Franco's Road

In questa sezione del forum si può discutere di ciò che si vuole, mantenendo sempre i limiti convenzionali della decenza e del buon gusto.

Franco's Road

Messaggioda marco » 30/01/2009, 14:44

Certo che se l'avesse saputo prima, avrebbe potuto organizzarsi, ma il Direttore gli ha dato la comunicazione personalmente con un anticipo di pochissimi giorni. Eccolo Franco, dopo 29 anni di reclusione scontati nel carcere romano di Rebibbia Reclusione. E' fuori dal portone di ferro dell'istituto e finalmente libero. I suoi occhi non riescono a stare aperti per via dell'intensa luce del sole a cui non era più abituato. Guarda un punto preciso nel prato di fronte a lui, dove 29 anni fa, al suo ingresso in carcere, c'era un giardiniere che stava piantando una piccola palma. Ora è gigantesca. Gli lacrimano gli occhi, non riesce a capire se a causa del sole o per la commozione. Ha pochi soldi con sé, rigorosamente in lire e non sa dove andare, perché Roma non è la sua città. E' consapevole di una cosa però...è On The Road Again....

Se vi va, continuate la storia....vediamo dove arriviamo... ;)
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Re: Franco's Road

Messaggioda vilmer7 » 30/01/2009, 15:20

Cammina nel sole, senza meta nè direzione, una leggera brezza gli scompiglia il ciuffetto sparuto di capelli ingrigiti e il mondo....il mondo non è più lo stesso! Cammina schivando auto parcheggiate sul marciapiede, i clacson e i motori rombano lungo la via, incrocia persone che affrettano il passo in una corsa, chi a sguardo basso, chi scartabella nella borsa, chi parlando al telefonino, ognuno sembra isolato dall'altro. O forse è lui che si sente isolato da questo mondo nuovo. C'è qualche persona alla fermata del bus, e Franco si siede su un muretto a fumarsi una sigaretta, in attesa di salire su un mezzo. Uno qualsiasi, va bene uno qualsiasi pensa tra sè e sè. Il primo bus si ferma, qualcuno scende, altri salgono. Franco no. Accende un'altra sigaretta e guarda il mondo che si muove, lui resta seduto a fumare.
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Re: Franco's Road

Messaggioda marco » 30/01/2009, 18:55

29 anni in carcere sono tosti, non sono cosa da niente. Tra le sbarre il tempo si ferma, un minuto può sembrare un giorno. E poi gli spazi, il tuo orizzonte è la fine di un corridoio, il tuo tramonto è la fine dei tuoi giorni. Spenta la sigaretta, Franco decide di andare via da Roma, non ha molto senso restare. Chiede a dei passanti la via per la stazione Termini. E' distante, ma decide di raggiungerla a piedi. Passa per Ponte Mammolo, Monti Tiburtini e Pietralata. Qui passeggia osservando tutto e tutti, ma soprattutto osservando se stesso in un mondo nuovo. Ad un tratto, un fischio e poi: "Franco! Franco! Cazzo..sei tu?". E la solitudine improvviamente sparisce. Era un impiegato di un'officina con le mani sporche di grasso che contento si avvicina a Franco e questi, con la faccia di chi ha ricevuto un regalo inaspettato da una ex ragazza il giorno del suo compleanno, risponde:"Non posso crederci! Gianni detto "er somaro"! Mi avevano detto che lavoravi come meccanico, ma non sapevo dove". Era Gianni, detto "er somaro" per via della sua stazza grazie alla quale rubava scooter prelevandoli da terra con la forza della braccia. I due erano diventati molto amici perché avevano condiviso 10 anni la cella. Er soma non aveva solo scontato la pena per degli scooter rubati. Ogni detenuto, così come Franco, nasconde i suoi segreti....
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Re: Franco's Road

Messaggioda Nanni » 02/02/2009, 13:15

Nessuno dei due vuole pensare. le frasi interrotte. cosa si puo e cosa non si puo chiedere ad uomo che ha passato 29 lunghi anni dentro!

"Mi dicevano che era meglio morire dentro che soffrire gli sguardi di chi vive fuori." tentava un sorriso franco mentre guardava er somaro: l'orco (quasi) buono. frasi spezzate, frasi reinghiottite.

Chi vive la stessa tragedia non ha bisogno di spiegarsi, el somaro non chiede, le mani sporche a tendere il polso e franco a raccogliere la mano, di chi non ha paura di un po' di grasso.

Qui ci vuole un rum, nessuno osa chiedere, poi er somaro cede:"hai dove dormire" la frase detta sommessamente, detta col profondo rispetto di chi non vuole offendere, è difficile chiedere ad un uomo se ha bisogno aiuto, quando si conosce lo smarrimento e l'orgoglio.

"No" lo sguardo alto fiero, occhi negli occhi. "prima un cicchettino però"
Cosa farsene della libertà quando la pancia chiama, quando non si ha dove tornare, dove chi ti conosce non vuole vederti.
Esiste libertà senza giustizia? E in quel momento che Franco capi cosa fare.
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