_4381.jpg (238.94 KiB) Osservato 7138 volte
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Moderna cattedrale di Tsminda Sameba
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Chiesetta vicino al fiume
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Abanotubani
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Abanotubani
DSC_4401.jpg (322.92 KiB) Osservato 7138 volte
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Cattedrale di Sioni
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DSC_4435.jpg
Interno della Cattedrale di Sioni
DSC_4435.jpg (311.81 KiB) Osservato 7138 volte
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Balconi tipici
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Ponte della Pace da lontano (visto al mattino appena usciti dalla metro)
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Ponte della Pace
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Chiesa
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Chiesa
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Torre dell'Orologio
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Via del centro
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In città ci sono un sacco di statue strane...
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Ponte con città vecchia dietro
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Piazza Tavisuplebis
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Reperto al museo della Georgia
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Museo dell'Occupazione Sovietica
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Parlamento (via Rustaveli)
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Palazzo di via Rustaveli (Teatro? non ricordo)
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Fortezza vista dalla funicolare
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ma vi fidereste a vivere là?
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panorama
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Madre Georgia
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Fortezza
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda geom.Calboni » 24/05/2013, 19:47

Riguardo la Fortezza di Tblisi c'è una foto scattata da Jena e Gc eloquente della fatica occorsami per raggiungerla a piedi e sotto 40° :)

Quel ponte è davvero un pugno in un occhio. Sembra un fotomontaggio per quanto esula dal paesaggio.
Mah...
Scempi simili hanno fatto a Skopje. E poi dicono che non devo parlar male di alcune situazioni politiche-economiche "pilotate"... :|
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 27/05/2013, 23:28

Geom quindi voi alla fortezza siete entrati? Noi non siamo andati oltre il primo piazzaletto all'interno delle mura. Cosa c'era dopo?

Proseguo il racconto. Mercoledì 8 agosto ci muoviamo da Tbilisi in direzione sud. In breve tempo siamo alla frontiera con l'Armenia che passiamo senza nessun problema, a parte un po' di attesa a causa di un tipo iraniano davanti a noi che viene controllato minuziosamente. Appena dentro tocca fare un'assicurazione provvisoria per la moto, cosa che in Georgia non esiste (lì abbiamo girato senza assicurazione...). Cambiamo anche l'ora dei nostri orologi ma a sera scopriremo che invece è la stessa che in Georgia, ancora oggi non abbiamo capito come mai sulle guide e in internet fosse riportata questa differenza di orario ma in effetti non ci fosse. BOH.
La prima tappa in terra armena è la valle del fiume Deheb con i suoi numerosi monasteri. Noi abbiamo deciso di vedere solo Haghpat e Sanahin, i due più famosi e turistici, causa mancanza di tempo.
Prima però ci concediamo un pranzo in una trattoria alla buona davanti al monastero di Haghpat, dove scambiamo due chiacchiere con due signori francesi, e io mi esalto visto che sto studiando francese da un anno ma non ho mai molte occasioni per praticarlo. Il monastero ci piace un sacco, a parte un paio di grupponi in visita (prima volta che ne troviamo dall'inizio del viaggio!). Nel cortile verdeggiante si trovano vari edifici di pietra grigia, con molte croci intagliate (katchkar) che sono tipiche dell'arte sacra armena. Gli interni sono spogli, abbastanza bui e l'atmosfera è molto mistica.
Ripresa la moto andiamo al monastero di Sanahin, dall'altro lato della valle, e visitiamo anche questo, che è simile a Haghpat, altrettanto interessante ma più piccolo. Qui riusciamo a entrare in un edificio che era chiuso, quando la guida lo apre al suo gruppone di giapponesi: ascolto perfino le spiegazioni e le traduco a Marco. Secondo voi una guida armena quanto poteva immaginarsi che una turista italiana sapesse il giapponese e ascoltasse la sua spiegazione? :lol:
Appena fuori ci facciamo "fregare" da una signora che vende souvenir e senza sapere ancora bene il valore dei dram armeni compriamo un paio di cavolate ad un prezzo esorbitante rispetto al costo della vita locale. Vabbè, capita :D
Poi attacco perfino bottone con uno dei turisti giappo che stava ammirando la nostra moto, dice che anche il figlio è un amante delle moto italiane, che coincidenza!

