Libano + Istanbul

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 19/10/2014, 13:56

E’ sempre dura iniziare un racconto di un viaggio appena terminato; un po’ per il poco tempo a disposizione e un po’ perché le emozioni e le sensazioni si consolidano e si rischia di perdere quel patos che si prova mentre si è nel mezzo di una grande avventura.

Come mai abbiamo scelto il Libano? Sinceramente devo ammettere che la scelta è stata tutta del mio compagno di viaggio Davide; a maggio quando si parlava di fare un viaggio insieme gli ho dato carta bianca e appena mi ha detto Beirut.. ho pensato “intrigante”.
Così abbiamo iniziato a studiare cosa si poteva fare e alla fine abbiamo aggiunto anche Istanbul visto che, volando con Turkish Airlines, lo scalo nella capitale turca era obbligatorio e che nessuno dei due l’aveva ancora visitata.
Abbiamo poi messo giù un’idea su cosa visitare una volta arrivati in Libano.. all’inizio la zona “calda” e che ci suggerivano di evitare era il sud del paese per via della presenza degli Hezbollah e di guerriglieri palestinesi e quindi avevamo in mente di andare all’interno e più precisamente a Baalbek e a Beiteddine..
Come è ben noto l’avvento dell’Isis ha totalmente cambiato gli scenari internazionali e quindi all’ultimo e in loco abbiamo poi cambiato totalmente le trasferte interne, rendendo però il viaggio ancora più ontheroad ed affascinante.
Man mano che si avvicina la partenza la gente intorno a noi un po’ si incominciava a chiedere se veramente eravamo decisi ad andare in Libano… genitori preoccupati che non vedevano l’ora di vederci tornare, amici che più che altro si interessavano su Istanbul, colleghi che lanciavano battute simpatiche tipo “vedi di tornare con la testa a posto…” oppure “porta a casa una tuta arancione come souvenir”..
Anche se il top è stato in aeroporto, quando il poliziotto alla dogana guardando le nostre carte d’imbarco ci fa con faccia dubbiosa “ma che ci andate a fare a Beirut?”…

E così, dopo un rapido scalo a Istanbul, alle 14.30 di venerdì 3 ottobre siamo finalmente atterrati a Beirut.
A parte la presenza di un po’ di militari non notiamo niente di eccezionale, anche la dogana e il ritiro bagagli vengono superati velocemente e in poco tempo usciamo e troviamo il taxi prenotato tramite il nostro B&b; la cosa che invece ci spiazza un pò è il caldo assurdo, 30-35 gradi a cui personalmente non ero preparato.
Il breve tragitto verso la città ci da una prima panoramica sulla città.. tante belle auto, nuovo attaccato al vecchio, alcune guardiole con militari all’interno, manifesti con politici appesi dai ponti o attaccati alle pareti dei muri.
Per dormire avevamo prenotato in questo B&b, https://www.airbnb.com:443, Baffa House, situato nel quartiere Mar Mikhael.
Posto che consiglio altamente per qualità delle camere, prezzo e location.. infatti il quartiere Mar Mikhael si trova a 15 minuti a piedi dal centro ed è il nuovo punto di riferimento per la nightlife di Beirut.. perfetto per noi.
Poi il proprietario, Samer, è stato un padrone di casa unico.. gentilissimo, cordiale, pronto a far due parole seduti sulle sedie a dondolo del balcone facendoti sentire a casa senza mai essere invadente.

Arrivati, ci ha accolto con un acqua alle rose dandoci le prime dritte; ma la curiosità era così alta che siamo subito partiti alla scoperta del nostro quartiere camminando verso il centro città..
Subito ci rendiamo conto del fascino di Beirut, che non sta nei monumenti o posti da visitare, ma è in qualcos’altro.. che ancora non sappiamo mettere a fuoco.
Camminiamo senza meta passando tra vecchi palazzi con i fili della luce che penzolano in massa sopra le nostre teste tra scalinate colorate, murales particolari, pompe di benzina trafficate, baretti che si stanno preparando per l’happy hour o per la serata…
Ci facciamo la prima birra del viaggio in uno dei tanti rooftop.. al Saifi Urban Gardens.. da una parte la vecchia Beirut e dall’altra l’autostrada, il mare e in lontananza i nuovi grattacieli che caratterizzano l’orizzonte..
Il sole che scende, la novità di un posto nuovo, l’Almaza beer… belle sensazioni.

Alla sera ci buttiamo a capofitto nella nightlife di Beirut.. e bisogna dire che la sua fama è del tutto meritata.
Quasi per caso, prima di cena, scopriamo un locale appena aperto.. Il junkyard; un posto fatto con tutte cose riciclate o di recupero.. per esempio il bancone ha un trattore che esce e dove puoi sederti, sulla parete c’è il muso di un camion, i tavoli sono delle vecchie saldatrici, container riutilizzati come palchi.. veramente un luogo particolarissimo e anche molto ben frequentato.
A cena non possiamo non andare ad assaggiare la cucina libanese.. andiamo all’Enab, intorno a noi tavoli di ragazzi e ragazze vestiti all’occidentale che mangiano fumando un narghilè e noi che ci sbizzarriamo con le Meze..
Hummos, Tabbouleh, involtino di formaggio (rikakat), salsiccia (makanek), patate al coriandolo, formaggio grigliato (Halloumi) e chiusura con grigliata mista. Sapori intensi ma non pesanti.. cena promossa.
Girovaghiamo per Armenia St e il macello di gente in giro è pazzesco… tutti i baretti così tranquilli al pomeriggio sono presi d’assalto di gente, ci saranno un 500 mt dove tutti i locali sono concentrati e la gente è in mezzo alla strada a bere, parlare, ascoltare musica.
Ci sono parcheggiatori che ritirano auto e le piazzano da qualche parte, le più belle vengono parcheggiate davanti ai locali, tanto che non è strano trovarsi un Ferrari parcheggiato in mezzo a tutta la gente.. ma del resto il parco auto è veramente d’alto livello, Range Rover-Ferrari-Porsche-Mustang…
Torniamo al Junkyard dove qui il livello alto è quello delle tipe presenti… sono veramente belle le ragazze.. i lineamenti, gli occhi, tutte molto curate… e poi vestono in maniera provocante, non si tirano indietro con l’alcool e con i balli.. è una situazione che non mi aspettavo ma che mi esalta.
Beviamo un paio di Moscow mule fino a quando la nostra vicina fa di tutto per farsi abbordare..
Tra una cosa e l’altra è agganciata e finiremo per passare tutta la sera con lei e il suo gruppo di amiche-amici.
Noi ne approfittiamo per conoscere meglio le usanze del posto..
Per esempio che chi è mussulmano non praticante e quindi beve, esce alla sera, balla come qualunque altra ragazza occidentale.. poi che a Beirut ci sono quelle 2-3 discoteche-in (dove bisogna avere la prenotazione per entrare) e sennò si passa il tempo in questi locali e per strada fino a tardi.. che pagare in lire libanesi o dollari per loro è indifferente.. che i ragazzi pensano all’oggi, non guardano alla guerra civile del passato o a quello che sarà in futuro, vivono il momento..
Con loro passeremo il resto della serata, andando in diversi locali con la loro auto (incredibile come prendano l’auto anche per fare solo 500 mt di spostamenti); Davide insiste anche per andare in un locale a loro sconosciuto (le Boite) che si rileverà luogo con cantanti neomelodici libanesi.
Dopo il classico hotdog asciuga alcool, chiuderemo la serata in un piccolo club di Hamra, dove io mi intrattengo con una delle ragazze, che lavorando anche lei nel settore finanziario, tra le altre cose parliamo anche dell’economia libanese e dell’importanza che ha il segreto bancario e che per questo molti portano soldi e vengono ad investire lì.

