Tunisia 2011

Tunisi-fronter

Il mio report dalla Tunisia, paese che ho avuto la fortuna di visitare e girare in maniera abbastanza completa a ridosso di Capodanno poteva essere diverso e indubbiamente meno orientato verso la politica e i recenti fatti che hanno portare alla fuga del presidente Ben Ali e alle manifestazioni e rivolte popolari che stanno tutt’ ora infiammando tutto il Nord Africa, sono di ieri le dimissioni di Mubarak in Egitto.
Le manifestazioni in Tunisia erano iniziate ben prima del mio arrivo a Tunisi intorno al 17 Dicembre, ma non c’era sensazione di una situazione tesa che era arrivata alla resa dei conti, ho assistito solamente ad una manifestazione pacifica di giovani a Kasserine intorno al 7 gennaio, ma come spesso accade al mio ritorno ci si è svegliati di colpo e si è capito che non era tutto oro quel che luccicava nelle immagini da cartolina tunisine ed egiziane, l’ Occidente ha appogiato a mani basse dittature personalistiche ( ovviamente tutta la Tunisia era tappezzata da immagini e riferimenti al presidente ) , mascherate con la scusa vera o presunta del pericolo di svolte integraliste islamiche nella regione nord africana. Corruzione, aumento dei beni di primo consumo, disoccupazione, nessuna possibilità di spazi e di opposizione politica, oltre ad arresti e persecuzione di ogni dissenso, sono quello che si può imputare alla politica di Ben Ali appoggiata dai governi europei, Italia in primis, visto che
l’ avvento al potere dello stesso Ben Ali fu preparata a tavolino dai servizi segreti italiani.
Girando la Tunisia si ci rende conto del fatto che è un paese giovane abituato alla ” vecchiezza ” italiana e in generale europea , e questa massa di giovani spesso istruiti non avendo nulla da perdere e nessuna prospettiva di un futuro lavorativo di qualche livello terminati gli studi è stato uno dei motori di questo cambiamento popolare che non si sa ancora dove porterà .
Nel frattempo facciamo i miei migliori auguri ai tunisini che nel corso dell’ intero viaggio si sono dimostrati senpre affabili e gentili con lo straniero in questo caso italiano, senza tradire la loro anima di commercianti e di intrallazzatori , mi sono sempre mosso tranquillamente nel paese in auto senza alcun problema con la numerosissima polizia sulle strade, ne ho avuro nessun problema di sorta nel fattore sicurezza o quant’ altro.
Un paese mediterraneo ma anche sahariano nel sud, abituato al turista e alla sua moneta che è uno delle fonti di sostentamento di una buona parte di tunisini, indubbiamente moderno e ben strutturato anche alle livello di strade e comunicazioni rispetto ad altri paesi dell’ aerea, anche per via dell’ eredità coloniale francese e alla vicinanza con l’ Italia con cui si sono sempre avuti contatti e iniziative imprenditoriali nel paese.
Una decina di giorni on the road per la Tunisia in auto possono bastare per farsi un ‘idea del paese viste le non proibitive distanze e al di fuori di Tunisi visto lo scarso traffico presente.
Arrivo a Tunisi il pomeriggio di Capodanno e dopo una visita della Medina mi appresto al più tranquillo Capodanno della mia vita , un ristorante e via, nessuna traccia di festeggiamenti, solo uomini in giro a parte qualche coppia, no alcool, no fun, ma già si sapeva questo viaggio esulava da altre motivazioni se non la scoperta di un paese ricco di storia e di suggestioni.
Il viaggio prosegue con le seguenti tappe : Cartagine o meglio quello che ne resta, il villaggio di Sidi Bou Said uno dei posti più turistici della Tunisia , con le sue case bianche affacciate sul Mediterraneo, le sue porte blu , per poi virare verso sud in autostrada attraverso Hammamet e Monastir, In cui incontrerò una mia amica tunisina, che ricorda Afef e che ribattezzarò la nipote di Ben Ali, con cui avevo intessuto casualmente nel passato proficue relazioni diplomatiche.