E' ora di ripartire, ci aspetta ancora un sacco di strada. Passando per la città di Vanadzor andiamo verso il passo Sevan tra pascoli e prati. Quassù fa quasi freschino, siamo a circa 2200 metri di altitudine. Poi si riscende e ci ritroviamo sulle rive del lago Sevan, a 1900 metri: qui vengono gli abitanti di Yerevan in villeggiatura (Yerevan è a 1000 metri circa ed è un forno d'estate!!). Secondo i nostri orologi sono circa le 19 ma il sole è ancora alto e decidiamo di fare comunque la prevista sosta al monastero di Sevanavank, in bella posizione su un promontorio che dà sul lago. Nonostante l'ora (così crediamo noi) ci sono anche un sacco di armeni che arrivano in cima come noi e si scattano foto a ripetizione. La chiesa è chiusa ma il colpo d'occhio è magnifico.

Infine ci facciamo gli ultimi 70 km e arriviamo a Yerevan. Il GPS ci guida senza errori fino al nostro hotel, tra grandi piazze con fontane moderne, strade in rifacimento e altre piene di buche. All'albergo notiamo che l'orario locale non è quello che pensavamo noi, non sono le 21 ma le 20. Tanto meglio!! Ci rilassiamo un po' in camera e poi ceniamo in hotel, con una vista sulla città che non è affatto male.

AGGIUNGO la cartina del percorso fatto oggi:
Allegati
Tappa 12 Tbilisi-Yerevan.jpg
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Ultima modifica di Leia74 il 14/07/2013, 23:58, modificato 1 volta in totale.
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 27/05/2013, 23:36

Foto della giornata:
Allegati
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Haghpat
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Haghpat
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Haghpat
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Haghpat
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Haghpat
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Haghpat
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Sanahin
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Sanahin
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Sanahin
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Sanahin
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Sanahin
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Sanahin
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Signora dei souvenir-fregatura fuori Sanahin
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Lago Sevan e Monastero Sevanavank
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Monastero di Sevanavank
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Arrivo a Yerevan
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Arrivo a Yerevan
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 14/07/2013, 23:17

Giovedì 9 agosto è dedicato alla visita di Yerevan, prima di tutto però dobbiamo sistemare la faccenda del visto per il Nagorno Karabakh.
Si può fare anche a Stepanakert ma non durante il weekend, quando gli uffici sono chiusi. Siccome noi ovviamente ci andiamo nel weekend, dobbiamo farlo prima, qui a Yerevan. Ci facciamo portare con un taxi alla Rappresentanza del N.K. (non si chiama ufficialmente ambasciata) e facciamo la richiesta del visto, pagando 3000 dram a testa (meno di 6 euro) e lasciando i passaporti. Il tutto sarebbe pronto già nel pomeriggio ma per non spezzarci troppo la giornata torneremo a prenderlo domani mattina. Girare senza passaporto non ci piace ma non c'è altro modo.

Visti i prezzi minimi, prendiamo un altro taxi e ci facciamo portare al Museo del Genocidio che si trova un po' fuori dal centro. All'esterno c'è un mausoleo con una fiamma eterna e un parco, mentre dentro al museo ci sono foto e testimonianze che mi ricordano fin troppo gli orrori dei campi di sterminio nazisti.
Dopo la tetra visita ci si pone un problema: come tornare in centro? Il posto è isolato e non ci sono taxi, quei pochi presenti stanno aspettando i propri clienti che sono dentro al museo, ovviamente noi non abbiamo pensato a chiedere al tassista di aspettarci un'oretta o due in modo da farci anche riaccompagnare in centro al termine della visita. Sotto il sole delle 12 passate non ci resta altro che camminare fino allo stradone di scorrimento (non lontano e per fortuna tutto in discesa), attraversarlo per essere già nella direzione giusta (a rischio della vita :lol:) e fermare uno dei taxi che qui passano abbastanza frequentemente.

Ci facciamo lasciare davanti al Matenadaran, un altro dei musei che avevamo deciso di vedere (questo era più una mia fissa :oops: ). Anche se sarebbe ora di pranzo preferiamo prima visitarlo.
Questo posto è non solo un museo ma una specie di istituto di ricerca che raccoglie, restaura e ospita manoscritti antichi armeni e di altre culture. Visto quanto vanno fieri gli armeni del loro alfabeto e della loro cultura, mi sembrava un buon posto per capire un po' di più di questo popolo (e poi adoro i manoscritti illustrati!). In cima alla scalinata di accesso ci facciamo le foto di rito con la statua di Mesrop Mashtots, inventore dell'alfabeto armeno, e poi peniamo un po' per trovare l'ingresso che è nascosto da un lato. Paghiamo i biglietti, i permessi per le foto e anche la guida in ITALIANO (pazzesco!). La visita è limitata ad una sala dove sono esposti svariati manoscritti di varie epoche e provenienze, e assolutamente consiglio di prendere la guida altrimenti li si apprezza solo a metà. Con le spiegazioni invece è tutto molto più interessante.

