Andalusia a pezzi..
Inviato: 28/11/2017, 19:18
Molto pigramente provo a buttar giu' qualcosa del viaggio effettuato. Il titolo fa da contraltare all'altro post recente sull'Andalusia visto che questo e' stato davvero un viaggio estenuante.
IL CALIFFATO BIANCO
La solita coppia-combriccola ( io e mio fratello ) e' cosi' salpata verso i tre regni piu' occidentali del mondo ( Spagna, Gran Bretagna e Marocco ) fedele alla filosofia colombiana: << per andare in Oriente dovrai procedere verso Occidente>>. Siamo gente di mare e come tali periodicamente facciamo porto. Luoghi come Malaga sono porti sicuri e materni quanto Odessa, Napoli o Amburgo.
E cosi' fu. Se per molti mentalmente il Vicino e medio Oriente e' geograficamente aldila' dell'adriatico e procedendo verso l'Anatolia e vicini, non lo e' cosi' nei fatti. Ogni viaggio del resto e' una "chiamata" ed il Califfato di Cordova, l'onnicomprensivo ed intramontabile Al Andaluz medievale, mi aveva chiamato a raccolta piu' di una volta.
Avvenne nei ripetuti viaggi nel nord della Spagna degli ultimi anni, dove puntualmente mi imbattevo in comunita' di immigrati andalusi, autentici cantastorie da strada estivi, con le loro chitarre e ballerine ad improvvisare flamenco nei vicoli bui dei vecchi centri baschi o in prossimita' della linea di confine fantasma con la Guascogna francese ad Irun.
Viaggiare "poco" rispetto al passato presume qundi viaggi mirati e la risposta alle "chiamate" dei paesi amici. Le seconde case. E l'Andalusia certamente lo e', una seconda casa, al pari di Belgrado o altrove.
Un lugo comune italico ( ma anche europeo ) afferma che in Andalusia faccia caldo, torrido. Non e' poi cosi' vero. << Non andare ad agosto laggiu'>> era il coretto pre partenza. Questo detto mentre da noi le temperature agostane superavano i 40 gradi. Ecco mito presto sfatato allo sbarco dove ad attederci ci sono temperature appena sotto i 30 gradi, da estate normale, lontana dalla canicola del centrosud italiano.
Questo certo non sorprende, l'Andalusia e' grande, quasi grande quanto una nazione europea quale il vicino Portogallo, pertanto comprende una serie di microclimi suoi specifici, legati al territorio, che non sto a specificare.
Un altro luogo comune moderno e' che i califfati siano qualcosa di negativo, oscuro, minaccioso. E' la leggenda-parabola dell'Isis, il Califfato Nero, che oscura momentaneamente, ma terribilmente, cio' che la Storia ha scritto e lasciato. Oscura il Sole, ed il Sole e' l'Andalusia, Al Andaluz, il raggio di Sole appunto. Il nome si ricollega al clima di prima, difatti il cielo terso quaggiu' certo non manca mai. Ed i vessili ed il colore predominante dell'Andalusia non e' certo il nero, bensi' il bianco, il bianco della bandiera, assieme al verde dell'Islam che fu, e certamente i villaggi bianchi da cartolina turistica ben nota. E' il Califfato Bianco poiche' illuminava i secoli bui del medioevo, guidata dai Califfi patrocinava le arti, la filosofia, le scienze e si reggeva su una capitale che raggiungeva il milione di abitanti, la piu' grande del mondo assieme a Costantinopoli.
Seppelliti i miti arriviamo a Malaga freschi e riposati, ma lo saremo per poco, molto poco..
IL CALIFFATO BIANCO
La solita coppia-combriccola ( io e mio fratello ) e' cosi' salpata verso i tre regni piu' occidentali del mondo ( Spagna, Gran Bretagna e Marocco ) fedele alla filosofia colombiana: << per andare in Oriente dovrai procedere verso Occidente>>. Siamo gente di mare e come tali periodicamente facciamo porto. Luoghi come Malaga sono porti sicuri e materni quanto Odessa, Napoli o Amburgo.
E cosi' fu. Se per molti mentalmente il Vicino e medio Oriente e' geograficamente aldila' dell'adriatico e procedendo verso l'Anatolia e vicini, non lo e' cosi' nei fatti. Ogni viaggio del resto e' una "chiamata" ed il Califfato di Cordova, l'onnicomprensivo ed intramontabile Al Andaluz medievale, mi aveva chiamato a raccolta piu' di una volta.
Avvenne nei ripetuti viaggi nel nord della Spagna degli ultimi anni, dove puntualmente mi imbattevo in comunita' di immigrati andalusi, autentici cantastorie da strada estivi, con le loro chitarre e ballerine ad improvvisare flamenco nei vicoli bui dei vecchi centri baschi o in prossimita' della linea di confine fantasma con la Guascogna francese ad Irun.
Viaggiare "poco" rispetto al passato presume qundi viaggi mirati e la risposta alle "chiamate" dei paesi amici. Le seconde case. E l'Andalusia certamente lo e', una seconda casa, al pari di Belgrado o altrove.
Un lugo comune italico ( ma anche europeo ) afferma che in Andalusia faccia caldo, torrido. Non e' poi cosi' vero. << Non andare ad agosto laggiu'>> era il coretto pre partenza. Questo detto mentre da noi le temperature agostane superavano i 40 gradi. Ecco mito presto sfatato allo sbarco dove ad attederci ci sono temperature appena sotto i 30 gradi, da estate normale, lontana dalla canicola del centrosud italiano.
Questo certo non sorprende, l'Andalusia e' grande, quasi grande quanto una nazione europea quale il vicino Portogallo, pertanto comprende una serie di microclimi suoi specifici, legati al territorio, che non sto a specificare.
Un altro luogo comune moderno e' che i califfati siano qualcosa di negativo, oscuro, minaccioso. E' la leggenda-parabola dell'Isis, il Califfato Nero, che oscura momentaneamente, ma terribilmente, cio' che la Storia ha scritto e lasciato. Oscura il Sole, ed il Sole e' l'Andalusia, Al Andaluz, il raggio di Sole appunto. Il nome si ricollega al clima di prima, difatti il cielo terso quaggiu' certo non manca mai. Ed i vessili ed il colore predominante dell'Andalusia non e' certo il nero, bensi' il bianco, il bianco della bandiera, assieme al verde dell'Islam che fu, e certamente i villaggi bianchi da cartolina turistica ben nota. E' il Califfato Bianco poiche' illuminava i secoli bui del medioevo, guidata dai Califfi patrocinava le arti, la filosofia, le scienze e si reggeva su una capitale che raggiungeva il milione di abitanti, la piu' grande del mondo assieme a Costantinopoli.
Seppelliti i miti arriviamo a Malaga freschi e riposati, ma lo saremo per poco, molto poco..