Murmansk 2010

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Murmansk la vedi lì, in cima all’atlante quando sei ancora un bambino e non ci fai troppo caso. Poi passano gli anni, Murmansk rimane sempre là e tu ogni volta la guardi, ci pensi e poi lei rimane sempre là. Diventi un giovane uomo, con la passione della Russia e ogni volta che guardi una cartina lei è sempre là e sempre cosi affascinante. Poi fai un mese di transiberiana, ti innamori ancora di piu della Russia, della sua cultura delle emozioni che la sua gente ti da. Vedi Mosca, vedi il Bajkal, vedi Vladivostok, ma Murmansk ancora no è sempre là. Che ti aspetta.
A settembre, quando ho iniziato a lavorare a tempo pieno e sapevo di avere altri 2 anni davanti a me in Estonia ho capito che era giunta l’ora, sarei andato a Murmansk. Quando poi a dicembre Tommy, mio compagno di transiberiana, mi dice che studiera 6 mesi a Petrozavodzsk ne ho la certezza: arriverò a Murmansk, sarò in cima al mondo. Le operazioni pratiche iniziano a gennaio quando Tommy fa uno stop-over sulla via per Petrozavodzsk. Facciamo un briefing via skype con ste e vince, gli altri due membri della compagni della platzkarty, per valutare la spedizione in terra russa e le ipotesi sono Murmansk e Arkangelsk.
La scelta cade su Arkangelsk e il briefing viene chiuso con la decisione di sfondare nel nord della Russia a meta maggio.
Poi pero io e tommy usciamo, facciamo serata, ci divertiamo e mi confessa che lui da Petrozavodzsk ci andrà comunque a Murmansk, in solitaria.
A quel punto non posso permettegli di andare da solo e lasciarci a rosicare e quindi in barba a tutti decido che a breve lo raggiungero a Petrozavodzsk e andremo assieme!
La mattina mi sveglio ancora avvolto tra i fiume dell’alcol, ma subito mi ricordo di aver promesso di andare a Murmask!
Bene mi organizzo subito e guardando gli orari di lavoro noto che verso fine marzo, con 2 soli giorni di ferie ne avro ben 6 di fila liberi.
Quando comunico al boss dei due giorni di ferie, mi dice di non sprecare 2 giorni di vacanza, ma semplicemente di spostarmi i turni e tenermi pure 5 giorni di fila liberi. Thanks Boss!
La data è scelta, ora bisogna organizzare al meglio i trasporti per ottimizzare i tempi di spostamento.
Purtroppo non posso andare in treno, non posso viaggiare nella mia amata platzkarty perche ci mette troppo, 27 ore da St Piter. Piu le 7 di bus da Tallinn. All’andata potrei anche farlo, bruciandomi la serata a Piter, ma al ritorno considerato che sabato sera lo devo fare a Murmansk e lunedi mattina devo essere al lavoro devo trovare un aereo.
Nordavia mi viene incontro, visto che hanno un volo alle 9 di mattina al ragionevolissimo prezzo di 45 euro.
Un prezzo cosi basso mi invoglia a viaggiare per via aerea anche all’andata avendo un appoggio a Piter e potendo fare cosi una serata anche nella citta degli Zar. T
empo due giorni ed i biglietti sono prenotati, il viaggio è ufficiale. Sveliamo il progetto segreto a ste e vince che muoiono di inviadia.
Il consolato russo mi fa tremare quando a 10 giorni dalla partenza mi rompe accidentalmente il passaporto, ma facendomi beffa della burocrazia italiana, riesco ad ottenerne uno nuovo in tempo utile ad avere il visto russo pronto la mattina di martedi 23 marzo.
Martedi 23 marzo alle ore 23 parte il bus notturno che mi porta da Tallinn a Piter.
