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Niccolò Fabi, "dal Salento all'India, l'altra vita"

MessaggioInviato: 06/07/2013, 10:30
da palaz
E' un po' lungo ma ci sono belle riflessioni, comuni a noi di Otra. Insomma Fabi uno di noi :D

Il cantante racconta la sua passione per i viaggi. “Essere in movimento cambia il modo di pensare, libera le energie”. L'India ti rasserena sempre: ha una sua cerimoniosità come ce l'hanno gli indiani stessi, una spiritualità che conforta e che ti fa del bene

La destinazione perfetta per una vacanza? "In qualunque punto lontano nel mondo, purché ci si allontani anche da se stessi" è la risposta di Niccolò Fabi, che suggerisce di partire per le ferie e di macinare chilometri con la prospettiva di ritornare a casa cambiati, migliori anche. L’idea di vacanza per il cantautore romano sarà sempre legata all’immagine del viaggio come occasione di scoperta e di arricchimento anche interiore. India, Africa, California, Turchia, Andalusia e Provenza, sono alcune fra le mete del cuore di Fabi, che negli anni ha viaggiato molto, trasferendo le emozioni vissute in alcune fra le sue canzoni più conosciute, da Il negozio di antiquariato a Vento d’estate.

"Penso che il viaggio e la vacanza siano due esperienze inscindibili fra loro — racconta Fabi — poi uno può anche decidere di riposarsi senza allontanarsi da casa, ci si rigenera anche stando fermi, ma per me il “viaggione” e la vacanza vera sono sempre quando perdi gli agganci, quando togli l’ancora".

Sicuramente è importante il punto di approdo, ma quello che conta per l’interprete di Capelli è lo spirito con cui si parte. "Ovunque si vada, in particolar modo se in posti lontani, il bello del viaggiare è riuscire a perdersi per poi ritrovarsi. C’è una frase in una mia canzone, Oriente, che recita si parte per conoscere il mondo / si torna per conoscere se stessi: è evidente che
quando sei in viaggio puoi staccare dalla routine mostrandoti per quello che sei o comunque tirando fuori delle possibilità nuove da te stesso. Per questo si torna indietro sempre arricchiti. Nella vita di tutti i giorni ciascuno di noi interpreta un ruolo, un personaggio, ma quando siamo in vacanza in posti dove nessuno ci conosce possiamo inventarci mille vite e provare ad essere diversi da come siamo normalmente nell’ambiente di lavoro oppure nella cerchia di amici".

Ma quali sono i luoghi che per Niccolò Fabi simboleggiano le vacanze ideali? "Ce ne sono tanti. Il primo che mi viene in mente è la Sicilia, perché non penso che esista al mondo una rappresentazione di vacanza più gioiosa che saltare su un traghetto e raggiungere una qualsiasi delle isole siciliane che si tratti di Linosa o Stromboli, oppure di Pantelleria e Lampedusa. Sono posti bellissimi che regalano momenti di felicità. Un altro è la California, Los Angeles in particolare, dove vive una parte della mia famiglia, mio fratello e mia sorella. È un luogo che sento vicino, come se fosse la mia seconda casa, e poi intorno a Laurel Canyon si è sviluppata negli anni Sessanta la cultura hippie e tutto quel fenomeno culturale a cui noi musicisti siamo profondamente debitori".

Scovare sapori e saperi può anche dare un senso diverso alla vacanza. "Io l’ho scoperto andando in Provenza, ad Aix en Provence. L’immagine di quelle fontane, di tutti quei ragazzi seduti e rilassati nei caffè, così come l’odore persistente di lavanda, mi sono rimasti dentro e mi faranno sentire per sempre uno studente. Credo che valga anche per Istanbul, dove il solo fatto di camminare sul ponte di Galata in direzione Sultanahmet, durante una vacanza, mi ha regalato la forza di prendere delle giuste decisioni ".

I viaggi, d’altronde, sono sempre stati una delle fonti di ispirazione più importanti per il cantante, dagli esordi della sua carriera fino ad oggi. "Il nuovo disco Eccoè nato non a caso d’estate, spostandomi verso sud, anche verso altre temperature. Inizialmente puntavo all’Andalusia, a Granada, Siviglia e Malaga, ma poi con gli altri del gruppo abbiamo optato per il Salento dove siamo stati tre settimane in una masseria meravigliosa. Abbiamo caricato gli strumenti sul furgone e siamo partiti per la Puglia dove ci aspettava Roy Paci per le sessioni di registrazione. È stata una vacanza nel senso più alto del termine, pura gioia, condivisione e divertimento. È stata la conferma di una cosa che ho sempre pensato: suonare significa stare insieme ed ascoltarsi, reciprocamente".

Anche scrutando nel passato, molto più indietro nel tempo, Fabi riconosce che il viaggio ha sempre avuto per lui lo stesso valore della meta. "Il movimento innesca una diversa modalità di pensiero quando hai un orizzonte che si muove intorno a te. È strano perché in viaggio non sei più tu il centro dei tuoi pensieri, il centro si sposta al di fuori di te. Ed è un tema che ritrovo effettivamente in molti dei miei lavori, soprattutto nei video, mi torna in mente una clip in cui giro in tandem con Max Gazzé, oppure un altro dove mi si vede in macchina verso le Canarie o mentre passeggio tra i vulcani, o ancora in È non è mi trovo su un ipotetico treno o autobus ed osservo il mondo che scorre fuori. Dalle vacanze ho sempre cercato di portarmi a casa uno spirito, un modo di vivere e di vedere le cose". Succede fin da quando era bambino, come ha rivelato nella sua nuova canzone I cerchi di gesso cantando amavo tanto quei lunghi viaggi in macchina di notte / seduto dietro ai miei genitori, pensavo, dormivo, guardavo di fuori.