La prima serata è stata più che interessante; mi ha sorpreso l’energia, la voglia di fare e di divertirsi e il voler ostentare la propria ricchezza… e domani si scopre la Beirut di giorno.
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda Lebowski » 19/10/2014, 15:58

Il Libano resta uno dei miei sogni, che spero di avverare.
Il Medio Oriente in generale ha un fascino tutto suo, che non lascia indifferenti. Contrasti unici.
Penso che Iran e Libano rappresentino attualmente un po' i due estremi, sotto certi punti di vista. Uno l'ho colpito, l'altro è solo un appuntamento rimandato.
Ti invidio la meta. Beirut, con la sua famosa nightlife. Il Libano condensa in sé così tanti aspetti in pochi chilometri che tutto forse si amplia, almento questa è la mia impressione: tolleranza religiosa, voglia di divertirsi, connubio-contrasto tra nuovo e vecchio, specchiarsi nel passato per guardare al futuro, melting pot, etc. etc.
Quanto a Istanbul è un altro appuntamento rimandato. Vista dall'aeroporto di Gokcen, dalle vetrate, mi colpiva per la sua immensità. Deve essere molto affascinante. Anche la Turchia resta un appuntamento sicuro, solamente rimandato al futuro.

Quanto al LIbano, info sui prezzi? Dicono che la nightlife sia carissima.
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda flyingsoul » 19/10/2014, 17:13

Ottimo inizio!
Aspetto il seguito ;)
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda Maxdivi » 20/10/2014, 14:12

Bravo...
Anch'io vorrei andarci, ma tempo e finanze al momento me lo fanno rimandare.
Senza dubbio il mio paese arabo preferito.
Il tasso alcolico dei maroniti e' proverbiale cosi' come la voglia di divertirsi e l'energia, che trascina anche le altre fazioni musulmane.
Assieme ad Israele e' la "Grecia" del Medio Oriente..
I locali di turbofolk alla greca son il top per chi ama il genere :mrgreen:
Pero' certi secondo me hanno prezzi e liste d'ingresso che rendono difficoltosi ingressi o contatti coi ragazzi locali "snob", esattamente come i bouzoukia ateniesi o certi locali belgradesi.
L'ostentazione di opulenza...tradizione bizantina ( la famosa cotoletta, cospargere d'oro i cibi ndr ), tavole imbandite di ogni ben di dio, bottiglie dai prezzi astronomici, fazzoletti che volano...ragazze a piedi nudi sui tavoli :mrgreen:
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda gc23 » 22/10/2014, 9:20

Grande OBE, aspetto il seguito del racconto. L'inizio è stato davvero interessante !
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda Maxdivi » 23/10/2014, 20:46

Attendiamo il seguito con entusiasmo!

Nel frattempo un po' di pubblicita' a Beirut che non guasta mai:


http://www.youtube.com/watch?v=W4ptiEoFPFc
http://www.youtube.com/watch?v=suaexuZ1f9k


Visto che nelle televisioni nostrane amano mandarne sempre un solo tipo di immagini ( guerre e bombe )
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 29/10/2014, 12:52

grazie a tutti!
son appena tornato da New York.. nei giorni prossimi vado avanti! ;)
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 31/10/2014, 12:39

La mattina ci svegliamo presto ed andiamo nella sala per far colazione.
Parliamo un po’ con Samir, ci presenta il suo bambino di circa 1 anno mentre ci gustiamo la prima colazione libanese.. yogurt, cetrioli, pomodorini freschi, olive, caffè stile turco, una specie di pizza con su l’origano, frutta ed un superbo dolce preparato da suo madre (una specie di pasta di riso con noci e frutta)
Oggi è la giornata dedicata alla scoperta di Beirut e così ci incamminiamo a piedi verso il centro ripercorrendo le strade che la sera precedente erano invase di gente.
L’ambiente è ovviamente più tranquillo e gli scorci che si propongono a noi son così particolari che è fin difficile spiegarli.
Ci sono le officine che puliscono auto nuove fiammanti o riparano vecchi automezzi, serrande di negozi chiuse con sopra disegnate immagini particolari (bellissimo quello in cui ci sono due militari armati ed uno sta disegnando il simbolo della pace), gruppi di fili elettrici penzolanti che passano da un palazzo ad un altro, negozi artigiani di fianco a gallerie d’arte, gruppi di persone sedute a bordo strada intenti a far nulla e a guardare la gente che passa, scalinate ripide con gradini tutti colorati..
Man mano che poi ci avviciniamo verso il centro aumentano i cantieri di nuovi costruzioni e tutto si fa più nuovo e moderno; solo la Gouraud st sembra abbia mantenuto e ristrutturato i vecchi palazzi, tutto intorno trovi costruzioni anni 60 con di fianco il cantiere di un nuovo modernissimo condominio.
Finora a Beirut capiamo che non c’è molto da vedere in se.. ma son queste continue contraddizioni che la rendono particolare ed affascinante.
Arriviamo nel centro e vediamo l’esterno della moderna moschea Mohammed Al-Amin, di fronte c’è la concessionaria della Ferrari e di fianco la Cattedrale Maronita.. penso che solo qui sia possibile una cosa del genere.
Per entrare nella Nijmeh Square, ristrutturata di recente dopo che è terminata la guerra civile, dobbiamo passare un posto di blocco in quanto tutti le strade che consentono l’accesso o sono chiuse o hanno dei militari che controllano il flusso di gente; la sensazione è stranissima, tutto è chiuso, solo pochi bar e negozi son aperti e poi ci sembra quasi di essere in gabbia o in una riserva.
Capiamo che la paura di attentati, in particolare verso i simboli occidentali, è alta.

Un po’ più tranquilla è la situazione ai vicini Beirut Souks.. dove tutto è il contrario a quello che noi associamo alla parola Souk… è praticamente un moderno centro commerciale con le stesse marche che abbiamo noi (c’è anche Boggi Milano).
Di particolare c’è il mercato alimentare che si tiene solo il sabato… produttori delle zone agricole vengono qui a vendere i loro prodotti.. noi assaggiamo acqua di rose, fagottini ripieni di formaggio, salmone affumicato, vino, ostriche e una specie di piadina squisita.
La stanchezza del viaggio, della serata e il caldo (saremo sopra i 30°) ci porta a volere tornare a fare un oretta di relax al nostro appartamento ma prima andiamo fino al nuovo porto passando in mezzo a tutti questi nuovi grattacieli a specchio che da vicino però sembrano deserti e vuoti… gli unici presenti sono i portieri e guardie che continuano a dirci che non possiamo fare foto.
Prima di prendere il taxi arriviamo anche al famoso Holiday Inn bombardato che non è ancora stato ristrutturato e che spicca in mezzo a tutte queste costruzioni nuove ricordando alla gente di qui il loro non lontano passato.

Verso le 3 e mezza prendiamo un taxi per tornare nella nostra zona… peccato che, visto il traffico, il taxista ci lascia in pieno quartiere armeno a 20 minuti a piedi dal nostro B&b.. però alla fine ne approfittiamo per vedere anche questa zona di Beirut.
Sembra un altro paese… venditori di gioielli, negozi di cambi, vestiti fake, pulmini condivisi, confusione tipica del Medio Oriente.
Tutte queste contrapposizioni ci incuriosiscono e poi possiamo dire che qui la guerra di sente, si respira.. dai militari presenti quasi ovunque, ai palazzi bombardati, ai consigli su non andare in determinati posti ai murales che invitano alla pace e a quelli invece che vanno contro i turchi.