Si va oltre cortina a Narva e anche di notte le due fortezze ai due lati del fiume che divide Eesti e Rossiya appaiono maestose ed imponenti. I controlli non sono troppo minizuosi ed in circa 30 minuti siamo gia di nuovo sul bus che riprende la sua marcia verso Piter. Sbarco alle 6 di mattina, con un’ora di anticipo sul programma.
Inma, il mio appoggio a Piter, sarebbe venuta a prendermi all 7, cosi devo aspettarla 1 ora nella squallida, volgare e fredda Baltiskiy Vokzal.
Inma è mia amica dai tempi dell’erasmus, avevamo la stanza vicina in dormitorio e dal primo giorno abbiamo avuto un amicizia speciale. Spagnola di Melilla è la persona che conosco personalmente piu brava nelle lingue straniere e non intendo alcun doppio senso. Parla perfettamente Spagnolo, Italiano, Inglese, Russo e molto bene Tedesco ed Estone. E’ proprio brava ed ora lavora per una scuola privata a Piter dove insegna e fa la traduttrice freelance.
Lasciamo il mio piccolo trolley nel suo decadente appartamento a 300 metri dalla nevski e andiamo a fare colazione nella rumorosissima arteria principale della citta.
Inma va poi al lavoro mentre io mi adempio a sbrigare alcune pratiche legate al cambio di passaporto dopo l’acquisto del biglietto aereo, per cui risultava un numero di documento diverso da quello con cui sarei partito. L’ormai membro della Duma, Tomosalli mi da una grossa mano ed in 10 minuti risolviamo la trattativa per il meglio, l’indomani sarei partito sembra problemi. Nel pomeriggio faccio il turista un po svagato nella bella Piter e poi mi concedo un riposino, visto che sul bus la mia vicina di posto, una simpatica vecchietta si è addormetato appoggiando la testa sulla mia spalla stile teenager, mentre io non chiuso occhio, totalmente immerso nella lettura dei racconti di I. Welsh. Per la sera avevo in programma una serata trasgressiva in solitaria, ma Inma ha organizzato una cena con Robert, altro ex compagno di erasmus ed altri amici spagnoli in un ristorante al quanto caro.
Non posso deludere Inma visto che mi ospita ed è sempre gentilissima con me per cui decido di spendere il budget della serata in cibo messicano, e qualche bevuta ad un pub irlandese. La compagnia è buona per cui alla fine posso anche andare a dormire non troppo arrabbiato, ma qualche rimpianto c’è.
Giovedi 25 marzo è il giorno del grande sbarco nella citta piu a nord del mondo, anche se arriverò a destinazione molto tardi, alle 22 ora locale per la precisione. Passo la mattinata con Inma a passeggio per il centro e poi vado in aeroporto con la solita marshutka. Da segnalare la musica che arriva dalle cuffie di una giovane donne: Toto Cutugno.
Il Pulkovo1 è per i soli voli nazionali ed è abbastanza piccolo, per cui dopo una breve ricognizione decido di iniziare il mio aperitivo nel piu piccolo dei 4 bar. E’ però accogliente e 0,5l di Guinness costano solo 110 rubli.
Da questo momento devo iniziare a parlare il russo e cerco di ripassare quello che imparai a Minsk mesi orsono.
Come inizio non c’è male visto che comunico con la barista e con le solite ragazze che ti vogliono vendere assicurazioni e premi bancari vari senza grosse difficolta.
Dopo 2 litri di birra e una frenetica comunicazione via sms con tommaso che mi assicura di aver trovato un kvartira per la notte e sarebbe venuto a prendermi in aeroporto è l’ora del check-in e di salire sull’aereo che mi porterà lassu’.
Lassu’ dove Murmansk è sempre stata da quando la vidi la prima volta da bambino sull’Atlas.

Il volo scorre veloce, tra i racconti di una Scozia volgarissima di Welsh e due bicchieri di vino.
Quando è ormai ora di atterrare, mi volto e scambio due parole con due professoresse di Tromso, che stanno tornando a casa dopo una conferenza vicino agli Urali.
