Cosa diceva Gaber del golf?

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Cosa diceva Gaber del golf?

Messaggioda Voronezh » 14/04/2009, 14:18

palaz ha scritto:Cosa diceva Gaber del golf? :D

Parto da questa domanda del Palaz per discutere del cosiddetto turismo sostenibile o alternativo.

Se ne parla tanto, ma è davvero più sostenibile del cosiddetto turismo di massa? ed è accessibile a tutti?
Mi chiedevo se l'impatto sul territorio ed ecosistema locale di una singola persona che pratica il turismo alternativo sia davvero minore di una stessa che pratica turismo di massa, o è solo una questione di scala?

In parole povere, il rapporto singola persona/impatto sul territorio è diverso tra le due forme di turismo?
E comunque sicuri che 50 persone che fanno canoa, golf in un'area protetta o tour in Jeep in un'area naturale isolata abbiano meno impatto di 1000 su una spiaggia?

Se vale il principio "pago e ho diritto all'accesso a un luogo naturale", se ne riserva l'accesso ai ricchi (che spesso della sostenibilità e degli ecosistemi locali non sanno una mazza), e si vincola la preservazione del territorio solamente al denaro, non alla conoscenza.

ps : comunque, cosa diceva Gaber del golf?
Per viaggiare basta esistere.
Se immagino, vedo. È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. Fernando Pessoa
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Re: Cosa diceva Gaber del golf?

Messaggioda palaz » 14/04/2009, 18:14

Carl Bro ha scritto:

ps : comunque, cosa diceva Gaber del golf?


In realtà la frase che ricordavo è di G.B. Shaw
Per giocare a golf non è necessario essere stupidi. Però aiuta.

Giorgio Gaber l'estese nel brano in prosa "gli inutili" (qui con la voce del Giorgio http://www.youtube.com/watch?v=ruOTO6iCUYs ).


Che cambiamento, eh?
Io mi ricordo che qualche tempo fa si parlava, si parlava, si parlava con i comp… con gli amici, si parlava nelle case, ma anche fuori, nelle piazze, si discuteva, si discuteva di tutto, il mondo, la politica, la vita, i fatti personali, insomma si parlava… anche troppo!
Poi di colpo, niente! No, voglio dire, altre cose: il tennis, i vini del Reno, com’è la neve a Cortina… per carità io non c’ho niente contro la montagna e neanche contro il tennis o il cricket o lo squash.
Ci dev’essere uno strano godimento a sentirsi inutili, perché sono tutti più allegri, più ottimisti e tutti via a sciare e vela, windsurf, equitazione, golf… bello!
Secondo me per essere bravi in quegli sport lì non è che bisogno essere proprio imbecilli, però aiuta!

Poi un po’ di bella vita, un po’ di soldi non fanno schifo a nessuno, si diventa più belli, più puliti, un’ora di palestra, una doccia, l’amore, la pienezza dei sensi, la natura…(G. Gaber - Gli inutili ).


Riguardo ai tuoi interrogativi fammici riflettere...
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Re: Cosa diceva Gaber del golf?

Messaggioda palaz » 14/04/2009, 18:25

...e per iniziare riporto le definizione di wikipedia (mi sembra un buona sintesi) di turismo responsabile:

"Sebbene una definizione universalmente accettata di ecoturismo o turismo responsabile sia ancora da venire, è possibile evidenziare alcuni elementi chiave in quasi tutte le interpretazioni di questa espressione:

- rispetto e salvaguardia dell'ambiente e in particolare dell'ecosistema e della biodiversità, con minimizzazione dell'impatto ambientale delle strutture e delle attività legate al turismo;
- rispetto e salvaguardia della cultura tradizionale delle popolazioni locali;
- requisito di consenso informato da parte di tali popolazioni sulle attività intraprese a scopo turistico;
- dove possibile, partecipazione attiva delle popolazioni locali nella gestione delle imprese ecoturistiche;
- in ogni caso, condivisione con esse dei benefici socio-economici derivanti dal turismo."
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Re: Cosa diceva Gaber del golf?

Messaggioda Voronezh » 15/04/2009, 13:03

palaz ha scritto:Che cambiamento, eh?
Io mi ricordo che qualche tempo fa si parlava, si parlava, si parlava con i comp… con gli amici, si parlava nelle case, ma anche fuori, nelle piazze, si discuteva, si discuteva di tutto, il mondo, la politica, la vita, i fatti personali, insomma si parlava… anche troppo!
Poi di colpo, niente! No, voglio dire, altre cose: il tennis, i vini del Reno, com’è la neve a Cortina… per carità io non c’ho niente contro la montagna e neanche contro il tennis o il cricket o lo squash.
Ci dev’essere uno strano godimento a sentirsi inutili, perché sono tutti più allegri, più ottimisti e tutti via a sciare e vela, windsurf, equitazione, golf… bello!
Secondo me per essere bravi in quegli sport lì non è che bisogno essere proprio imbecilli, però aiuta!

Poi un po’ di bella vita, un po’ di soldi non fanno schifo a nessuno, si diventa più belli, più puliti, un’ora di palestra, una doccia, l’amore, la pienezza dei sensi, la natura…(G. Gaber - Gli inutili ).