Monastir conserva il bellissimo mausoleo di Bourghiba, primo presidente del paese del paese e fautore dell’ indipendenza dai francesi nel 1956 , un medina interessante e una bella passeggiata, d’ estate è luogo di villaggiatura rinomato e ricco di alberghi e soprattutto villaggi all inclusive.
Ma da luglio ad agosto visto le temperature proibitive sconsiglieri una visita del paese.
In autostrada si rotola verso sud visitando l’ anfiteatro romano di El Jem, tra schioschetti lungo le strade che vendono anche benzina o arrostiscono montoni, in una tipologia commerciale simile alle infinite strade Ucraine da Odessa al Mar nero. I prezzi ovunque sono bassissimi sia per l’ hotel che per benzina , ristoranti e vettovaglie.
Lasciata l’ autostrada costiera a Sfax e raggiunta Gabes iniza la seconda parte del viaggio quella non più mediterranea ma orientata al ” deserto “, alle strade infinite alla scoperta delle prime oasi e in cui panorami mozzafiato, solitudine, lunghe strade solcate da poche auto e molte Land Rover, nel nulla attraverso chilometri e chilometri fino al prossimo villaggio.
Da segnalare Matmata con i suoi paesaggi lunari le antiche costruzioni sottoterra berbere , da non perdere anche Tataouine e Madenine.
Questa zona sicuramente interessante paesaggisticamente fu usata come set per alcuni film della saga dei Guerre Stellari.
Da Matmata proseguiamo il viaggio raccattando due autostoppiste belga che ci accompagneranno fino a Tozeur, senza macchina spesso ci si può affidare ai minibus ma bisogna avere tanto tempo a disposizione vista lentezza e la poca capillarità dei mezzi.
Raggiungiamo Douz dove ci concediamo un’ ora di giro in cammello alle porte del Sahara in un atmosfera davvero affascinante colloquiando approsimativamente con il cammelliere, poi ecco Kebili e l’ immensa distesa del lago salato di Chott El Djerid paessaggi spettacolari e un tramonto sul lago magnifico.
Restiamo un giorno a Tozeuer a perder tempo con ricordi della canzone di Battiato faccio un pellegrinaggio alla stazione da cui partono due treni al giorno per Tunisi.
Si prosegue ancora attraverso Kasserine, il cui passo fu teatro di una celebra battaglia della seconda guerra mondiale, poi le rovine romane di Sbeitla fino a Kairouan.
Kairouan fondata nel 670 ha un suggestiva Medina e una grande antica moschea, ed è culla della spiritualità araba nonchè ricca di testimonianze della dinastia araba Agabita, sette pellegrinaggi in città valgono uno alla Mecca, è condiderata una delle quattro città sante insieme a La Mecca, Medina e Gerusalemme, oltre ad essere famosa per la celebre produzione di tappeti.
Si è malinconicamente sulla via del ritorno, il tempo rallentato tunisino ha fatto effetto nel nostro metabolismo già predisposto senza grossi peraltro sforzi contrari da parte nostra, si vorrebbe restare ancora contagiati dall’ immobilità e dalla riflessione davanti ad un bicchiere di the , il tempo vola lo stesso facendo come gli avventori dei caffè che passano ore e ore oziose.
La Tunisia è terra di colori, luci e ombre, contagia anche il pittore Paul Klee che dedicò celebri tele a Tunisi e dintorni dopo un suo viaggio e le sue parole sono eloquenti “Il colore mi ha trovato. La mia caccia 耙 finita. Mi ha trovato, e per sempre. Io e il colore siamo una cosa sola. Sono un pittore”€. Cos쀙, dopo un suo viaggio in Tunisia, Paul Klee commentava la sua esperienza alla scoperta dell’€™ Africa “Kairouan non è impressione isolata, ma un tutto. Un brano delle “€œMille e una notte”€, un’aroma così penetrante ed inebriante, ma allo stesso tempo chiarificatore”.
Canti dei Muezzin e canto dei galli all’ alba sono tra le peculiarità di questo viaggio penso questo affacciato ad un balcone di un albergo di Tunisi, prima di ritornare alla festosità della Medina e agli splendidi mosaici del museo Bardo prima di raggiungere l’ aereoporto, un altro viaggio è finito, un altro paese che ti scombina il cuore prima di altri che lo faranno prossimamente.

 

LUCA TOCCO

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