Riposati e rinfrescati verso le 6 usciamo per la nostra seconda serata in quel di Beirut.. è sabato sera poi!
Iniziamo con la camminata del lungo mare partendo dal moderno porto fino ad arrivare a quasi alle sue famose rocce.
Anche la passeggiata è ricca di spunti.. dal nuovo porto moderno con ricchi yacht attraccati andiamo verso est nella zona mussulmana.. si vedono i pescatori, gruppi di ragazzi, famiglie sedute sulle panchine che fumano narghilè, gente seduta sulle rocce in attesa del tramonto, ragazzi/e che fanno le foto davanti ai grandi yacht, gente seduta in auto accesa per far funzionare l’aria condizionata, palazzi abitati che usano dei teli come facciata nei quali si vede l’ambiente interno.
Arriviamo tardi per il tramonto sulle rocce e così beviamo un succo di mango e rientriamo in taxi nella nostra zona..
Mi viene da pensare che qui tutto è così differente.. il ricco è vicino al povero, il nuovo al vecchio, il sacro al profano, l’islamico all’occidentale, il tranquillo al minaccioso.

All’aperitivo andiamo al solito posto, il Junkjard e a cena proviamo il ristorante armeno.. abbastanza simile al precedente ma con alcune portate differenti tipo un pesce simil merluzzo in carpione, il basturma e una torta di formaggio
E’ presto ma proviamo a sfondare nel famoso Skybar.. non abbiamo il tavolo né ingresso in lista e sappiamo che sarà dura riuscire ad entrare…. Ed infatti quando arriviamo all’ingresso e vediamo la coda, il livello di tipe presenti (da perderci la testa), i parcheggiatori che sistemano una lamborghini gialla, un porsche cayenne e una ferrari capiamo che a meno di una botta di fortuna saremo rimbalzati.
Nella mezz’ora che passiamo in coda vediamo passare davanti a noi ragazze di ogni razza con una cosa in comune… sono tutte pazzesche… basta pensare che delle tipe davanti a noi vengono rimbalzate anche se sono in lista perché non ritenute abbastanza carine.

Non perdiamo altro tempo e così molliamo il colpo ed andiamo nell’altra zona famosa per la sua nightlife.. la Sodeco-Monot; se confrontata con la nostra zona questa è un po’ più tranquilla, è più stile inglese.. con pub, live music..
Ci beviamo una birra (finalmente assaggiamo la 961 Brewery) mentre un cantante si improvvisa come cover dei Coldplay (con il suo amico tastierista che in botta totale fa morire dal ridere con le sue performace alla tastiera).

Con un po’ di delusione torniamo a Mar mikhael, ci facciamo l’ultimo Moscow Mule ed andiamo a dormire verso le 4… anche perché domani andiamo verso Sud, Sidone e Tyra ci aspettano.
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 04/11/2014, 12:36

5 ottobre

E’ domenica e nonostante le ore piccole ci svegliamo di prima mattina visto che alle 9 abbiamo appuntamento con il taxista che ci porterà nel sud del paese.
All’inizio del viaggio pensavamo che questa sarebbe stata l’unica zona in cui non saremmo potuti andare dato che il sud del paese è praticamente controllato dagli Hezbollah.
L’arrivo dell’Isis sulla scena mondiale ha velocemente cambiato tutto e così la zona “no limits” è diventata la valle della Bekka (e di conseguenza anche il sito storico di Baalbek) che, con la sua vicinanza alla Siria, è diventato il nuovo luogo da evitare.

Al nostro arrivo a Beirut ci siamo subito informati sulla possibilità di andare a Baalbek ma praticamente tutti ce lo sconsigliavano.. da Samer, ai ragazzi conosciuti venerdì sera e anche lo stesso taxista si sarebbe rifiutato di portarci lì.. insomma, l’est del paese non è visitabile mentre il sud di colpo è diventato sicuro e fattibile
E’ incredibile come cambino velocemente le cose ed i nemici di un tempo diventano gli alleati (anche se momentanei) di oggi.

Comunque sveglia alle 8, solita ricca colazione e via si parte insieme a Tony il tassista.
Abbiamo scelto di utilizzare un taxi privato per facilitarci gli spostamenti visto che i posti in cui volevamo andare sono parecchi e che comunque saremo in una zona sottocontrollo.
Uscendo dalla città rotoliamo verso Sud passando tra periferie con insediamenti dei profughi palestinesi e vecchi palazzi bombardati.
La vista dal finestrino è molto interessante… a sinistra abbiamo l’entroterra, un po’ secco e con i colori rosso-giallino a far da padrone, mentre alla nostra destra, quando non ci sono costruzioni, vediamo il mare; il panorama cambia rapidamente tanto che, man mano che scendiamo, le abitazioni diventano meno fitte e le piantagioni di banane e aranceti la fanno da padrone.
Poi a bordo strada, ogni 200 mt, si alternano diverse bandiere.. quella dello stato libanese, quella gialla degli hezbollah e una verde che, il taxista ci spiega, rappresenta il partito Amal, da sempre vicino al partito sciita.

Prima di arrivare a Sidone passiamo un posto di blocco dove ci controllano il passaporto, è praticamente una frontiera non riconosciuta, visto che qui tutte le auto devono fermarsi per i controlli di rito; ma durante tutto il nostro tragitto saranno presenti altri posti di blocco con militari armati alle torrette ed in alcuni casi anche dei carrarmati a bordo strada.
La strada è una valida rappresentazione del paese.. le auto diventano sempre meno moderne e le vecchie Mercedes anni 70 sono ovunque, ci sono ragazzi in moto senza casco, genitori in scooter con in braccio un bambino piccolo, ad un incrocio c’è perfino uno in moto che da grande equilibrista tiene un vassoio con dei bicchieri sopra.. insomma, ogni angolo ci fornisce uno spunto particolare.
Interessante è vedere come anche nelle cittadine del sud, per esempio Sidone e Tyro, ci sia una zona dedicata allo shopping alla “occidentale”, in genere piazzata all’inizio della città e non in centro, e che per strada sia pieno di manifesti con le foto dei leader politici e dei di martiri della guerra circondati da “militari” con in mano dei fucili.

Il taxista insiste nel dirci che la maggioranza vuole la pace ma alcune fazioni, che lavorano sottotraccia, puntano alla guerra e di come questo costi a loro parecchio.. poi confrontandoci con lui ci comunica tutta la sua tristezza nel vedere il centro di Beirut snaturato con questi moderni grattacieli che, sostituendo i vecchi palazzi, praticamente cancellano una parte della loro identità.

Oltre a tutto questo ci sono poi i posti visitati.. che quasi passano in secondo piano, ma che invece sono di assoluto livello.
A Sidone la prima tappa è il castello del Mare, la fortezza costruita dai crociati su un isola che guarda il porto cittadino.. Il castello è ben conservato e si può capire come era strutturato e l’importanza che aveva per la difesa della propria posizione.. poi tutto intorno ci sono parecchi reperti romani, tra cui alcune colonne che sono ancora sul fondo del mare e che si intravedono sott’acqua.
Dalla cime delle torri del castello la vista della città è bellissima, si vedono i minareti delle moschee, la struttura della città, le case, le montagne in lontananza.
Da qui ci incamminiamo verso l’interno della città; purtroppo, essendo festa mussulmana (è il w.end della Eid al-Adha, la festa del sacrificio) tutti i souk sono chiusi.. le stradine strette mi riportano al mio viaggio in Marocco ma essendo tutto serrato e con pochissime persone in giro è quasi un’oasi di pace e di silenzio.
Da qui andiamo al palazzo Debbane, con le sue sale interne tutte decorate, la vista dalla terrazza (dove si vede benissimo il castello) e la collezione di antichi strumenti musicali…. e poi al museo del sapone, dove impariamo a come si fa un sapone fatto a mano e facciamo alcuni acquisti.
Lasciando Sidone vediamo dove è finita tutta la gente… è nel parco giochi poco distante dal centro dove famiglie e bambini approfittano della giornata di festa per divertirsi utilizzando le vecchie giostre presenti e mangiando zucchero filato.