L’aeroporto di Murmansk è il piu piccolo in cui sono mai stato, ma non avendo bagaglio in stiva mi avvio di fretta all’uscita cercando di scorgere Tommy. Non lo vedo, ma devo dire che me l’aspettavo non sarebbe venuto a prendermi, pigro e ritardario com’è. Quello che non mi aspettavo è che non mi abbia scritto nessun messaggio, ma ancora peggio che il suo telefono non funziona!
Mi faccio prendere da un attimo di panico, provando decine di volte a chiamare un telefono “ne rabotaet”.
Le due professoresse mi offrono un passaggio in taxi verso il loro hotel ed io accetto volentieri anche perche il volo era in leggero ritardo e sono gia le 23:30 e soprattutto loro sono le uniche due persone che parlano inglese nel raggio di 1000 km credo.
I 30 minuti di taxi verso il centro sono un continuo inveire contro il telefono di Tommy che è irraggiungible anche dai cellulari delle prof.
Il tassista ci scarica di fronte all’hotel Meridien e ci avviamo alla reception.
Le signore hanno la camera e la cena riservata, io invece chiedo di poter provare a chiamare ancora una volta da un telefono fisso, ma sempre a vuoto.
A questo punto mi vedo costretto a prenotare una stanza nell’hotel almeno lascio il mio trolley e non devo dormire in strada, ma quando chiedo il prezzo mi viene sparato un 4200 rubli in business room, siccome tutte le altre stanza sono occupate dagli atleti in citta per i giochi di inizio primavera.
105 euri per una notte, senza neanche pranzo, ma solo colazione a buffet fino alle 10.
Avevo un budget di 7000 rubli, se ne spendo 4200 per una notte, come sopravvivo fino a domenica, mi chiedo?
Devo prelevare, ma ho portato con me, solo la carta di credito estone e a Piter non aveva funzionato.
Provo al bancomat nell’hotel e va al primo colpo.
Mi scoccia parecchio bruciare 4000 rubli, ma la nottata chiama Tommaso invece non risponde.
Pago, salgo a vedere la mia onestamente bella stanza, e in 5 minuti sono di nuovo ad importunare la receptionist, questa volta per preziosi consigli sulla nightlife e farmi chiamare un taxi.
Ho una lunga lista di locali ed il primo che visito è il Ledakol, che si trova proprio dentro l’hotel Inn per cui ne approfitto per chiedere i prezzi e anche li non hanno stanze a meno di 3500 rubli. Nel club comunque non c’è anima viva, mentre nel bar ci sono si e no 5 persone per cui vado al secondo club nella lista, lo Sfera.
Capisco subito che la situazione è diversa e decido per pagare ed entrare.
Il locale è molto carino, al piano terra un banco da bar e diversi divanetti appartati, mentre al piano superiore una grande pista da ballo con palco ed un paio di bar. E’ in corso l’elezione di una qualche miss universita ed il locale è gremito. Uno shot di vodka per smaltire la rabbia dei 4000 rubli buttati ed una birra come lubrificante sociale cosi sono pronto ad esplorare la fauna locale. Mi rendo conto di come questo possa essere l’unico posto con vita in un giovedi sera a Murmansk, per cui i miei sentimenti contrastanti fra odio e preoccupazione per Tommaso, volgono decisamente verso la preoccupazione. Conoscendo Tommaso, questo è l’unico posto in cui possa essere andato e la sua assenza mi fa pensare che gli possa essere successo qualcosa.
La situazione pero inizia a farsi interessante ed inizio a riscuotere l’interesse dei locali.
In breve si sparge la voce che sono italiano e vengo ammesso di diritto nella giuria dell’evento. Le ragazze in competizione sono 7, mentre le sfide a cui si devono sottoporre sono 4: la prima prova è di cucina, infatti le ragazze hanno preparato un piatto e noi giudici abbiamo l’onore di assaggiarlo.
Ho il coraggio di testare solo 3 dei piatti proposti, sono infatti troppo schizzinoso per degustare qualsiasi cosa mi venga proposta.
