Amerika : 3 storie

Joshua-Tree-National-Park
L’ America e i suoi paradossi, sembrerebbe la solita esagerazione, ma i fatti lo confermano sempre.
Nelle sale cinematografiche italiane, è uscito il 1 gennaio, American Sniper, sul cecchino dei corpi speciali americani navy seals Chris Kyle, il film sta avendo un grande successo.
Kyle, eroe nazionale, è stato impegnato nella discutibile ed infinita guerra in Iraq per più di 3 anni, la storia non poteva che finire nel mirino di Clint Eastwood, che raggiunti i limiti di età che si era posto come attore, ha sfornato come regista negli ultimi ventì anni alcuni tra i film più belli e importanti del periodo.
Chris Kyle sopravvisuto alla guerra, ferite, taglie milionarie e imboscate da far west, è morto, ora mi odierete, perchè vi ho rovinato il finale, a pochi chilometri da casa sua in Texas, in un poligono di tiro, per mano di un altro veterano di guerra, disturbato mentamente che stava aiutando, le cause del gesto sono tutt’ora sconosciute ma presumibili.

In America la mitologia è tutto dopo Kyle parleremo di altri paradossi e di morti violente che poi sono tutt’uno con l’ abbondanza d’ armi e con storie incredibili macabre o violente che possono succedere sono in questo paese e non riguardano solo gente comune o marginale ma vere e proprie star e figure chiave della storia del paese.
Le prossime due storie hanno per base la musica, ma ci fanno viaggiare in questo immenso paese e precisamente in California, lo Joshua tree park, a due ore di auto da Los Angeles, solo a vederlo in fotografia mette la voglia di partire, si tratta di un parco naturale, gli U2 didero il nome del parco all’ album che li vide addentrarsi nella mitologia americana e qui morì’ nel 1973 ( all’ Holyday Inn motel che esiste ancora) a 26 anni, Gram Parsons una delle leggende e delle speranze della musica country rock americana.
Un overdose di morfina, barbiturici ed altre schifezza, è stata la causa di questa tragedia che privò il mondo della musica di uno straordinario e ancora in evoluzione primattore.
Parsons con alle spalle un’ infanzia difficile : suicidio del padre, scuola paramilitare, madre alcolista e assente, vita errabonda e condizionata dal flagello dell’ eroina lasciò un solco significativo nel mondo del country prima con i Byrds, poi con i Flying Burrito, poi con 2 album da solista coadiuvato dall’ angelica voce di Emmylou Harris.
La sua musica influenzò significativamente anche la sponda anglosassone, vedi i suoi rapporti di amicizia con i Rolling Stones ( fu ospite in Costa Azzurra nella villa dove gli Stones registravano Exile on Main Street ).
Parsons che amava lo Joshua tree park, aveva stretto un patto macabro con un amico, chi sarebbe morto per primo avrebbe cremato l’altro e disperso le ceneri nel deserto del parco presso Mount Peak, l ‘amico tenne fede al patto che i famigliari non volevano onorare.
La bara e il corpo di Parsons furono trafugati dall’ aereoporto di Los Angeles dove stava per essere imbarcato per le esequie e la tumulazione a New Orleans e riportati a Joshua tree.
Unico particolare non era così semplice cremare un corpo con una tanica di benzina nel deserto, come il defunto musicista voleva, tutto non andò a buon fine , e quello che restò di Parsons bruciacchiato fu trasportato nel cimitero Garden of Memories di Metairie ( a due passi da New Orleans ).
L’amico di Parsons e il suo collaboratore che esegirono il furto furono solamente condannati ad una multa visto che non esistevano leggi particolari a riguardo, una ” parte ” di Parsons però è ancora li che vaga nel deserto di Joshua Tree, che tanto amava , questo almeno è il lato romantico della vicenda.