Usciti da lì ci dirigiamo a piedi verso la famosa scalinata Cascade, ma prima di salirla ci sediamo ad un bar sotto i portici e pranziamo (sono le 2 passate) con delle crepes.
Per salire in cima alla scalinata prendiamo le scale mobili interne, con le loro opere di arte moderna e la loro aria condizionata :mrgreen: e una volta lassù ammiriamo il paesaggio che devo ammettere non è dei più suggestivi: Yerevan è una città per lo più moderna e non c'è un quartiere tradizionale come a Tbilisi.
La Cascade non è ancora terminata nella sua parte più alta, noi però saliamo ancora superando i lavori in corso (e sudando come maiali visto il caldo :lol: ) e ci ritroviamo su un piazzale dove c'è il Monumento al 50imo anniversario del Soviet Armeno. Ancora un po' di strada e siamo nel parco all'interno del quale si trova la statua della Madre Armenia, meta finale della scarpinata sotto il sole. Tra una cosa e l'altra arriviamo verso le 16, siamo un po' di corsa perchè Marco voleva visitare il Museo Militare ospitato all'interno della statua, museo che chiude alle 17. Al piano terra c'è un'esposizione dedicata alla guerra del Nagorno Karabakh, interessante ma con le spiegazioni solo in armeno, al piano di sotto invece ci sarebbe una sezione dedicata al ruolo degli armeni nella Seconda Guerra Mondiale, ma manca poco alla chiusura e la babuska che sovrintende al museo ci caccia prima che riusciamo a visitarla per bene. Fuori attorno alla statua ci sono poi vari pezzi di artiglieria e un carro armato, ma a me non è che interessino poi così tanto: lascio che Marco si faccia i suoi giretti mentre mi riposo all'ombra e ammiro l'enorme statua con la sua spada ben puntata verso la nemica Turchia!

Finalmente conclusi i musei che avevamo deciso di vedere, torniamo verso il centro riscendendo la mega scalinata della Cascade ma stavolta fermandoci ai vari piani dove all'aperto ci sono delle statue moderne con relativi giochi d'acqua. Arrivati alla piazza ai piedi della scalinata ammiriamo le varie statue che la decorano, tra cui un paio di Botero, e ci concediamo una sosta su una panchina all'ombra!!
Riprendiamo il giretto con l'intenzione di visitare un po' a piedi la città vedendo anche un paio di chiese, tra le poche cose antiche di Yerevan: la prima è quella di Zoravar, ben nascosta in un cortile ma carina. Passiamo per la piazza del teatro dell'Opera, in mezzo al verde e piena di gente: famiglie con bambini, ragazzi con lo skate, coppiette, anziani etc. Un bello spaccato di vita locale.
Dopo un po' ci dirigiamo alla chiesa Katoghike del 13o secolo, peccato che la troviamo circondata di lavori in corso. Passeggiamo poi lungo la via Abovyan, fiancheggiata da bei palazzi e negozi (ma anche qui le statue assurde non mancano) e incrociamo la nuova strada pedonale Hyusisayin Avenue che sinceramente non mi piace per niente, troppo moderna. Infine arriviamo alla tappa finale, la grande Piazza della Repubblica (Hanrapetutyan Hraparak), su cui si affaccia il Museo della Storia Armena che mi sarebbe piaciuto vedere, ma in un solo giorno non si può certo fare tutto. La piazza è circondata da grandiosi edifici, nel mezzo si trova una enorme vasca con varie fontane, ed è decisamente un luogo di ritrovo pieno di vita.

Essendo ora di cena cerchiamo un posto per mangiare, qui sembra pieno di uffici ma non ci sono molti locali. Ci salva una "restaurant guide" di Yerevan regalataci dalla tipa dell'hotel di Tbilisi!! Segnala qui un ristorante dove non saremmo altrimenti mai entrati, sotterraneo e quasi invisibile nonchè completamente vuoto! Un po' desolato ma l'importante è mangiare qualcosa (e comunque non era brutto e nemmeno cattivo il cibo, solo completamente vuoto...).