La seconda sfida non la capisco, si tratta infatti di un monologo da parte di ogni candidata, dei quali ovviamente non intuisco nemmeno il senso.
La terza prova è quantomeno bizzarra, infatti le ragazze devono sfilare vestite con costumi da animale, per niente sexy.
L’ultima prova è il classico balletto per il pubblico rovente, che sfoggia anche cartelloni inneggianti le candidate e cori da stadio.
Il mio voto va per la bellissima numero 6 che pero non riesce a guadagnare la ribalta, e viene premiata la numero 7, comunque meritevole.
E’ tempo ora di lanciarsi in balli sfrenati e vengo poi invitato al tavolo della vincitrice dove conversiamo e riesco ad illustrate il mio problema.
Il mio nuovo gruppo di amici vuole aiutarmi a ritrovare Tommaso e riescono incredibilmente e contattarlo, alle 4 di mattina.
Tommaso è sano, salvo ma addormentato.
Riesce comunque a dirci l’indirizzo del kvartira dove si trova e lo raggiungiamo io, 2 ragazzi e 3 ragazze, con una bottiglia di vodka.
Volevo inveire contro Tommaso, ma sono stanco e felice per cui lascio perdere e mi bevo in compagnia l’ultima vodka della serata.
I ragazzi mi riaccompagnano in hotel e mi addormento subito stanchissimo dopo la giornata storica che mi ha portato in cima al mondo.
Mi faccio svegliare alle 9.30 giusto in tempo per la mega colazione inclusa nei 4200 rubli, e mangio di tutto fino a star male.
Devo provare a recuperare qualche rublo e mangio anche controvoglia salsicce, verdure, bacon, torte, panini, uova, patate e qualsiasi altra cosa a mia disposizione.
Torno in camera satollo come poche volte e mi faccio mettere la sveglia ancora una volta, alle 12:45 giusto in tempo per il ckeck-out delle 13.
Aspetto Tommaso che come al solito è in ritardo, ma arriva con una bella notizia: abbiamo un kvartira tutto per noi in pieno centro al prezzo di 1000 rubli per due notti.
Ben 6,5 euro a notte a testa.
Abiteremo in Oktobraskaja una delle vie piu famoso dell’impero sovietico, traversa dell’altra onnipresente Lenina.
Il palazzo è fatiscente e rovinato, le scale emanano un odore angusto…scopriamo a breve il perche: ad ogni piano un simpatico homeless abita nello spiazzo delle scale!!!
Attrezzati di bicchiere in latta e qualche altra cianfrusaglia ne incontriamo 2 nei tre piani che ci portano al kvartira numero 9.
Fortunamente l’appartamente ha standard igenici e di decenza elevati per la Russia, 2 camere, cucina e bagno.
Ci sistemiamo in fretta ed usciamo alla scoperta di Murmansk.
Sono emozionato, ma allo stesso momento disgustato dal degrado della citta.
Capisco che la neve sia un problema, abito a Tallinn ed anche li le strade ed i marciapiedi sono completamente ricoperti di ghiaccio, ma a Murmansk si raggiungono livelli imbarazzanti. Certo anche Irkutsk era decadente da questo punto di vista e forse d’inverno è tanto messa male quanto Murmansk, ma dover affrontare gradini di 50 cm di ghiaccio ogni 20 metri non è il massimo della vita.
Vaghiamo per le desolanti vie in lungo e in largo toccando il porto, la stazione, il mercato e scopro che la piazza principale è l’ingresso del mio caro hotel Meridien.
Rientriamo verso le 5 con il necessario per il preserata, ovvero spaghi agli e olio e vodka.
Scopro con piacere che perlomeno i supermercati sono davvero ben forniti, con una quantita di frutta, verdura, carne ed altri viveri da far invidia a Tallinn.