Tyro è a due passi da Israele e la presenza dei militari è molto più evidente, sono praticamente ovunque e non è raro trovarsi sulle facciate delle case la foto di Arafat.
Prima tappa è il sito romano all’interno della città, una necropoli tagliata da una lunga strada romana con ai fianchi le colonne e un bell’arco centrale.
Anche se la parte più interessante è l’antico ippodromo, uno dei meglio conservati al mondo, con la sua grandissima ampiezza e una parte delle gradinate ancora in piedi e visitabili.
Qui passiamo più di un’ora anche perché oltre a noi c’è solo un gruppo di 4 persone e praticamente abbiamo il sito tutto per noi.
Nonostante l’importanza storica i monumenti sono lasciati un po’ a se stessi.. erba alta, bottiglie di plastica in mezzo alla necropoli, un tipo in motorino che passa in mezzo all’ippodromo.. insomma non è valorizzato come merita; tra l’altro è uno dei posti sotto controllo dell’Onu dato che all’esterno c’è un loro mezzo e un paio di caschi blu.

A pranzo andiamo al porto di Tyro, ottima mangiata di pesce con alcuni stuzzichini vari (polpo, calamaro grigliato) e trancio di salmone.
Visto che questo è uno dei pochi ristoranti che serve alcolici fuori c’è una guardia armata a controllare il flusso di gente, ma questo non ci impedisce di goderci l’atmosfera tranquilla e rilassata del porto con le sue barche dei pescatori.
Finito il pranzo visitiamo anche il secondo sito romano che è un po’ più piccolino ma anche questo ha spunti interessanti.. una piscina romana, capitelli buttati un po’ a caso, una via in mosaici tutta colonnata, i resti di un tempio.. il tutto però spicca perché è in riva al mare e come panorama, dietro alle rovine, prende vita la città “moderna di Tyra” e le montagne dell’entroterra.

Il rientro verso Beirut è parecchio lento per via del grande traffico, del resto c’è solo un’unica autostrada che collega il sud al nord del paese; però facciamo due soste rigeneratrici.. una per un succo d’arance appena colte e l’altra in un negozio di dolci a Sidone.. dove il taxista ci fa assaggiare alcuni dolci tipici.
Arriviamo a Beirut giusto in tempo per goderci il tramonto con vista sulle Pigeon Rocks… qui al posto di avere una bella ragazza al mio fianco avrò un tipo che quando gli chiedo se gentilmente si po’ spostare un po’ per non entrare nell’inquadratura capisce che voglio fare una foto con lui e si mette in posa di fianco a me..

Vabbè, la giornata è stata ricca ed intensa e così dopo una doccia veloce andiamo a cena al Junkjard, circondati dalla solita bella gente.
Alle 11 lasciamo il locale e torniamo nella via principale.. beviamo un paio di cose mentre ascoltiamo jazz moderno e osserviamo meglio la folla intorno a noi.. cavolo è domenica ma è come se fosse venerdì dalla gente che c’è in giro.
Rientriamo verso l’1.. visto che domani abbiamo l’ultima giornata in Libano ed andremo verso nord.

Ps sul blog ho iniziato a pubblicare le foto
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 06/11/2014, 12:23

6 ottobre

E’ la nostra ultima giornata in Libano dato che domani alle 7 di mattina abbiamo il volo che ci porterà ad Istanbul.
Dopo aver visitato il Sud del paese stavolta decidiamo di andare verso Nord e più esattamente a Byblos.
La mattina ce la prendiamo con calma, ci godiamo la nostra ultima colazione libanese (con la novità del frutto Annona che non avevo mai mangiato prima) e chiacchieriamo un po’ con Samer.
Anche oggi ci chiede dei nostri programmi e lui, come sempre, ci fa “go to the beach..”
Stavolta per spostarci optiamo per i mezzi locali e quindi ci muoviamo per andare alla stazione degli autobus; nel tragitto becchiamo due signori che stanno spingendo una vecchia auto che si è fermata in mezzo alla strada, ci chiamano e gli diamo una mano ad parcheggiarla li vicino.
Pur non parlando inglese ci capiamo e ci ringraziano per l’aiuto fornito.
La stazione degli autobus è praticamente sotto l’autostrada e di certo non è tra le più moderne e pulite, tanto che ai lati i sacchi dell’immondizia sono accumulati un po’ come capita (la cosa è un po’ generale, infatti non è strano vedere rifiuti nei parchi, nei letti dei fiumi o in giro per strada)
Mentre cerchiamo il bus diretto a nord ci affianca un taxista con una vecchia mercedes azzurra e prova a caricarci dicendo che oggi i bus non vanno e lanciano proposte al ribasso per la nostra meta; ovviamente rifiutiamo e prendiamo il biglietto per Byblos.

La strada è simile a quella fatta il giorno precedente, solo che non ci sono bandiere e le costruzioni a bordo strada non sono mai interrotte e quindi il mare lo vediamo solo quando la strada rientra nell’entroterra alzandosi.
Quando notiamo che abbiamo superato la nostra meta senza fermarsi, tramite un ragazzo che parla inglese, chiediamo aiuto al nostro autista che ci dice che dovevamo diglielo prima visto che il bus è diretto a Tripoli.. comunque nessun problema, al primo ponte si fermerà e ci farà scendere.
Qui scopriamo un’usanza locale.. lungo tutta l’autostrada sono presenti dei ponti pedonali che, oltre a consentire alla gente di attraversarla, sono i punti dove i minibus si fermano per tirare su la gente.
Così dopo un 5 minuti di attesa, alziamo il braccio e il primo minibus condiviso accosta e ci fa salire.. arrivati alla nostra destinazione ci farà scendere a bordo autostrada e ripartirà suonando il clacson ad ogni persona per proporgli di salire su.

Arrivati finalmente a Byblos ci incamminiamo per conoscere questa piccola cittadina che negli anni 60 era anche meta del jetset internazionale tipo Brigitte Bardot e Gigi Rizzi.
Effettivamente è un posto molto piacevole dove passare mezza giornata con il souk moderno, i ristoranti di pesce, la passeggiata con delle antiche rovine messe qua e là (come se, avendone così tante, non sappiano bene dove metterle).
Finiamo al porto, molto carino con le classiche barche dei pescatori e la sua pace e tranquillità, e pranziamo in un ristorante mangiando un’ottima frittura di pesce.
Dopo pranzo andiamo a visitare il grande sito archeologico presente; anche questo è sul mare e raccoglie reperti dei diversi periodi storici ed insediamenti e da qui il contrasto con le costruzioni anni 60 che si affacciano appena dietro alle rovine è ancora più marcato che a Tyro.
Dai romani ai persiani passando per il castello dei crociati.. insomma, di spunti interessanti ce ne sono parecchi anche se la cosa più bella è l’antico anfiteatro romano che affaccia sul mare.
Verso le 4 rientriamo verso Beirut utilizzando uno dei tanti minibus.
Il traffico è pazzesco e praticamente facciamo quasi tutta la strada incolonnati, ma l’autista è un pazzo scatenato.. guida sorpassando a destra e a sinistra, si impone andando quasi a sbattere contro le altre auto, esce dall’autostrada e rientra dopo aver fatto un pezzo su strade sterrate improvvisate, canta a squarciagola, finisce di bere l’acqua e lancia la bottiglia di fuori dal finestrino.. insomma è stato un viaggio avventuroso.