Torniamo in piazza della Repubblica e la troviamo piena di gente assiepata attorno alla mega fontana per lo spettacolo serale di acqua, luci e suoni. Anche noi ne rimaniamo incantati! E' davvero suggestivo, i giochi di luce e di acqua sono bellissimi e vanno ovviamente a tempo con la musica, che spazia da canzoni pop alla musica classica, dalle canzoni Disney ai Queen alla musica popolare armena. Rimaniamo affascinati a gustarci questo spettacolo per più di un'ora, non riusciamo proprio a venire via! Oltretutto a volte ci arrivano delle belle ventate di goccioline d'acqua che ci rinfrescano anche (per quanto ormai la sera non facesse più troppo caldo).
In particolare mi è rimasta impressa una canzone armena che parla di Yerevan e che sono riuscita a ritrovare su Youtube: http://www.youtube.com/watch?v=kAlLEZEwkcw
Invece per darvi un'idea seppur minima di quello che era lo spettacolo abbiamo messo un paio di video online, anche se non rendono per niente:
http://vimeo.com/leia74/yerevan1
http://vimeo.com/leia74/yerevan2
Verso le 22 c'è stata una pausa nello spettacolo e pensando che fosse finito ci siamo allontanati in cerca di un taxi. Dopo poco la musica è ricominciata, ma ormai eravamo già quasi in taxi e abbiamo deciso di tornare in albergo, del resto eravamo proprio stanchini!

Lo spettacolo serale è stato il momento più bello della visita di Yerevan. La capitale armena non è particolarmente bella, da questo punto di vista sicuramente Tbilisi col suo antico centro storico è meglio, ma ci è sembrata una città vivace e interessante, e penso che questo spettacolo serale con tutta la gente che lo guardava (e i turisti erano davvero pochi) abbia contribuito non poco a questa impressione.
In una sola giornata non siamo riusciti a vedere tutto quello che ci sarebbe piaciuto, soprattutto nella zona sud: oltre al museo su piazza della Repubblica, ci sarebbero stati l'enorme cattedrale moderna di San Grigor Lusavorich, la Blue Mosque e poi fuori città i resti dell'antica fortezza di Erebuni. Però diciamo che va bene così, per un solo giorno abbiamo visto anche troppo!

A breve le foto della giornata
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 14/07/2013, 23:21

Museo e Memoriale del Genocidio:
Allegati
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 14/07/2013, 23:31

Continuano le foto (vedere spiegazione sotto ciascuna)
Allegati
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Statua di Mesrop Mashtots davanti al Matenadaran
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Sala visitabile al Matenadaran
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Manoscritto
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Panorama dalla cima della Cascade
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Monumento al 50imo anniversario del Soviet Armeno
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Madre Armenia
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Museo Militare
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Cascade
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Piazza alla base della Cascade
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Statua in piazza (by Botero)
DSC_5182.jpg (356.92 KiB) Osservato 7079 volte
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Statue in piazza
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 14/07/2013, 23:36

Ultime foto della giornata (la prima andava messa un po' prima, sorry)
Allegati
FFR_7027.jpg
Interno della Cascade
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Chiesa di Zoravar
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Teatro dell'Opera
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Piazza della Repubblica
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DSC_5241.jpg
Piazza della Repubblica
DSC_5241.jpg (279.68 KiB) Osservato 7079 volte
FFR_7128.jpg
Ristorante vuoto
FFR_7128.jpg (316.69 KiB) Osservato 7079 volte
DSC_5269.jpg
Giochi di luci e acqua
DSC_5269.jpg (311.71 KiB) Osservato 7079 volte
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Re: Turchia, Georgia e Armenia in moto

Messaggioda Leia74 » 14/07/2013, 23:48

Il giorno successivo venerdì 10 agosto, in cui pernotteremo ancora un'ultima notte a Yerevan, prima di tutto ci facciamo accompagnare in taxi a riprendere i passaporti col visto del Nagorno Karabakh, e torniamo in hotel con lo stesso taxi (girare dentro la città con la moto e con i relativi vestiti non è simpaticissimo e lo evitiamo volentieri). Poi prendiamo la moto e ci giriamo quattro diversi punti di interesse nei dintorni della capitale.