Mi butto sul letto per ricaricare le energie, solo dopo aver ammirato dalla finestra il fiordo circondato da montagne innevate, la piu bella attrattiva di Murmansk.
Riapro gli occhi ed è ancora chiaro, guardo l’orologio e sono le 8, ormai ora di prepararsi per la serata.
Sveglio Tommy che, come sua abitudine, avrebbe continuato a dormire.
Conoscendo la sua proverbiale lentezza nel prepararsi lo invito ad iniziare la fase trucco/parrucco mentre io mi metto ai fornelli.
La cucina dell’appartamento non è poi cosi male, ma le pentole e padelle sono dei reperti archeologici.
Tommaso dice che anche a Petrozavodzsk si usano simili stoviglie, ma io sono dubbioso…padelle che pesano intorno ai 6 kili e incrostate non mi sembrano il massimo per fare un sughetto aglio, olio e peperoncino.
Vengo convinto di non contrarre infezioni radioattive e mi diletto ai fornelli alquanto rustici preparando un’ottima spaghettata e due bruschettine.
Da bravi russi pasteggiamo con vodka e succo, iniziando a carburare per la serata.
Nel frattempo guardiamo un film mitico: Yuppies!
Tommaso è incredibilmente lento nel pettinarsi e ho tutto il tempo di godermi il film con vodka orange al mio fianco, cosi quando è il mio turno di farmi bello sono brillo e carichissimo. Tommaso pero finito il film inizia a mettere episodi di How I Met Your Mother, con il mio idolo personale Barney Stinson, per cui buttiamo un altra ora tra vodka, idee copiate su come approcciare tipelle e ricordi malinconici e bellissimi dell’avventura in Siberia.
Quando decidiamo di uscire è gia mezzanotte, siamo in ritardo di solo 2 ore sul piano di battaglia.
Chiamiamo un taxi e sorteggiamo velocemente il Gallettas come bar per buttarci nella nightlife del venerdi sera.
Il posto si rivela un locale da fighetti piu adatto a cena e drink delle 10 che come locale di spinta per la mezza, pero ormai siamo li e decidiamo di prendere un drink. Attratti dal menu ordiniamo anche un piatto di pancetta e lardo, che si rivelera delizioso tanto che faremo un tris!
Solita richiesta alla cameriera sui migliori locali per la serata, solita lista su foglietto, con solito numero di telefono per la sera dopo.
Qui all’uscita facciamo una delle conoscenze piu belle della vacanza: la babushka che lavora al guardaroba ci intrattiene in 30 minuti di chiacchiere dolcissime su come lei abbia sempre sognato l’Italia, su come sia contenta di parlare con degli italiani che non aveva mai visto prima, e su come siamo bravi in russo.
L’ultima forse una piccola bugia.
Prossima stazione: Marrakesh, ristorante di giorno che si trasforma in club di tendenza nel week end, ingresso libero.
Il locale non è pienissimo, ma l’ambiente è buono. Il locale è davvero carino, e lo sono anche le sue frequentatrici. Decidiamo per la solita mossa: Vodka in grammi in una caraffa, si parte con 300g. Prendiamo felici la nostra caraffa con due bicchierini e andiamo a sederci al tavolo piu in vista, vicino alla pista da ballo. Facciamo la conoscenza con diverse ragazze, tra cui una bellissima davvero, sposata a Mosca. L’amico del marito si vede intimorito, viene ad intromettersi e passa la mano nei capelli di Tommaso!
Mai toccare i capelli a Tommaso, che si irrita non poco e mi convince a lasciare il locale in cerca di un club vero e proprio.
Al Marrakesh però, non vanno dimenticati un aneddoto divertente ed un fatto che condizionera gli eventi futuri.
Saliamo in console dal deejay per chiedere o Volna o Ty menya zabud, ma il deejay ci risponde chiedendoci una mazzetta che chiaramente non sganciamo, ma dopo 10 minuti veniamo accontentati e ci lanciamo da soli in mezzo alla pista in un ballo sfrenato attirando le attenzioni di tutti, ancora piu del solito.