Tra i misteri americani , si è sempre parlato troppo poco della misteriosa morte di Sam Cooke
Il 33enne cantante soul, già ricchissimo e famosissimo, aveva appena firmato un contratto che lo vedeva fondare una propria etichetta discografica con la proprietà di tutte le sue canzoni e condizioni economiche stratosferiche, si parla di un anticipo di 500000 dollari e siamo nel 1964!.
Cooke aveva appena realizzaro A Change is gonna, sembra ispirata da Blowing in the wind di Dylan, che Cooke comunque aveva inserito nel proprio repertorio vedi concerto del Copacabana di New York e che per una coincidenza uscirà a Cooke già morto in concomitanza di The Times are Changing di Dylan.
A change is gonna autentico capolavoro di testi e musica con la sua introspezione e mistero resta un capolavoro assoluto, a differenza del precedente lavoro di Cooke vira spiritualmente verso un attivismo politico e di sostegno alla causa afroamericana contro la segregazione razziale che sfocierà nella stagione delle lotte per i diritti civili e in morti drammatiche come quella dell ‘amico di Cooke e leader Malcolm X, ucciso ad Harlem due mesi dopo Cooke da altri neri della nazione dell’ islam e di quella del più moderato Martin Luther King nel 1968.
Tra i gesti più politici di Cooke tempo prima ricordiamo l’ annullamento di un concerto a Memphis che prevedeva una segregazione razziale ancora più spietata del solito e un arresto a Lafayette in Louisiana per aver protestato
con vigore verso un albergatore che non voleva accogliere i neri come lui.
La storia ufficiale per farla breve parla di Sam Cooke, in crisi matrimoniale, la moglie due mesi dopo la sua morte si risposerà con l’ amico e collega Bobby Womach con cui probabilmente aveva già una relazione.
Cooke a Los Angeles conosce una bella ventiduenne dai tratti asiatici in un locale, poi dopo una rapida visita ad un altro locale, andrà con la sua Ferrari rossa in uno scalcinato motel fuori Los Angeles, l’Hacienda Motel, una bettola da pochi dollari dove cercherà di rapire e violentare l’ asiatica al secolo Elisa Boyer che riuscirà a fuggire prendendo per sbaglio ( !! ) alcuni vestiti del cantante e darsi alla macchia per poi telefonare più tardi alla polizia.
Cooke infuriato e fuori di se avrebbe sfondato la porta dell’ appartamento della receptionist che avrebbe aggredito nella ricerca del’ asiatica scomparsa, in seguito alla collutazione la donna che possedeva una pistola sparò per autodifesa ( 3 colpi ) e uccise il cantante che fini con un bastone.
Una storia strana che la polizia di Los Angeles ( nota per il proprio non amore per i neri ) avvallò senza troppe indagini e anche il processo scagionò la receptionist.
I dubbi sono tanti sull’ autenticità realtà del tutto, c’è chi parla di un complotto a danni di Cooke da parti di esponenti di mafie locali in combutta con esponenti del music businesss che volevano proteggerlo e estorcerli del denaro e visto il giro di affari di Cooke poteva essere , ma l’ ipotesi più semplice sembra quello di una trappola a Cooke finita male, l ‘asiatica non era una verginella , un mese dopo fu pizzicata da una gente infiltrato e arrestata come prostituta , il portafoglio di Cooke svanito nel nulla e mai più ritrovato conteneva migliaia di dollari in contanti per i regali di Natale, e sembra implausibile che la receptionist ebbe la meglio nella collutazione con un uomo giovane e forte quale Cooke.
c’era qualcun’ altro di mezzzo nel motel, probabile,? Tutto fu studiato a tavolino?.
La verità non la sapremo mai ma i sospetti sono tanti Etta James che vide il cadavere di Cooke parlò della testa staccata dalle spalle, di dita rotte, escoriazioni ovunque e danni fisici che sembra strano siano tutti stati arrecati da una donna nera di mezz’età che fu assolta nel processo dopo indagini frettolose del razzista dipartimento di Los Angeles.
Mohammed Ali, amico di Cooke con la sua solita schiettezza disse quello che molti pensavano fosse successo ad un bianco Elvis o anche a qualche star anglosassone si sarebbe indagato e anche l’ Fbi sarebbe scesa in campo, Cooke in fondo era solo un nero che dava fastidio perchè si era addirittura arricchito e fatto da solo con il suo talento e non solo iniziava a voler far da solo e a immischiarsi con le proteste civili.
Sia andata come è andata il mondo ha perso una delle sue voci più belle in una tragica notte dell’ 11 dicembre 1964.
Hard times in America, sempre e anche ora.

LUCA TOCCO

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