Clarskdale

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Siamo nello stato del Mississipi, ad un ora e mezza da Memphis , Tennessee, puntando a sud , sulla riva destra del gigantesco fiume che taglia in orizzontale l’ America, una sonnolenta cittadina di 17000 abitanti Clarksdale che poi forse a molti non dirà proprio un bel nulla, eppure sfido io a trovare ovunque una città così piccola e uno stato quello appunto del Mississippi con il suo delta , l’ accumulo di sedimenti che il fiume si è lasciato dietro nel corso del tempo ma in questo caso è ben lontano dalla sua foce presso il Golfo del Messico e New Orleans, che abbia contribuito così tanto alla storia della musica Blues ma non solo anche rock’n’roll con i suoi annessi e connessi.
Antchi territori indiani, poi diventati terre di piantagioni di cotone , con tutti i suoi echi dallo schiavismo dei neri africani alla ” semplice segregazione ” razziale durata fino alla fine degli anni 60.
Terra di immigrazione forzata quindi e uno degli stati più poveri dell’ area in buona parte abitato da afroamericani, ma anche di emigrazione poi con l ‘abolizione della schiavitù, il crollo del prezzo del cotone, la meccanizzazione dell’ agricoltura e ad inizio novecento l’ industrializzazione massiva che attirava manodopera a Chicago e Detroit in primis.
Questa città è una di quelle che spaccano, al di la dei sentieri già battuti e scontati e a posteriori ti penti di non essertici fermato di più, una città di giorno quasi fantasma con un’ anima antica e sospesa nel tempo, la vera America che esce fuori solo in qualche romanzo di nicchia o in qualche film non di cassetta bel lontano da tutti gli stereotipi.
Entrati in città ecco il famoso Crossroads ( incrocio, crocicchio ) con le chitarre incrociate dove si dice il famoso bluesman, morto precocemente, Robert Johnson autentico padre fondatore del rock’n’roll in tempi preistorici abbia venduto l’ anima al diavolo per conseguire il suo talento , atmosfera da vero sud , fatiscente, sonnolenta , con case sventrate come dopo un bombardamento , locali sbrecciati , atmosfera antica da anni 50/ 60 almeno , da vedere il Museo del Delta blues e se possibile passare un week end nel particolarissimo Bed and Breakfast con bar e musica dal vivo a manetta Shack Up Inn.
Da vedere anche il Riverside hotel, seguendo i cartelli e i percorsi del Mississipi blues trail ( con sito omonimo internet ), luogo dove la bluesman Bessie Smith ebbe un mortale incidente automobilistico e luogo genuino ancor oggi dove si può soggiornare in un luogo portato avanti da una proprietà di afroamericani che si sussegue nel tempo.
Ma i locali dove sentire musica seria abbondanoda provare da mie ricerche anche serate musicali in altri locali cittadini quali il Red’s Blues Club , il Ground zero blues club e l’ Hopson.
Solo in questa città sono nati giganti come Sam Cooke, John Lee Hooker, Son House,Junior Parker, Ike Turner, ma tutti i dintorni e il Mississipi stesso sono una enciclopedia ambulante di riferimenti storici e culturali legati alla musica.

LUCA TOCCO

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