Piu tardi invece mentre Tommy è impegnato a parlare con due ragazze con origini caucasiche ordino altri 300g di vodka, ma li bevo praticamente da solo. Quando ci dirigiamo al primo vero club della serata, ormai fatico a camminare e di sicuro fatico a ricordare.
Tommaso racconta di come mi abbia trascinato al taxi e convinto ad andare allo Sfera, ma il locale si sia rivelato una mezza bufala.
Racconta poi Tommaso di come dopo essere andato al bagno mi ritrova al tavolo con due bellissime ragazze, che mi facevano domande ed io non ero in grado di rispondere, ma biascicavo solamente dei suoni incomprensibili. In ogni caso Tommy prende i numeri, che non verrano mai usati e prova a trascinarmi anche al Pilot, ma sono ormai le 4, non ce la faccio piu e a mia minaccia di vomitare sul taxi facciamo finalmente rotta a casa, dove mi risveglio sabato mattina a mezzogiorno passato ancora completamente vestito, con tanto di scarpe e giubbetto.

Sorprendentemente, non accuso nessun segno di hangover dalla sera precedente ed infastidico Tommaso ancora dormiente.
I miei ricordi sono vaghi per cui mi faccio raccontare da Tommaso le ultime ore della serata precedente, mentre ci prepariamo per uscire.
Siamo affamati e ci dirigiamo sulla Lenina sperando di trovare un bel posto dove riempire i nostre avidi stomaci.
Oggi notiamo finalmente un po’ piu’ di movimento: Lo stadio adibito a pista da ghiaccio è pieno, nelle strade ci sono piu delle 4 persone indaffarate di ieri ed anche nella zona della stazione/porto/hotel c’è un via vai di persone notevole.
Compiaciuti di tutto cio’ percorriamo la Lenina, rimandiamo una steak-house perche troppo cara, ma ci imbattiamo nel Fusion.
Locale post moderno, molto fighetto, stile occidentale che però ci attira. Lasciamo le giacche al guardaroba e notiamo si puo usufruire di un comodo accessorio per la pulitura e lucidatura delle calzature, prima dell’ingresso vero e proprio nel locale. Ci sono diverse persone, di tutte le età e di tutte i gusti (di abbigliamento). Andiamo a sederci ad un tavolo, che riteniamo positivo per vista e location. Purtroppro scopriamo presto che a servirci sarà l’unico cameriere di sesso maschile del locale a fronte di 4 splendide fanciulle.
Ancora piu terribile la scoperta che siamo entrati negli unici 5 minuti in cui era assente la Welcome Lady, una ragazza di una bellezza indescrivibile, vestita in un abito di pelle rosso che accoglie calorosamente tutti i clienti.
Il servizio è ottimo e nemmeno troppo caro, mi concedo come sempre dei gustosti shashlik, ma in testa ho solo l’aver perso il privilegio di essere accolta da quella dea.
Convinco cosi Tommy a prenotare un tavolo per la serata!
Cosi, prima di congedarci, andiamo dalla Welcome Lady per comunicarle le nostre intenzioni. Lei è ben felice di farci scegliere il tavolo secondo lei migliore e ci aspetta per le 10.
Proseguiamo sulla Lenina, che si rivela davvero la piu brutta Lenina di tutto l’impero sovietico, arriviamo fino alla fine della zone commerciale (si poi anche i due bruttissimi negozi vengono rimpiazzati dai soliti casermoni) e in 2 km di strada abbiamo visto una sola costruzione carina, una specie di università/museo, ovviamente chiuso. Notiamo pero a poca distanza un grande centro commerciale, l’OK catena presente in tutta la Russia ed andiamo là a perdere del tempo. Interessante come in questo enorme magazzino vendano di tutto da pneumatici per camion a pesce affumicato a frutta fresca a ricambi per lavatrici. Tutto attaccato. Ed è questo probabilmente il posto piu affollato di Murmansk.
