Tessaglia: una delle pagine nere dell’ invasione italiana della Grecia

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La Tessaglia è uno dei luoghi della Grecia continentale che mi sono ripromesso da tempo di esplorare insieme all’ Epiro e spero che nel 2011 sarà la volta buona, voli economici per Volos ( estivi ) o per Salonicco, tutto l’anno da Milano, la rendono più vicina e facilmente raggiungibile dal nord Italia. Si viaggia con oppurtune deviazioni partendo da Salonicco principalmente sulla rotta della romana via Egnatia ,di cui potete leggere uno speciale a parte.
Recentemente mi sono imbattuto in uno speciale di History Channel sconosciuto ai più sull’ occupazione dell’ Italia fascista della Tessaglia che occupò la Grecia proveniendo dall’ Albania solo grazie all’ intervento risolutivo della Germania nazista. La frase di Mussolini “spezzeremo le reni alla Grecia” scevra della retorica sembra quanto mai una beffa.
Bando alle polemiche che argomenti del genere possono generare e considerato che sono passati da allora quasi 70 anni credo che sia più utile di un pellegrinaggio ad Avetrana o a Brembate con tutto il rispetto per vittime e scomparsi , o di apprendere l’ ultimo scoop di qualche trasmissione di cronaca nera, mista a gossip e balletti, conoscere la nostra storia nel bene e nel male , e il capire il perchè di certi avvenimenti, lati oscuri, insabbiamenti.
Vi consiglio di reperire il documentario sul satellite o in rete ‘La guerra sporca di Mussolini’ – Tutti i crimini delle truppe italiane ( la Rai ovviamente da buon servizio pubblico ha sempre ignorato questi argomenti scottanti ) o un altro della Bbc Fascist Legacy , in cui si analizza con tanto di documenti storici, filmati, dispacci, studi , pareri di storici e testimoni i comportamenti delle truppe italiane e gli ordini ricevuti dall’ alto durante le imprese coloniali del 900 dall’ Etiopia alla Grecia ed ai Balcani. Il quadro che ne esce è disarmante, anche se almeno per me non nuovo, nessuno dei criminali di guerra italiani ( sembra 1500 ) è stato processato o estradato , se la Germania nazista ha fatto ” parzialmente” i conti con il suo passato o vi è stata costretta, questo l’ Italia l’ ha sempre evitato con la complicità degli Alleati e con la scusa e prospettiva dell’ inizio della guerra fredda che doveva allontanare Italia , Grecia , e poi Yugoslavia ( e qui ci ha pensato Tito ) dall’ orbita comunista sovietica, anzi molti dei responsabili sono diventati pezzi grossi, inglobati nei servizi segreti e nell’ apparato della nuova repubblica che tutti conosciamo e di cui siamo malgrado tutto gli eredi e questo potrebbe portare ” altrove ” ma mi astengo per non fare un calderone.
Come sempre in Italia per questo motivo o quest’ altro ( l’ amnistia la firmò tra l’ altro Togliatti ), tutti assolti alla fine e quando vi vengono a parlare solo ora strumentalmente delle foibe a parte le colpevoli rimozioni comuniste forse vi chiederete come mai nessuno ha fatto pressione per avere all’ epoca giustizia e processare i criminali titini : in cambio si sarebbe dovuto fare e ” dare ” qualcosa. Forse il fine giustifica davvero i mezzi in un gioco globale più grande di noi, ma ripensando ai campi di concentramento italiani nei Balcani in cui le condizioni di vita erano insopportabili, alle frasi dall’ alto “si ammazza troppo poco” , alle rappresaglie e massacri indiscriminati verso civili e contadini, ai sequestri di cibo e animali che portavano a morti di fame e carestie, ai villaggi di innocenti bruciati, ai bombardamenti per intimorire, non ne usciamo per niente bene.
Il Mito dell’ italiano brava gente in guerra è stato solo un mito per auto assolversi e dimenticare non perchè i giovani soldatini italiani che forse erano più interessati alle greche ( da qui lo sfottò inglese l’ armata S’ agapo , l’ armata TI AMO in greco ) che a combattere, fossero più cattivi di altri con gli autoctoni ma perchè gli ordini erano altri e comunque da invasori rischiavano la pelle ma lo approfondirete meglio guardando i suddetti documentari.
Dopo questa prefazione che ci voleva per inquadrare i tempi cioè i partigiani e i greci che morivano di fame iniziarono a ribellarsi veniamo ad un caso specifico ma che è emblematico di quello che successe in Grecia dall’inizio del 1943 all’ armistizio.
Domenikon è la Marzabotto greca, quasi sicuramente conoscete la storia italiana non quella greca. Cambiano i soldati ma non la povera gente, il 16 febbraio 1943 è una pagina nera tra le altre dell’ occupazione italiana come vendetta per un attacco con morti subito vengono presi e uccisi 150 innocenti civili greci dal loro villaggio, scartati soli i vecchi senza denti, i bambini e le donne e trucidati, subito dopo venne bruciato totalmente il villaggio.
Non aggiungo altro ma questo è stato solo un caso forse il più spietato tra i tanti, ma bisogna parlarne anche a distanza di tempo, almeno così mi sembrerebbe giusto in un mondo civile e globale.
Durante il mio prossimo viaggio in Grecia mi piacerebbe senza tante parole e retorica da giorni delle Memoria, per quello che può servire, portare un fiore sulla grossa croce bianca del villaggio di Domenikon , non lontano da Larissa e da Elassona, tra le montagne della Tessaglia, in un posto lontano e dimenticato che non sarà la prima ne l’ ultima delle ingiustizie impunite di questa terra ( solo recentemente Afghanistan, Iraq , Africa , Medio Oriente etc. etc. ) di cui forse non ci sentiamo ne più coinvolti ne responsabili.
Ho pensato varie volte se era giusto ed opportuno fare questo articolo visto i temi e la pesantezza, ma alla fine mi sono risposto di si, magari si va ad Auschwitz pensando che i cattivi sono solo gli altri ma forse esistono in guerra ( vedi Alleati a Dresda ) e in qualsiasi tipo di totalitarismo ed invasione di stati sovrani, per semplificare solo due categorie i cattivi e i molto cattivi.

LUCA TOCCO

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