Arrivati a “casa”, salutiamo Samer, prepariamo la valigia ed usciamo per l’ultima cena libanese che sarà anche questa volta spettacolare.. tra involtini di formaggio e timo, polpette di carne, tabulè di quinoa, alette di pollo al limone e coriandolo, grigliata mista… mi viene fame solo a pensarci.
In giro c’è un po’ di gente e noi chiudiamo con l’ultimo coctkail in un bel locale, il Central Station.

Prima di andare a dormire ripenso a questi giorni in Libano.. ho una sensazione strana, mi sembra quasi di non aver compreso la città, con le sue tante contraddizioni e aspetti diversi e in continuo mutamento, con la gente che cerca di vivere il momento senza pensare al passato e senza preoccuparsi del futuro..
Però son contento, anche perché una volta rientrato a casa e metabolizzato il tutto, alla fine è stato il posto più affascinante fatto in questi giorni, un luogo di cui si sente parlare ma che di cui difficilmente si riesce ad avere una visione corretta e precisa..
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda Guido » 06/11/2014, 14:24

molto interessante, sono stato a beirut nel 1974 e leggendo quanto scrivi mi sembra che il tempo non sia passato, una città assediata da sempre ma che da sempre riesce a stupire, forse chi ci vive e in particolare i giovani traggono energia proprio dal perenne isolamento e dalla presenza della guerra tutt'intorno.

A quei tempi facemmo anche la stada di baalbek dove c'è la foresta dei cedri per entrare in siria, verso Damasco

la zona è bella e netto contrasto con le zone semi desertiche e desertiche che ci sono tutt'intorno, speriamo che ci si possa tornare, ma ne dubito, sono un pò sconsolato per queste cose che vedo peggiorare giorno per giorno

bel resoconto, grazie
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 09/11/2014, 17:49

Guido ha scritto:molto interessante, sono stato a beirut nel 1974 e leggendo quanto scrivi mi sembra che il tempo non sia passato, una città assediata da sempre ma che da sempre riesce a stupire, forse chi ci vive e in particolare i giovani traggono energia proprio dal perenne isolamento e dalla presenza della guerra tutt'intorno.

A quei tempi facemmo anche la stada di baalbek dove c'è la foresta dei cedri per entrare in siria, verso Damasco

la zona è bella e netto contrasto con le zone semi desertiche e desertiche che ci sono tutt'intorno, speriamo che ci si possa tornare, ma ne dubito, sono un pò sconsolato per queste cose che vedo peggiorare giorno per giorno

bel resoconto, grazie


E si Guido, da quanto mi dici sembra che il tempo non sia passato.
Noi la strada per Baalbek volevamo farla.. ma purtroppo non era il momento giusto, veramente tutti ci hanno sconsigliato di andare lì e come dicevo, anche il taxista non ci avrebbe portato..
quella zona alla fine è stata proprio quella che ci è mancata per fare un giro completo del paese.. peccato :(
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda Guido » 09/11/2014, 18:10

Meglio aspettare momenti migliori, ai tempi che sono andato io era molto più tranquilla la situazione, Baalbek è piuttosto vicina al confine Siriano e anche se da quella parte credo che ci sia ancora Assad e oggi come oggi vien da dire, meglio così

Io ho molti dubbi su quanto sta avvenendo, Saddam, Gheddafi, Sadat, Ben Alì, sono stati o sono dittatori e tiranni, ma in qualche modo hanno garantito a questi paesi una certa stabilità, la democrazia è difficile e molti di questi paesi non sono pronti, non difendo certi regimi, ma chi difende quelli nostri? siamo forse stati migliori in questi anni? gli stati uniti non ne hanno indovinata una, se non avessero fatto nulla sarebbe stato meglio per tutti.
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 11/11/2014, 11:54

7 ottobre

Ed eccoci a Istanbul e quindi a metà del nostro viaggio; lasciamo il Libano con un po’ di dispiacere, ci siamo trovati bene e avremmo voluto approfondirlo meglio visitando anche la zona interna.. peccato!
Però finalmente visito Istanbul.. erano tanti anni che avevo questa città tra le possibili mete ma alla fine, tra una cosa e l’altra, veniva sempre rinviata.
Arriviamo qui molto presto, il nostro volo è partito da Beirut alle 7.30 (con conseguente sveglia alle 5 di mattina) ed è atterrato un paio di ore dopo.
Prendiamo un taxi per arrivare al nostro hotel e osservando dal finestrino iniziamo a scoprire alcune parti di questa città, che poi è gigantesca visto che ci abitano circa 14 milioni di persone.
I paragoni con Beirut nascono spontanei.. qui è tutto molto più “europeo” e comunque più pulito, in ordine, moderno.
Il nostro hotel (Manesol Boutique Galata) è una chicca… elegante, moderno, pulito ed soprattutto in ottima posizione.. Infatti si trova a due passi dalla torre e dal ponte di Galata e quindi è perfetto sia per visitare la zona turistica di Sultanahmet sia per girare di sera nella via pedonale Istiklal Street.
Questa zona è totalmente in ristrutturazione, non è raro vedere hotel nuovissimi di fianco a palazzi diroccati ancora abitati da gente del posto o negozi di souvenir per turisti di fianco a vecchie ferramenta; la nostra impressione è che nel giro di qualche anno quest’ultimi saranno scomparsi per lasciare totalmente spazio ai servizi per i turisti.

Molliamo giù i bagagli e decidiamo di avventurarci subito alla scoperta della città passando per la prima volta il ponte di Galata.
Mentre sul ponte son presenti le immancabili file di pescatori e di venditori ambulanti che danno quel tocco di romanticismo e di fascino orientale, dall’altra sponda del fiume si vedono le moschee con i loro minareti che sembrano quasi segnare il territorio.
Visto la bella giornata decidiamo di fare la minicrociera sul Bosforo nel pomeriggio ma prima andiamo diretti in uno dei posti più attesi di questo viaggio.. la stazione Sirkeci, luogo da cui partiva l’Orient Express.

Io fin da piccolo sognavo questo luogo.. il fascino del viaggio in treno che collegava l’Asia al resto d’Europa, il libro di Agatha Christie “Assassinio sull’Orient Express”, l’eleganza di quell’epoca.. per me essere qui è un sogno che diventa realtà.
La stazione conserva una parte di quello che era.. le sale d’aspetto eleganti con le panche di legno, le pareti piastrellate e i lampadari d’epoca e poi quell’odore di fumo-sigarette che sprigiona ancora dai serramenti.
Mi sembra di essere un bambino che apre i regali di Natale e per me è stato uno dei momenti più belli di questo viaggio.
Ora la stazione è usata per il nuovissimo Marmaray, essendo una fermata del collegamento ferroviario che passa in un tunnel sottostante al Bosforo, ma son contento che una parte è stata conservata come un tempo.