Decidiamo di provare anche il fast food al suo interno e le simpatiche cameriere ci danno ulteriori consigli per la serata, anche se abbiamo gia una lunga lista e stiamo programmando una bella scaletta.
Mentre torniamo verso casa vediamo quello che preferisco ricordare come un miraggio.
Premesse: a Tallinn, sabato prima di Natale, lo scorso anno ero con Tommaso al centro commerciale per shopping e cazzeggio, quando notiamo delle ragazzine vestite da Natale. Piu di un gruppo, quindi mi incuriosisco. Scopriamo che, quel sabato pomeriggio dalle 17 alle 21 la disco adiacente era riservata a loro per una specie di festa della scuole. Convinco ad entrare in quello che era un paradiso per me: ragazzine di 16-17-18 anni, bellissime, biondissime. All’inizio eravamo un po’ in imbarazzo, a Tommy all’entrata sequestrarono anche le sigarette, ma una volta dentro ci siamo lasciati coinvolgere dalla festa e particolare non da poco eravamo gli unici che potevano comprare bevande alcoliche!!! Fu un serata (pomeriggio) memorabile!!! Anche Stefano e Vincenzo ci raggiunsero.
Bene tutta questa premessa per dire che: sabato pomeriggio mentre rientriamo verso casa, noto un movimento di ragazzine vestite tirate e che lanciano sguardi provocanti…intuisco qualcosa…giriamo l’angolo e….Festa in Disco con le ragazzine alle 6 del pomeriggio!!!!
Prego quasi in ginocchio Tommaso di andarci, ma si lascia sopraffarre dalla coscienza e dal senso del pudore e mi trascina via.
Dio solo sa cosa avremmo potuto combinare in una festa di ragazzine, a Murmansk!!
Rientriamo, sonnellino rigenerante e ci prepariamo per l’ultima grande serata.
Tommaso è lento come al solito e siamo gia in ritardo sul piano che prevede di visitare ben 4 locali prima della mezzanotte per poi lanciarci in disco vere e proprio. Prima tappa è l’Artika per cenare, ma veniamo respinti, locale pieno e posti solo su prenotazione!
Rimaniamo spiazzati, visto che sono gia le 9.15 e dobbiamo cenare, alle 10 ci aspettano al Fusion.
Mentre valutiamo il da farsi, scartando il Dolce Vita che si rivela una squallida trattoria, notiamo 3 ragazze passeggiare e così attacchiamo bottone chiedendo informazioni su dove poter cenare. Due delle ragazze sono bellissime, la terza mica tanto!
Comunque adottiamo il solito basso profilo, con il nostro russo masticato. Sono loro infatti ad interessarsi velocemente alla nostra storia, a chiederci prima una foto, poi i numeri di telefono ed infine si buttano addirittura chiedendoci di passare la serata con noi. Tempo 3 minuti e gia le “coppie” sono fatte: Vera, la piu bella, di una perfezione mistica, e la meno carina parlano solo con me, mentre qualche metro piu avanti Tommaso rimane con la terza amica, di cui non so neanche il nome e con cui non parlerò piu per le prossime 3 ore nonostante sia a 1 metro da me!
Non ci sono in zona altre soluzioni che il Fusion, cosi decidiamo di andare un po prima verso le 9.40 convinti che il tavolo sia libero, ed invece veniamo invitati a presentarci non prima delle 22 esatte!
La Welcome Lady è sorpresa di vederci in 5 invece che in due e ci fa accomodare in un tavolo piu grande. Il tempo passa in fretta fra alcune birre (mie e di Tommy) e chai (delle tipelle), foto, baci, abbracci, risate. A volte mi sembrava di essere interrogato a scuole, mi è stato chiesto da quante volte sono stato innamorato a quali citta ho visto a quale è il mio film preferito e cosi via. Negli ultimi 3 anni credo che nemmeno mettendo assieme tutti i date che ho avuto abbia mai fatto o ricevuto tutte quelle domande. Purtroppo le fanciulle devono rientrare a casa, ma si dicono fiduciose di poter convincere i genitori ad uscire dopo essersi cambiate. Tommy ed io ci facciamo vedere desiderosi di rivederle, ma siamo consci che sta per arrivare il momento di agire.