Prima tappa, il cosiddetto "Vaticano Armeno" a Echmiadzin, sede del Catholicos d'Armenia, il capo della Chiesa Apostolica Armena. Il monastero antico col suo giardino sono molto belli, ma hanno accanto edifici più moderni e un ampio parcheggio abbastanza bruttarello!
La Cattedrale è molto bella, scura ma con dei bei soffitti. Purtroppo non si possono scattare foto, io riesco solo a "rubarne" qualcuna. Attraverso una porticina accanto all'altare si può entrare a visitare il Tesoro, ma per questo si paga un biglietto che va comprato in un edificio diverso, fuori dalla chiesa. Anche qui solo qualche foto rubata, sarebbero vietate.
Nel cortile attorno alla chiesa ci sono alcune statue, molti katchkar (le croci armene) e anche un monumento alla visita di Giovanni Paolo II del 2001. Peccato che faccia davvero caldo e non si riesca a godersi bene il posto.

Seconda tappa, i i resti della cattedrale di Zvartnots. C'è un enorme cancello che dà sulla strada di scorrimento, con accanto anche la biglietteria, ma una volta pagato si può entrare con il proprio mezzo e parcheggiare all'interno vicino alle rovine, per fortuna visto che sono lontanucce!!
Questa cattedrale fu costruita nell'anno 660 e distrutta da un terremoto nel 930, allo stato attuale sono rimaste in piedi alcune colonne e poco altro ma è comunque un sito affascinante. C'è anche un piccolo museo che illustra come doveva essere la costruzione originale.

Questi due posti si trovano a ovest di Yerevan, mentre i prossimi due sono a est, quindi dobbiamo attraversare tutta la capitale, argh (santo GPS!)
Ad un certo punto ci rendiamo conto che abbiamo fame: per forza, sono le 15 e non abbiamo pranzato! Ci fermiamo in un ristorante a lato strada, appena fuori da un paesino: la descrizione più adatta secondo me è "desolato"... sembra quasi di entrare a casa di qualcuno mentre stanno facendo la siesta! Però la signora è gentile, ci fa accomodare in una stanza aperta su due lati, affacciata su alberi verdeggianti e allietata dal cinguettio degli uccelli. Desolato ma fresco e pacifico! Le ordinazioni sono un po' difficoltose visto che la signora parla solo armeno e russo: "voda" e "kebab" e anche stavolta ce la caviamo!! :lol:

Terza tappa: il tempio di Garni. Si tratta di un tempio ellenistico del I secolo d.C., quasi completamente ricostruito nel secolo scorso. Il tempio è davvero imponente e fa un certo effetto! Attorno ci sono anche i resti di altri edifici, tra cui dei mosaici a pavimento custoditi all'interno di una costruzione moderna che però troviamo chiusa e quindi non li vediamo.
Mentre stiamo visitando arrivano dei nuvoloni nerissimi e si aprono le cateratte del cielo: tipico acquazzone estivo da cui ci ripariamo entrando nel negozio di souvenir del sito. Dopo 10 minuti è tornato il sole e ci rimettiamo in marcia verso est per un'altra decina di km.

I paesaggi di quest'ultima tappa sono molto belli, e verso la fine entriamo in un canyon che si rivela essere la nostra destinazione finale. Infatti è qui, in posizione spettacolare, che si trova il monastero di Geghard, uno dei posti che ci sono piaciuti di più in Armenia. Il monastero è parzialmente scavato nella roccia, come spesso accade da queste parti, e le sue varie cappelle hanno un'aria di misterioso e esotico che ci fa rimanere a bocca aperta. Sembra quasi di essere dentro un film... Rimaniamo parecchio tempo qui ad assorbire la bellezza e le emozioni che questo luogo ci procura. Unico piccolissimo rimpianto: essere arrivati nel tardo pomeriggio quando il sole non illuminava quasi più direttamente il monastero, più che altro per le foto.

Quando ripartiamo sono passate le 18:30 e la luce calda del pomeriggio inoltrato rende ancora più spettacolari i paesaggi già belli di loro, per cui non possiamo esimerci dal fare varie soste fotografiche. Tra una cosa e l'altra arriviamo in hotel a Yerevan quasi alle 20. Ceniamo nel ristorante dell'albergo come due sere fa.

A breve le foto anche di questa giornata, qui intanto metto la cartina del giretto di oggi:
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Tappa 13 dintorni Yerevan.jpg
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Ultima modifica di Leia74 il 14/07/2013, 23:59, modificato 1 volta in totale.
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