Da qui camminiamo nei dintorni del ponte in mezzo alla folla; è incredibile il numero di gente che c’è.. turisti occidentali, turisti orientali, comitive, gente che lavora o che trasporta merce… si fa fatica a muoversi.
In mezzo a loro i vari venditori ambulanti propongono cibo di diverso genere.. dal kebab, ai panini con il pesce (sgombro), alle pannocchie e anche una strana bevanda rossa con dentro il cetriolo.
Decidiamo di mangiare al mercato del pesce; già il posto è un paradiso per le foto con i banchetti che espongono il vario pescato del giorno e dove spiccano le palamite con le branchie rosse tirate fuori.
Noi ci sediamo in un baracchino in mezzo al mercato, tavolini di plastica, tovaglia mai cambiata negli ultimi 10 anni, gente del posto che pranza vicino a noi.. insomma un posto “volgare” ma dove mangiamo triglie, acciughine e calamari spettacolari… spendendo tra l’altro veramente una stupidata.

Alle 2 finalmente prendiamo la crociera sul Bosforo, è un po’ come ricevere un benvenuto in città ed averne una panoramica globale.
Prendiamo quella di 90 minuti direttamente al porto (i giorni successivi vedremo i venditori davanti alla Moschea Blu che la venderanno a più del doppio.. e non son pochi i turisti che ci cascavano) e che ci porterà quasi al Mar Nero.
Il sole il faccia, la brezza leggera, l’andamento lento.. cosa chiedere di più? ci rilassiamo e ci godiamo il tour osservando la torre di Galata, il palazzo Dolmabahce, il ricco quartiere di Besiktas con degli yatch nel suo porto, le moschee con dietro i palazzi moderni da poco costruiti, i resti delle antiche fortezze, i ponti che collegano Asia ed Europa, la sponda asiatica.. insomma è un giro che consiglio di fare.

Ritornati a terra ci prendiamo un thè ai piedi della torre di Galata e torniamo in hotel per rilassarci un po’.. anche se è quello che ci aspetta che ci darà il colpo finale.
Avevamo prenotato in un antico bagno turco del 1500 per provare l’esperienza di un vero Hammam (KILIC ALI PASA HAMAMI - kilicalipasahamami.com)
Alle 7 di sera ci presentiamo ed iniziamo la nostra esperienza… ci cambiamo, finiamo nella calda sala dove sudiamo sdraiati su una lastra di marmo in attesa di venire chiamati.
Dopo una mezz’oretta iniziano a lavarci usando acqua calda, sapone e grattando via la pelle morta con la spugna ruvida.. ogni tanto poi ci riempono di schiuma di sapone soffiando da una specie di panno in cotone fatto a lanterna cinese…
Ultra rilassati ci sediamo nella zona comune bevendo un thè in attesa del massaggio che durerà una mezz’ora abbondante.
A parte che usciamo ultra rilassati… è proprio la sensazione di pulito che ti lascia e poi il luogo è bellissimo con queste cupole a mattoni, l’ambiente elegante e la zona di pulizia tutta a marmi.. Gran bella esperienza!

Prima di andare a riposare ceniamo in un ristorante lì vicino, abbastanza famoso e tipico con le sue piastrelle azzurrine (Karakoy Lokantasi).
Prendiamo un po’ di assaggi vari dove spiccano le melanzane (karniyarik), l’agnello tritato e pomodori, il pastrami e la pastasfoglia.
Tornando in hotel, penso a come viaggiando e provando ciò che ogni luogo offre ci si senta parte del mondo e questa sensazione sia unica.
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda Leia74 » 11/11/2014, 14:25

Istanbul, che bei ricordi!! Citta' stupenda...
Le mie foto:
http://sabrinastravels.shutterfly.com

Latest trips: Piemonte in dettaglio (pure troppo, ago 2017-mag 2019), New York + Boston (mar 18), Bretagna e Normandia in moto (ago 18), Svezia centrale (ago 2019), Parchi USA Ovest (dic 19-gen 20)
Next: ???
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 13/11/2014, 13:23

8 ottobre

Grazie all’hammam della sera precedente ci facciamo una gran dormita e ci svegliamo belli riposati e pronti ad affrontare un’intensa giornata di visita della città.

Colazione in hotel e poi a piedi ripassiamo il ponte di Galata per arrivare fino ad Aya Sofya.
E’ ancora presto e per strada vediamo la città che lentamente si sveglia.. sul ponte ci sono solo un paio di pescatori e i negozi e i ristoranti a Sultanahmet stanno iniziando ad aprire per accogliere i tanti turisti presenti.
Arrivati nella piazza tra Aya Sofya e la Moschea Blu ci guardiamo intorno per osservare questo luogo così ricco di storia fino a quando non decidiamo di entrare a visitare la basilica.
Dopo 10 minuti di coda finalmente varchiamo la porta principale e iniziamo a scoprire quasi ogni suo angolo.
Passeremo qui una buona ora e mezza e, a parte il dover evitare i grupponi portati da Msc crociere e un lato della basilica in ristrutturazione, tutto il resto è spettacolare.
I medaglioni in lingua turca attaccati alle pareti, i mosaici con i loro dettagli curati, la luce soffice che entra dalle finestre, la cupola, l’abside, i serafini, la lampada..ect ect.. non sto qui ad elencare le caratteristiche di ogni cosa contenuta al suo interno ma quello che più ci sorprende è la vicinanza di simboli cristiani a quelli mussulmani; simboli che sono vicini in maniera armoniosa e dove uno non sovrasta l’altro.
Poi al piano di sopra scopriamo un finestrino aperto dal quale si ha una vista stupenda sulle cupole della Moschea Blu, e qui ovviamente ci scateniamo in foto.
Uscendo la piazza prende altra forma.. il sole riscalda i tantissimi visitatori che si perdono tra venditori ambulanti, guide non ufficiali e pr di ristoranti e qualunque altra cosa che si trova ovunque ci siano turisti.
Guardiamo la Basilica e da fuori Aya Sofia non è niente di che, nessuno direbbe che l’interno è così ricco.

Facciamo qualche foto alla Moschea e poi decidiamo di visitare il palazzo Topkapi.
Il suo parco è utilizzato da molti per fare una sosta o rilassarsi al sole ed anche qui entriamo dopo una 10ina di minuti di coda.
L’interno è suddiviso in diverse zone… da punto di vista architettonico sicuramente il più interessante è l’harem, il settore dove viveva il sultano con la sua famiglia-donne e dove venivano “rinchiusi” ad oziare i suoi fratelli per evitare che prendessero potere.
Le varie stanze tra fontane, pareti piastrellate, ceramiche dipinte, sale con grandi divani bassi, finestre dai vetri colorati, colonne di marmo.. tutto molto curato e direi anche ben conservato.
Oltre l’Harem ci colpiscono le terrazze con vista sul Bosforo e le porte armate tutte d’oro e con disegni precisi.
Per chiudere la visita non possiamo non andare a vedere i gioielli del sultano dove spiccano la spada, il pugnale e il gran diamante.

Usciamo dal palazzo che son già le 2 passate e la fame ci ordina di andare a mangiare qualcosa; sappiamo che siamo in una zona ultraturistica e quindi cerchiamo di scegliere un posto che non sia troppo commerciale.
Entriamo in una viuzza e ci sediamo in un luogo che ci convince; qui Teri, preso dalla fame, ordina di brutto… doppio kebap misto (con base di riso) e doppia pita al formaggio.
Alla fine saremo strapieni, cibo buono ma prezzi turistici.