E’ mezzanotte passata abbiamo un ora per buttarci a capofitto nella vita notturna e vedere cosa succede. Non crediamo torneranno, non vogliamo che tornino, ma se dovessere tornare allora a quel punto la vittoria sarà davvero a un passo. Torniamo all’Artika, ci accomodiamo al bancone per birra e vodka. Il posto è davvero interessante, tanti tavoli di legno pieni di gente che mangia e beve e la pista da ballo in stile balera con tanta gente che si lancia in balli scatenati sulle noti di canzoni di dubbia qualità. Alla 1 però è ora di andare in una disco vera e proprio ed optiamo per un posto consigliatoci da molti.
Ora non ricordo il nome, ma si trova un po fuori dal centro e si rivela al quanto interessante. Grande, interni in roccia, piccoli spettacoli teatrali tutta notte nel mezzo delle varie piste da ballo. I miei ricordi sono vaghi, ma il posto è divertente e facciamo la conoscenza di diverse fanciulle, ci lanciamo in balli scatenati e beviamo vodka con tanti nuovi amici. Proviamo piu tardi anche il Pilot, spacciato da tutti come postaccio per narcomani.
Tommaso è innamorato di questo tipo di posti, e si rivela per quello che è: discoteca per giovincelli che magari si calano qualcosa, locale bello con giochi di specchi ed acqua, persone interessate alla musica techno-dance piu che alle relazioni sociali. Noi pero siamo l’eccezione ed anche qua i contatti ravvicinati non si rifiutano. Non ricordo molto, sono nel mezzo dell’ubriacatura da vodka, ma Tommy mi porta in un altro locale. Non ho idea quale.
Alle 5.30 chiedo a Tommy di mettere in atto il nostro piano finale: andare nell’ultimo postaccio aperto a mangiare fino a mattina che poi alle 8 ho l’aereo. Chiediamo informazioni e scopriamo che c’è un locale grande, un po fuori citta che fa da disco fino a mattina sotto e sopra ristorante.
Andiamo lì, ma non possiamo mangiare perche tutti i tavoli sono occupati! Alle 5.30 di mattina!!!
Anche 3 ragazze vengono respinte e visto che anche loro volevano mangiare ci dicono di conoscere un posto. Andiamo con loro e dopo un bel pezzo di taxi arriviamo in cima al fiordo nel locale piu volgare della storia: una piccola sala con 4 tavoli ai quattro angoli, al centro un bancone da bar con appesa una tv che fa da karaoke. I clienti oltre a noi sono: un tavolo con 2 coppie, un tavolo con 6-7 persone che non decifro bene e due ragazzine. Ora non ho idea di cosa possano farci 2 ragazzine, carine, vestite da alternative in un posto cosi.
Comunque ordiniamo qualcosa e dopo mangiato, corro a fare le valigie, alle 6 la mia gita di Murmansk si conclude con un taxi sotto casa che mi aspetta impaziente, il volo alle 8 parte ed io scendo solo alle 7.03. La valigia (ero con un piccolo trolley, niente di che) non è stata fatta, sono semi vestito come la sera prima, in condizioni pietose, ma felice.
Prego l’autista di guidare быстро быстро, ho paura di perdere l’aereo.
Arrivo giusto in tempo, anzi nella minuscola sala di attesa mi mangio anche tutti i tramezzini che hanno.
Salgo sull’aereo e prima di addormentarmi penso che sto andando via.
O meglio sto andando giu. Si perche sono stato lassù, dove c’è Murmansk.
Lassù dove Murmansk sara sempre.

EESTLANE
( utente del forum viaggiatorindipendenti.it )

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