Nel 2006, su un portale torinese (dove tra l'altro conobbi nello stesso anno Schultz, grazie al quale ho conosciuto alcune delle persone iscritte su questo sito) feci amicizia e iniziai un interessante carteggio con un ingegnere irariano, nato e vissuto a Teheran e in seguito trasferitosi all'età di 15 anni a Torino.
Una persona distinta, gentile, con una grande cultura....nonchè scrittore di un libro che sempre nel 2006 vinse un premio letterario. Ebbi poi il piacere di conoscerlo di persona a Roma quando venne alla Feltrinelli per un'intervista radiofonica.
Vi consiglio vivamente il libro:
SALAM MAMAN ed. Einaudi di Hamid Ziarati
http://it.wikipedia.org/wiki/Hamid_ZiaratiLa storia narra, attraverso gli occhi di un bambino, le vicende di una famiglia e quella del suo paese, l'Iran, a cavallo tra lo scià e la rivoluzione di Khomeini.
La storia e la politica entrano nell'universo del piccolo Alì spezzando l'incanto innocente dei primi anni, ma non del tutto l'ironia del suo sguardo, che continua a registrare e trasfigurare gli eventi: Teheran che scivola rapidamente verso la Rivoluzione khomeinista e, dopo il grande sogno, da una dittatura all'altra.
Tratto dal libro:
« Un paese con la bandiera color anguria non può che essere così. Un frutto verde fuori e bianco e rosso dentro, sembra duro e invece è più fragile del silenzio. Per non parlare delle raffiche di sputi che devi sparare per espellere i semi."