Torniamo verso la Moschea Blu con i suoi 6 minareti, le cupole dalle forme ammalianti e i suoi dettagli particolari, ma è orario di preghiera e non possiamo entrare fino alle 18.00.
Allora ci mettiamo a provare varie pose per fare un selfie decente (rifiutandoci di utilizzare quel maledetto bastoncino che sta diventando così di moda ma che spaccherei in testa alla gente che lo usa..) e ci chiediamo.. perché non andare alla Cisterna Basilica mentre aspettiamo?
E così facciamo… approfittando anche del fatto che ormai tutti i grupponi turistici son già tornati in hotel e quindi la coda all’ingresso è praticamente nulla.
La cisterna è parecchio buia ma le luci tra le colonne rendono il tutto affascinante e lasciano intravedere le carpe giganti che ci nuotano tranquillamente; le colonne più belle sono ovviamente quelle più famose con la testa di medusa, di cui una rovesciata.
E pensare che fino a pochi anni fa la usavano come fogna o come discarica di rifiuti.
Usciamo e ci mettiamo in coda per la moschea dove alle donne vengono distribuiti i veli copri testa e tutti dobbiamo levarci le scarpe per poter entrare.
L’interno della moschea mi sorprende, è più luminoso di quel che pensavo (erroneamente credevo che fossero abbastanza spoglie) e anche questa è parecchio ricca.
Rimaniamo spiazzati quando vediamo una ragazza totalmente coperta con l’jilbab che prende l’iphone e si tagga all’interno della moschea.
Usciamo che son già le 18.30 passate, la zona dell’ippodromo esterna alla moschea è ormai quasi deserta e rientriamo in tram per rilassarci e prepararci per la serata.
Decidiamo di andare sulla via pedonale İstiklal Caddesi utilizzando l’antica funicolare e a cena proviamo il ristorante Asmali Cavit.
In un ambiente moderno facciamo il giro di meze calde e fredde.. insalatina verde, insalata russa con yogurt, barbabietole e cetriolo, polpettine con verdure, dumpling, fiore di zucca ripieno.. alcuni piatti non avrei più smesso di mangiarli e poi chiusura con un dolce favoloso.
Dopo cena passeggiamo lungo tutta la via pedonale fino alla famosa piazza Taksim; in giro è pieno di gente, i negozi sono aperti, i classici gelatai giocano con i clienti.. insomma non si può dire che Istanbul sia una città morta.. anzi.
La piazza sembra un luogo come tanti altri, con i bambini che giocano a calcio e il famoso tram rosso che fa la manovra per tornare indietro.. a vederla oggi non si direbbe che è il luogo più caldo delle proteste e delle manifestazioni.
Passiamo anche per la rinomata Nevizade st, con i suoi ristoranti e i pub (ognuno con musica dal vivo sparata a volume altissimo per superare quella del locale vicino), ma non ci convince.. non ci piace. si vedono solo turisti.
Un'altra cosa che notiamo è la percentuale di uomini in giro, saranno il 90% del totale e a parte un dei transessuali vestiti “a gara” ci sono solo gruppi di ragazzi, se si vede una ragazza (non turista) è o con la famiglia o con il fidanzato, nessun gruppo di amiche.. com’è lontana Beirut.

Abbastanza stanchi, dopo mezzanotte scendiamo a piedi verso il nostro hotel passando per la torre di Galata illuminata.
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 18/11/2014, 12:02

9 ottobre

Penultimo giorno di viaggio.. anche oggi sveglia presto e, visto il bel tempo, appena finita colazione decidiamo di andare in cima alla torre di Galata.
Alle 9 ha appena aperto ed in coda non c’è nessuno, così saliamo e da qui ci gustiamo la vista sul Bosforo e su tutta Sultanahmet; tra le altre cose rimaniamo particolarmente colpiti dall’estensione della città.. anche guardando in lontananza non se ne vede la fine.

Dopo una serie di foto scendiamo e passiamo per il quartiere di Galata per poi riattraversare il ponte puntando la Moschea di Solimeno.
La strada per arrivarci è tutta in salita, l’affrontiamo con buon piglio osservando i negozi intorno a noi.. venditori d’argento, padelle, set per il thè, frigoriferi, pacchi trasportati a mano o tirati sui carretti affrontando la ripida salita.. qui c’è poco spazio per i negozi per turisti e tutto sembra vita reale.
Una volta arrivati osserviamo con cura la Moschea che effettivamente è molto bella e poi, a differenza di quella Blu, è tranquillissima e con pochissimi turisti.
Oltre il suo interno guardiamo il panorama dalle sue terrazze dove la torre di Galata e i ponti sul Bosforo spiccano tra tutto il resto.
Teri poi ha un’intuizione.. farsi thè e dolce da una terrazza di un bar improvvisato in cima ad un vecchio palazzo lì vicino.. Top!

Finita la sosta andiamo sulla Mahmutpasa st in direzione Gran Bazar.. la strada è un crocevia di gente del posto che cerca l’occasione giusta tra negozi alimentari e maglioni fuori moda, e dove notiamo che alcune zone sono “segnate” dalla fede calcistica.. ci sono bandiere gialloblu del Fenerbahce, quelle giallorosse del Galatasaray o quelle bianconere del Besiktas.
Arriviamo al Gran Bazar pieni di aspettative ma a parte la sua struttura storica con gli interni particolari, le pareti antiche e le colonne vissute.. il resto è una totale delusione.
Si alternano zone con le diverse tipologie di negozi.. ma tra falsi, pashmine made in india, negozi di souvenir e vestiti copiati, solo i negozi di oro e di vero cashmere hanno roba di qualità ma a prezzi a dir poco assurdi.

Facendoci spazio tra la massa di turisti usciamo e torniamo verso il ponte di Galata dove ci facciamo un ottimo panino con il pesce grigliato e poi prendiamo il traghetto locale che ci porterà in Asia.. (detto così fa anche “figo”, ma son poi 15 minuti di navigazione..)
Attracchiamo nel quartiere Kadikoy e passeggiamo un po’ sul lungo stretto e poi nelle vie interne intorno a Moda caddesi.
Spesso si parte con l’idea che andando verso est sia tutto meno curato o comunque meno “occidentalizzato” ed invece questa zona di Istanbul è molto moderna; bei negozi e i ristoranti si alternano ai negozi di alimentari e alle pescherie che vendono pesce fresco.
Oggi è giornata di dolci e così ci fermiamo in una caffetteria per un break.. io opto per il tavuk gogsu (un budino fatto con pollo e latte) mentre Teri per un dolce con del riso dentro.

Ricaricati andiamo verso la nostra prossima meta, lo stadio del Fenerbahce
Per arrivarci attraversiamo su un ponte che passa sopra una fogna a cielo aperto.. ma una volta arrivati apprezziamo questo stadio ultramoderno.
All’esterno ci sono delle statue, noi ci soffermiamo su quella di Alex (brasiliano che giocava qui fino a pochi anni fa) e ci informiamo per il tour guidato.
Siamo sfortunati, domani sera gioca la nazionale turca e quindi il tour è sospeso.. ci tocca accontentarci di un giro dell’esterno, dello shop ufficiale (dove acquisto la maglia di Diego che mi ha dato tante soddisfazioni nel suo periodo juventino) e del museo con tutti i trofei e la maglia di van Hooijdonk.

Per rientrare scegliamo di provare il Marmaray, la metropolitana da poco inaugurata che passa in un tunnel sotto il Bosforo.
Anche qui rimaniamo parecchi sorpresi dai treni puntuali, pulitissimi, comodi e ben collegati.. il tutto per il prezzo standard per la corsa in metropolitana, 4 lt.