Diventando grande sono cambiate solo le destinazioni dei suoi spostamenti e Fabi si è spinto sempre più lontano. "Il mal d’Africa e il mal d’India mi hanno preso con eguale intensità – dice l’autore di Rossoe Ostinatamente– e in fondo sono un po’ i capisaldi di quello che ci può mancare: da una parte l’Africa che rappresenta il corpo, l’ancoraggio alla terra madre, un’esperienza fisica, tattile, mentre dall’altra l’India ti avvicina allo spirito, ti porta più verso l’alto che verso il basso".

Se dei viaggi in Angola Fabi ha parlato molto in questi ultimi anni soprattutto in relazione al suo impegno con la compagna Shirin Amini per la realizzazione del reparto pediatrico dell’ospedale di Chiulo (il progetto “Parole di Lulù” è condiviso con la ong Medici con l’Africa Cuamm in memoria della figlia Olivia), poco si sa dei suoi lunghi giri nel continente indiano.

"Il viaggio nel Kerala, nella parte sud dell’India, è stato certamente una delle vacanze più interessanti che abbia mai fatto. Lì ho avvertito tutta la potenza della natura, gli odori, le spezie, le “black waters”, ma è stato anche uno di quei viaggi in cui dopo cinque o sei ore di macchina quando scendi ti sembra la resurrezione. Chiunque sia stato in India può capire quello che sto dicendo. L’India però ti rasserena sempre: ha una sua cerimoniosità come ce l’hanno gli indiani stessi, una spiritualità che conforta e che ti fa del bene".

Per concludere la conversazione gli suggeriamo un accenno di Sì, viaggiare, uno dei capolavori di Battisti e Mogol. "Parliamone, eccome. Nel nostro panorama musicale è stato un piccolo miracolo e resta un esempio, irraggiungibile. La capacità di Mogol di raccontarti cose semplicissime di un viaggio, che io per altro ho sempre ricollegato all’atmosfera della vacanza, ma senza far perdere altezza poetica al brano, è davvero sorprendente. Basti pensare alla scena dell’amico che ripara la coppa dell’olio e il filtro con le mani sporche. È inarrivabile".
(06 luglio 2013)
http://www.repubblica.it/persone/2013/0 ... ef=HRERO-1

Re: Niccolò Fabi, "dal Salento all'India, l'altra vita"

MessaggioInviato: 07/07/2013, 19:01
da geom.Calboni
A sentirne parlare tanto e da molti... questa India prima o poi va fatta...

Re: Niccolò Fabi, "dal Salento all'India, l'altra vita"

MessaggioInviato: 08/07/2013, 8:35
da palaz
Qui abbiamo la nostra Vilmer che è esperta. Celso se non erro scrisse sul forum con sentimenti contrastanti (anzi piuttosto negativi).

Re: Niccolò Fabi, "dal Salento all'India, l'altra vita"

MessaggioInviato: 16/07/2013, 12:51
da vilmer7
palaz ha scritto:Qui abbiamo la nostra Vilmer che è esperta. Celso se non erro scrisse sul forum con sentimenti contrastanti (anzi piuttosto negativi).


grazie della consideraizone palaz, ma non sono così tanto esperta: solo un viaggio in una regione del vasto subcontinente indiano...è veramente poco per tutto quel mondo!
personalmente penso tornerò prima o poi in india, in altre aree, perchè comunque è un posto dove le sensazioni ed emozioni sono sempre molto forti, ma per quello che ho vissuto io...molta della loro spiritualità l'han persa per la strada :mrgreen:

ho letto l'articolo, tra l'altro fabi ha suonato qua a rimini la settimana della notte rosa, con gran pienone, ma non sono riuscita ad andare per altri impegni
condivido assolutamente questo suo concetto:
È strano perché in viaggio non sei più tu il centro dei tuoi pensieri, il centro si sposta al di fuori di te.
un pò della serie: non importa tanto la méta quanto il percorso ;)

e chiedo venia qua, che mi son bloccata col racconto australiano ma...sono incasinata per preparativi partenza per un mesetto africano on the road, cioè dall'italia al togo via terra, con una onlus :D
sono entusiasta dell'idea di questo viaggio: già mi sto facendo una sorta di viaggio mentale che è un itinerario del mondo e del tempo; cioè partiamo dall'occidente cristiano ricco e moderno, attraversiamo parti islamiche più o meno moderne, infine africa nera animista, arretrata e povera materialmente ma, immagino e spero, socialmente ricca

al rientro vi dirò

Re: Niccolò Fabi, "dal Salento all'India, l'altra vita"

MessaggioInviato: 16/07/2013, 15:06
da Maxdivi
geom.Calboni ha scritto:A sentirne parlare tanto e da molti... questa India prima o poi va fatta...



Da ignorante in materia di musica, solo adesso mi accorgo dell'associazione dello pseudonimo del cantautore Mogol con i mitici Moghul-Mogol indiani :) non ci avevo mai pensato.... :)

Re: Niccolò Fabi, "dal Salento all'India, l'altra vita"

MessaggioInviato: 17/07/2013, 19:51
da geom.Calboni
vilmer7 ha scritto:.sono incasinata per preparativi partenza per un mesetto africano on the road, cioè dall'italia al togo via terra, con una onlus :D

Grande Vilma :!:
Sempre meglio... ;)