Palaz, ti invito in Galizia vitto e alloggio spesato e mbriacato 8-)
Proprio qualche sabato fa la mia ragazza e un nostro amico parlavano proprio delle stesse cose al bar (sono un '75 e un '76)

Una volta si parlava si discuteva ci si indiavolava volavano emozioni...
oggi, dopo il lavoro sembra che ne cominci un altro: per uscire la sera una sfilata di granduchesse e rottinculo vincenti e sorridenti;
al bar o ristorante i menù più inutili, e guai a parlare di cose serie! tutti a commentare il fuorigioco e i realitisciò, perchè lo stupido non è chi lo fa ma chi lo commenta;
dal vinile al pi-ciu-pi e la musica diventa un ritornello da mojito, mille corsi inutili in palestra e il viaggio più esotico...

Realmente abbiamo bisogno di tutte ste michiate? Quanti lavori intermediari inutili sono stati creati? il turismo sta seguendo questo trend...

Io penso sempre che gli anni '70 con internet qualche cazzata tecnologica di oggi e le energie pulite, si vivrebbe meglio.
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Re: Cosa diceva Gaber del golf?

Messaggioda Viajero Solitario » 15/04/2009, 19:43

Eppure non è sempre così, le mosche bianche (quelle che hanno subito modificazioni genetiche e sono più dure a morire) ci sono. Molte volte mi trovo a parlare con i miei amici in maniera più ragionata di cronaca, politica, di decreti ignobili, ma anche di letteratura, libri che si è letti o prestati, di sensazioni, di introspezione... quando torniamo da un viaggio, più che raccontare ciò che si è visto o avvenuto, ma di cosa si è provato. E spesso preferiamo un bicchiere di vino fresco e una sigaretta in terrazza da qualcuno di noi che non uscire "per fare sfilata"... perché quando ci si trova bene, non c'è bisogno di un sottofondo inutile di persone che fa brusio... un quadro, se è bello, non ha nemmeno bisogno di cornice...
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Re: Cosa diceva Gaber del golf?

Messaggioda palaz » 15/04/2009, 22:15

Carl Bro ha scritto:
Palaz, ti invito in Galizia vitto e alloggio spesato e mbriacato 8-)


Uhm, quasi quasi... :D

Viajero Solitario ha scritto: Molte volte mi trovo a parlare con i miei amici in maniera più ragionata di cronaca, politica, di decreti ignobili, ma anche di letteratura, libri che si è letti o prestati, di sensazioni, di introspezione... quando torniamo da un viaggio, più che raccontare ciò che si è visto o avvenuto, ma di cosa si è provato. E spesso preferiamo un bicchiere di vino fresco e una sigaretta in terrazza da qualcuno di noi che non uscire "per fare sfilata"...


E' O.T. rispetto alle premesse del primo post di Carl, però Viajero mi solleciti una risposta.

E cioè che il problema è proprio in quello che dici e che fai con i tuoi amici. Così come faccio io, beninteso :oops: .

Dal pensare "collettivo" degli anni '70 e in piccola parte degli '80 si è passati a un ripiegamento sul personale e basta.

Prima c'erano dei forum reali che facevano opinione, cioè creavano e facevano circolare idee. Erano i centri sociali, i partiti, la galassia dell'associazionismo e perchè no gli oratori.

Anche il viaggiare era un fatto collettivo (pensiamo agli scout), era un'esperienza che travalicava il personale. Si girava l'Italia per manifestare, con il proprio gruppo, partito o parrocchia.
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Re: Cosa diceva Gaber del golf?

Messaggioda Viajero Solitario » 16/04/2009, 1:08

Il fatto è che il collettivismo oggi come oggi è defunto e quel che spacciano per tale è solo una sorta di lobby per ampliare un network di conoscenze per potere avanzare la propria scalata personale. Se questo ha portato a un personalismo/protagonismo (sia in tv che fuori mi pare ce ne siano troppi) e, di contro, a un ripiegamento su sé stessi, non mi meraviglia affatto.

Se anche provassi a collettivizzare o fare discorsi fuori dal vacuo tra le persone che, mio malgrado, mi trovo a frequentare, mi troverei tacciato e messo in quarantena come pedante.

Quando si dice che viviamo nell'era del precariato, non credo che si intenda solo il mondo del lavoro. Quando guardo il mio neonato nipote di 4 mesi, mi chiedo spesso con quali valori crescerà e se mai riuscirò a insegnargli a pensare con la propria testa. Perché il precariato si insidia nel pensiero e non ti si toglie più.

La gente non ha voglia di associarsi, non ci sono cause collettive, ma solo temporanee pulizie di primavera della propria coscienza. Credo che si sia perso un po' tutto di vista da quando non esiste più la cultura dei bar...
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Re: Cosa diceva Gaber del golf?

Messaggioda Nanni » 16/04/2009, 14:26

mi sembra che ci siano due temi aperti:

1) la collettività non viene vissuta perchè non si cresce più in piazza, o nei cortili, non si gioca a pallone per strada. internet ti porta ad essere individuo (mutevole spesso). i problemi sono vissuti come singolo e non come comunità.

2) gli impatti ambientali del turismo sono enormi, non è tanto il numero di persone che "impatta" in un determinato punto in un determinato posto, ma tutte le strutture di ricezione che si creano per accogliere un numero, in questo senso più aumenta il numero di turisti che portano soldi , piu investimenti impattanti ci sono!! io farei una differenza tra "responsabile" e "sostenibile". la programmazione del primo punto spetta al turista/viaggiatore la seconda spetta alle autorità del posto

ES: la costiera jonica reggina o costa dei gelsomini è una terra abbastanza desolata e deserta che presenta scorci davvero bellissimi oltre ad un mare caldissimo e pulito, se domani costruissero qualche hotel in più e potenziassero l'aeroporto sarebbe grande cosa, ma se da domani facessero nascere una santorini 2 eccoti lo sfracello.
28-12-1908...28-12-2008...cento anni di arretratezza
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