Rientriamo in hotel, ci rilassiamo e usciamo presto per la serata; torniamo sulla via pedonale Istiklal che anche oggi è strapiena di gente.
Ci scateniamo nel fare svariate foto al famoso tram rosso (con i ragazzini aggrappati sul retro per non pagare il biglietto) che porta a piazza Taksim e facciamo una deviazione andando fino all’elegante Pera Palace Hotel, appena ristrutturato e famoso per essere il luogo in cui alloggiava Agatha Christie e dove probabilmente ha scritto Assassinio sull’Orient Express.
Tornando sulla via principale veniamo travolti dalla fiumana di gente ma la serata scorre via piacevolmente.
Facciamo doppietta, mangiando due ottimi kebab a testa e camminiamo per la zona del mercato.. dove trattiamo per del caviale proveniente dall’Iran e dove vediamo l’impasto del pane, fatto a sfoglie sottili sottili piegate su se stesse come lenzuola.

Rientrando in hotel riflettiamo sul viaggio e su come a Beirut ci sentivamo quasi abitanti della città.. mentre qui siamo dei turisti.. niente di più.
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 18/11/2014, 14:10

10 ottobre

E come tutte le cose belle, prima o poi arriva la fine..
Ci alziamo, facciamo il checkout e molliamo i bagagli in hotel.. il volo partirà solo alle 8.30 di sera e praticamente abbiamo tutta la giornata da sfruttare.
Però come sempre, gli ultimi attimi di un viaggio son sempre quelli più lenti, quelli dove in genere non si ha voglia di correre da una parte all’altra ma si cammina piano lasciando scorrere tutto quello che ci passa intorno.

Istanbul ci lascia con una giornata fantastica, forse la migliore da quando siamo qui.. così prima tappa è tornare nella piazza della Moschea Blu per fare alcune foto con il cielo limpidissimo.
Intorno a noi guardiamo i vari venditori ambulanti.. acqua, brezel, pannocchie, succo d’arancia o di melograno.. e noi optiamo per assaggiare quest’ultimo, non male.
Seconda tappa è il bazar delle spezie che speriamo sia migliore del gran bazar; sarà che è più piccolino o che i prodotti in vendita ci stuzzicano di più, ma questo sarà una bella scoperta, tanto che acquistiamo del thè e qualche spezia da portare a casa (curry, coriandolo..ect).

Praticamente quello che volevamo fare l’abbiamo fatto e ci avanza ancora più di mezza giornata.. così prendiamo il taxi ed andiamo alla chiesa di Chora.
Il taxista è un fenomeno.. ci parla di calcio e si dichiara gran tifoso del Fenerbache ma prima di scendere prova a chiederci se gli cambiavamo un 50 euro tutto macchiato.. richiesta ovviamente rispedita al mittente.
La piccola chiesa di Chora è quella che ho trovato più affascinante tra tutte quelle visitate qui.. non la più bella ma quella che più mi ha lasciato a bocca aperta.
I suoi mosaici sono di una precisione assoluta ed è incredibile come siano resistiti al dominio ottomano; poi al di fuori dalla chiesa si trovano poi alcune particolari case storiche in legno tutt’ora abitate.. non come quelle dietro ad Aya Sophia.

Rientriamo e l’ultimo pranzo lo facciamo al mercato del pesce.. stesso posto rustico del primo giorno e stramangiata con palamita, triglie e calamari.
Ormai siamo alla fine, anche volendo non abbiamo più le energie per muoverci e entriamo in piena in modalità “relax-on” e ci concediamo gli ultimi due sfizi..
Un dolce alla pasticceria del Pera Palace Hotel e una birra sul rooftop di un hotel a due passi dalla Torre di Galata.
Siamo talmente rilassati che quasi rischiamo di perdere l’aereo.. visto che tra la mezz’ora persa in hotel (il taxi chiamato non arrivava più) e il traffico pazzesco arriviamo al check-in giusto 1h e 5 minuti prima del volo.
Decolliamo guardando le infinite luci delle città ed il volo va via rapidamente chiacchierando con la bella tipa di Milano che avevamo vicino a noi..

Son stati 8 giorni in cui abbiamo visto due luoghi così diversi tra loro, ognuno con qualcosa di particolare e che son stato stracontento di visitare.
A distanza di un mese dal mio ritorno, posso dire che di Istanbul conservo un ottimo ricordo; è una città bellissima e assolutamente da visitare.. ma i momenti e le situazioni che ricorderò più a lungo son quelle vissute in Libano.. è lì mi son sentito veramente in viaggio, è li che mi son sentito veramente stimolato.

Fine
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda Lebowski » 18/11/2014, 14:45

Velocemente:

- ripropongo il quesito sul costo Nightlife di Beirut: è veramente a caro prezzo come dicono?
- il succo di melograno: è una mia cura personale annuale, io lo adoro. :) Avendo il cognato con pianta, non amante del frutto, ogni anno mi sparo per 5-6 settimane il suo nettare quotidianamente. Io quest'estate volevo portare a casa dal Medio Oriente una valigia/borsa di succhi (melograno e mirtillo) e in parte berli, in parte rivenderli. Zambara docet :D . Qua costano cari e sono con acqua, là un lt veniva 30 centesimi ed era puro. Ho rimpianto il non averlo fatto. Idem per l'acqua di rose, quella per la cosmesi, che ho regalato poi ad un'amica e che qua viene un occhio della testa, là te la tiravano dietro
- per quanto riguarda l'oro e il prezzo caro io so una storia, ma non so se sia vera. Nei paesi islamici è vietatissimo tagliare l'oro con altri metalli o ridurlo, non so come spiegarmi. io di oro e affini ne so veramente poco. In certi paesi se l'oro è contraffatto o non purissimo (magari caratura bassa) la pena è esemplare. Forse è per questo che si paga caro.
- per Istanbul, anche io non avendola visitata ma solo vista, la ricordo immensa.
A volte sei tu che mangi l'orso e a volte è l'orso che mangia te. (lo Straniero)
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Re: Libano + Istanbul

Messaggioda obe » 18/11/2014, 15:55

Leb..
Mi ero perso la domanda sulla nightlife.. sorry!

Ecco in dettaglio
Sarà che negli anni mi son abituato al costo della nightlife milanese e quindi nessun posto alla fine mi sembra fuori portata come prezzi.. però devo ammettere che la nightlife di Beirut non è economica.
Nei baretti con dj della zona in cui andavamo la birra locale in bottiglia andava sui 6 dollari e quella d’importazione sui 7, cocktail tra i 15 e i 10 dollari.
Hamburger, 2 birre e patatine al junkjard (il locale alla moda appena aperto) 35 dollari.. che sono assurdi visto che al ristorante libanese lì vicino con 30 dollari mangiavi 10 antipasti più grigliata.
Poi alcuni locali con livemusic poi sulla prima consumazione caricavano 5 dollari

Questo vale per i locali nella zona mar mikhael e Rue Monot… totalmente differente sono i locali più “in”, tipo lo Skybar o il “White”… dove lì i prezzi raggiungono sicuramente picchi superiori.. al White per entrare in lista mi chiedevano di prenotare un tavolo minimo 5 persone a 100 dollari l’uno.
Come hai letto, noi abbiamo provato ad entrare allo Skybar ma senza lista non ci hanno fatto entrare, ma vedendo le auto parcheggiate sicuramente i prezzi erano
Alti
Riepilogando, nightlife cara si.. ma comunque più che fattibile.

Il succo di Melograno non l’avevo mai assaggiato, ma mi è piacuto molto.. lì lo vendevano anche misto con succo arancia..
per il prezzo, lì era una stupidata, ma quello puro di melograno costava il doppio di quello d’arancia.
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